Il progetto NECCHI Factory & Happening nasce dalla volontà di riportare alla memoria quella che è stata una delle realtà italiane industriali più importanti della storia e che ormai abbiamo dimenticato. “Am ricòrdi che a Pavia ghera un gran stabiliment l’er la Nèchi, cla gaviva ben cinq mila dipéndént...” Oggi, la vastissima area della celebre azienda delle macchine da cucire si presenta come un immenso cimitero di capannoni e strutture dismesse in amianto. Da anni, sono stati stanziati progetti mai conclusisi per rigenerare questo affascinante luogo che si trova a pochi passi dal centro storico di Pavia. Necchi non fu solamente uno stabilimento, fu l’anima e il cuore dell’intera comunità pavese che riuscì a combattere la crisi che intercorse tra le due grandi guerre, tra le ventate provenienti dal continente americano per risanare l’economia. Dal produrre ghisa al generare design grazie a Vittorio Necchi, che dai primi anni ‘20 tenne le redini dell’azienda; uomo rivoluzionario, grande comunicatore , imprenditore sempre attento alle esigenze dei propri dipendenti. 150 anni di storia, raccontati all’interno di un allestimento ambientato in uno degli spazi dell’ex stabilimento. Il progetto allestitivo occupa il capannone destinato inizialmente all’ebanisteria che chiuse precocemente a causa degli alti costi di produzione; il successivo impiego di questo spazio rimane a noi sconosciuto. I resti di alcuni documenti che il nuovo proprietario Gianluigi Albergati ipotizza, è legato alla fase di montaggio finale delle macchine da cucire. L’intervento progettuale cerca di sfruttare al meglio il fascino e la suggestione che la stessa fabbrica ancora oggi offre. Rimane inoltre uno dei pochi ancora visitabili e in buono stato, dato che è stato ripulito dall’ Alvi Food di Albergati, realtà che oggi occupa un terzo dell’intera area Necchi. L’allestimento è stato ideato per poi poter eventualmente essere riproposto in altri luoghi. La fabbrica diventerà “teatro” delle vicende dell’azienda ormai scomparsa. Come proiettato in una grande scenografia, il visitatore entrerà in contatto con la storia sommersa del marchio Necchi. L’intero progetto si basa sul concetto dell’happening teatrale; non si tratta quindi di un teatro statico e inflessibile nel quale si è semplicemente spettatori passivi, ma una vera e propria esperienza multisensoriale che il visitatore potrà costruire in modo del tutto personale. Il percorso sarà scaglionato da una serie di tappe che andranno ad approfondire differenti temi legati al marchio Necchi, partendo da un inquadramento storico della Pavia industriale dei primi anni del XX secolo, fino ad arrivare al contributo e alle novità che Necchi impresse nella storia del design italiano, il rapporto con il mondo della comunicazione e del marketing, e l’emancipazione della figura femminile.
Necchi : factory & happening
PASOTTI, GIANLUCA
2014/2015
Abstract
Il progetto NECCHI Factory & Happening nasce dalla volontà di riportare alla memoria quella che è stata una delle realtà italiane industriali più importanti della storia e che ormai abbiamo dimenticato. “Am ricòrdi che a Pavia ghera un gran stabiliment l’er la Nèchi, cla gaviva ben cinq mila dipéndént...” Oggi, la vastissima area della celebre azienda delle macchine da cucire si presenta come un immenso cimitero di capannoni e strutture dismesse in amianto. Da anni, sono stati stanziati progetti mai conclusisi per rigenerare questo affascinante luogo che si trova a pochi passi dal centro storico di Pavia. Necchi non fu solamente uno stabilimento, fu l’anima e il cuore dell’intera comunità pavese che riuscì a combattere la crisi che intercorse tra le due grandi guerre, tra le ventate provenienti dal continente americano per risanare l’economia. Dal produrre ghisa al generare design grazie a Vittorio Necchi, che dai primi anni ‘20 tenne le redini dell’azienda; uomo rivoluzionario, grande comunicatore , imprenditore sempre attento alle esigenze dei propri dipendenti. 150 anni di storia, raccontati all’interno di un allestimento ambientato in uno degli spazi dell’ex stabilimento. Il progetto allestitivo occupa il capannone destinato inizialmente all’ebanisteria che chiuse precocemente a causa degli alti costi di produzione; il successivo impiego di questo spazio rimane a noi sconosciuto. I resti di alcuni documenti che il nuovo proprietario Gianluigi Albergati ipotizza, è legato alla fase di montaggio finale delle macchine da cucire. L’intervento progettuale cerca di sfruttare al meglio il fascino e la suggestione che la stessa fabbrica ancora oggi offre. Rimane inoltre uno dei pochi ancora visitabili e in buono stato, dato che è stato ripulito dall’ Alvi Food di Albergati, realtà che oggi occupa un terzo dell’intera area Necchi. L’allestimento è stato ideato per poi poter eventualmente essere riproposto in altri luoghi. La fabbrica diventerà “teatro” delle vicende dell’azienda ormai scomparsa. Come proiettato in una grande scenografia, il visitatore entrerà in contatto con la storia sommersa del marchio Necchi. L’intero progetto si basa sul concetto dell’happening teatrale; non si tratta quindi di un teatro statico e inflessibile nel quale si è semplicemente spettatori passivi, ma una vera e propria esperienza multisensoriale che il visitatore potrà costruire in modo del tutto personale. Il percorso sarà scaglionato da una serie di tappe che andranno ad approfondire differenti temi legati al marchio Necchi, partendo da un inquadramento storico della Pavia industriale dei primi anni del XX secolo, fino ad arrivare al contributo e alle novità che Necchi impresse nella storia del design italiano, il rapporto con il mondo della comunicazione e del marketing, e l’emancipazione della figura femminile.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/109627