Born in Mantova on 12 October 1900, Renzo Zavanella is an architect who attended, though not as a protagonist, the cultural and artistic scene that animated the city of Milan since the thirties. Graduated from the School of Architecture at the Athenaeum of Losanna in 1952, Zavanella works in Milan, where he moved permanently in the early thirties, and he began his professional career working at the beginning with the study of Gio Ponti and Emilio Lancia (1930-1932), and then with Luciano Baldessari (1932-1937). Through these early experiences of cooperation, Zavanella had the opportunity to take contact with those young rationalist architects that are working in Milan, but also to participate directly in opportunities to spread the modern taste in Italy. These are the main exhibition opportunities offered by the Triennale, and especially from the Fiera campionaria of Milan. Moving freely between the discipline of interior architecture and temporary exhibitions, at the beginning for the Officine Meccaniche and then for Banca Popolare di Milano, Zavanella develops his original contribution to architecture. That is the use of modular product series as a unifying stylistic element, and the definition of a corporate image that would be instantly recognizable. And his projects, refined and elegant, from architecture, sometimes, are similar to art. Exponent of a way of making architecture based on the sincerity of the building, as well as the continuous search for new materials expressiveness, Zavanella dies in Milan, on 30 September 1988.

Nato a Mantova il 12 ottobre 1900, Renzo Zavanella è un architetto che ha partecipato, seppure non con un ruolo da protagonista, ai fermenti culturali e artistici che hanno animato la città di Milano a partire dagli anni Trenta. Diplomato presso la Scuola Superiore di Architettura dell'Athenaeum di Losanna nel 1952, esercita la libera professione a Milano, dove si trasferisce definitivamente nei primi anni Trenta, iniziando la sua attività professionale e collaborando inizialmente sia con lo studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia (dal 1930 al 1932), che con quello di Luciano Baldessari (dal 1932 al 1937). Attraverso queste prime esperienze lavorative Zavanella ha la possibilità non solo di entrare in contatto con quei giovani architetti razionalisti che operano a Milano, ma anche di partecipare direttamente alle opportunità di diffusione del gusto moderno in Italia. Sono queste principalmente le occasioni espositive offerte dalla Triennale di Milano, ma soprattutto dalla Fiera campionaria milanese. Prediligendo la disciplina dell’architettura degli interni e di quella degli allestimenti temporanei, Zavanella, principalmente a servizio delle Officine Meccaniche prima e della Banca Popolare di Milano poi, mette a punto e raffina il suo originale contributo all’architettura. È questo l’utilizzo della produzione modulare di serie come elemento di unificazione stilistica e di definizione di un’immagine aziendale che potesse essere immediatamente riconoscibile. E i risultati che raggiunge, di raffinata eleganza, sconfinano, talvolta, dall’ambito architettonico a quello artistico. Zavanella, esponente di un modo di fare architettura fondato sulla concretezza e sulla sincerità della costruzione, oltre che sulla continua ricerca di un’espressività dei nuovi materiali, muore a Milano, il 30 settembre 1988.

Le architetture in movimento di Renzo Zavanella (1930-1960)

SALA, GIORGIA
2014/2015

Abstract

Born in Mantova on 12 October 1900, Renzo Zavanella is an architect who attended, though not as a protagonist, the cultural and artistic scene that animated the city of Milan since the thirties. Graduated from the School of Architecture at the Athenaeum of Losanna in 1952, Zavanella works in Milan, where he moved permanently in the early thirties, and he began his professional career working at the beginning with the study of Gio Ponti and Emilio Lancia (1930-1932), and then with Luciano Baldessari (1932-1937). Through these early experiences of cooperation, Zavanella had the opportunity to take contact with those young rationalist architects that are working in Milan, but also to participate directly in opportunities to spread the modern taste in Italy. These are the main exhibition opportunities offered by the Triennale, and especially from the Fiera campionaria of Milan. Moving freely between the discipline of interior architecture and temporary exhibitions, at the beginning for the Officine Meccaniche and then for Banca Popolare di Milano, Zavanella develops his original contribution to architecture. That is the use of modular product series as a unifying stylistic element, and the definition of a corporate image that would be instantly recognizable. And his projects, refined and elegant, from architecture, sometimes, are similar to art. Exponent of a way of making architecture based on the sincerity of the building, as well as the continuous search for new materials expressiveness, Zavanella dies in Milan, on 30 September 1988.
BUCCI, FEDERICO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
24-lug-2015
2014/2015
Nato a Mantova il 12 ottobre 1900, Renzo Zavanella è un architetto che ha partecipato, seppure non con un ruolo da protagonista, ai fermenti culturali e artistici che hanno animato la città di Milano a partire dagli anni Trenta. Diplomato presso la Scuola Superiore di Architettura dell'Athenaeum di Losanna nel 1952, esercita la libera professione a Milano, dove si trasferisce definitivamente nei primi anni Trenta, iniziando la sua attività professionale e collaborando inizialmente sia con lo studio di Gio Ponti ed Emilio Lancia (dal 1930 al 1932), che con quello di Luciano Baldessari (dal 1932 al 1937). Attraverso queste prime esperienze lavorative Zavanella ha la possibilità non solo di entrare in contatto con quei giovani architetti razionalisti che operano a Milano, ma anche di partecipare direttamente alle opportunità di diffusione del gusto moderno in Italia. Sono queste principalmente le occasioni espositive offerte dalla Triennale di Milano, ma soprattutto dalla Fiera campionaria milanese. Prediligendo la disciplina dell’architettura degli interni e di quella degli allestimenti temporanei, Zavanella, principalmente a servizio delle Officine Meccaniche prima e della Banca Popolare di Milano poi, mette a punto e raffina il suo originale contributo all’architettura. È questo l’utilizzo della produzione modulare di serie come elemento di unificazione stilistica e di definizione di un’immagine aziendale che potesse essere immediatamente riconoscibile. E i risultati che raggiunge, di raffinata eleganza, sconfinano, talvolta, dall’ambito architettonico a quello artistico. Zavanella, esponente di un modo di fare architettura fondato sulla concretezza e sulla sincerità della costruzione, oltre che sulla continua ricerca di un’espressività dei nuovi materiali, muore a Milano, il 30 settembre 1988.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/109404