Recentemente si assiste a una forte contaminazione tecnologica tra le tecniche grafiche e la digital fabbrication. Questo scenario è paragonabile per forza e portata all’invenzione della stampa a caratteri mobili. È ormai un luogo comune pensare che la riproduzione di immagini e parole sia associata alle stampanti digitali, mentre parallelamente sta crescendo da anni un movimento in controtendenza che vuole riportare alla luce la bellezza della stampa manuale e la consapevolezza che il patrimonio tipografico e artistico abbia un valore progettuale eguagliabile agli altri settori della creatività. Il dibattito sull’importanza del valore della stampa tradizionale, che sia tipografica o d’arte, è stato ormai superato. Per quanto appartengano ancora ad un settore elitario si sono fatti notevoli passi avanti per riportare alla luce queste tecniche e renderle protagoniste del nostro quotidiano. Quella che si presenta come novità è invece la possibilità di utilizzare le nuove tecniche di fabbricazione digitale che si stanno sviluppando in altri settori del design, soprattutto grazie al crescente numero di Fab lab presenti in Italia e al movimento dei Makers. L’accessibilità a queste tecnologie ha portato studenti e professionisti ad avvicinarsi al mondo della produzione per iniziare a sperimentare liberamente con nuovi strumenti di lavoro. In questa prospettiva nasce l’idea di questa tesi, ispirata dalle sperimentazioni a cui ho potuto assistere durante il corso di Printmaking presso la University of Michigan. Partendo dalle realtà di recupero e valorizzazione della stampa tradizionale e dalla diffusione dei Fab lab in Italia, questa tesi vuole fornire una mappatura delle sperimentazioni in corso, che uniscono la manualità degli artigiani alle opportunità offerte dai nuovi tool digitali. Analizzare gli utenti, le potenzialità e il ruolo di ciascuno strumento (analogico e digitale) costituisce un percorso interessante, che persegue il difficile obiettivo di osservare l’innovazione senza perdere di vista gli aspetti tradizionali della produzione, trovando un punto d’incontro tra il saper fare e le nuove tecnologie.

PrintMakers. Stampa tradizionale e fabbricazione digitale, nuovi scenari applicativi

MAROSTICA, SOPHIA
2014/2015

Abstract

Recentemente si assiste a una forte contaminazione tecnologica tra le tecniche grafiche e la digital fabbrication. Questo scenario è paragonabile per forza e portata all’invenzione della stampa a caratteri mobili. È ormai un luogo comune pensare che la riproduzione di immagini e parole sia associata alle stampanti digitali, mentre parallelamente sta crescendo da anni un movimento in controtendenza che vuole riportare alla luce la bellezza della stampa manuale e la consapevolezza che il patrimonio tipografico e artistico abbia un valore progettuale eguagliabile agli altri settori della creatività. Il dibattito sull’importanza del valore della stampa tradizionale, che sia tipografica o d’arte, è stato ormai superato. Per quanto appartengano ancora ad un settore elitario si sono fatti notevoli passi avanti per riportare alla luce queste tecniche e renderle protagoniste del nostro quotidiano. Quella che si presenta come novità è invece la possibilità di utilizzare le nuove tecniche di fabbricazione digitale che si stanno sviluppando in altri settori del design, soprattutto grazie al crescente numero di Fab lab presenti in Italia e al movimento dei Makers. L’accessibilità a queste tecnologie ha portato studenti e professionisti ad avvicinarsi al mondo della produzione per iniziare a sperimentare liberamente con nuovi strumenti di lavoro. In questa prospettiva nasce l’idea di questa tesi, ispirata dalle sperimentazioni a cui ho potuto assistere durante il corso di Printmaking presso la University of Michigan. Partendo dalle realtà di recupero e valorizzazione della stampa tradizionale e dalla diffusione dei Fab lab in Italia, questa tesi vuole fornire una mappatura delle sperimentazioni in corso, che uniscono la manualità degli artigiani alle opportunità offerte dai nuovi tool digitali. Analizzare gli utenti, le potenzialità e il ruolo di ciascuno strumento (analogico e digitale) costituisce un percorso interessante, che persegue il difficile obiettivo di osservare l’innovazione senza perdere di vista gli aspetti tradizionali della produzione, trovando un punto d’incontro tra il saper fare e le nuove tecnologie.
MARZOTTO, CLAUDE
ARC III - Scuola del Design
28-lug-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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