Essential. Manodomestico per la produzione fai da te di oli essenziali per l'alimentazione

“Waste”, “environmental sustainability”, “rubbish”, “ecology” and “biodiversity” are only some of the key words that distinguish the world of the topics constantly discussed in recent years. It is no coincidence that they constitute the heart of the debate held at the universal exposition 2015. In this thesis, because of the complexity of the subject, it has been chosen to examine a specific field, in particular the field concerning the citrus fruits’ waste and their recovery. After dealing with all the aspects of the problem, the focus has been shifted to the solutions currently applied on industrial scale, since the companies that use this kind of products, usually converted into jam, marmalade and juice, are the one which have to deal every day with the problem of the disposal of tons of by-products. Other studies have underlined that unfortunately, on a smaller scale, the concept of re-use and recovery of these products does not exist at all. National observatories have indeed shown the increasing inattention and indifference of many people, who tend to throw in the garbage what is actually a high added value resource. What is generally defined as “waste”, contains by nature a very precious substance, of a considerable commercial value. The flavedo of citrus’ skin present some oleiferous vesicles that contain small drops of pure essential oil, whose extraction and application might bring many benefits. “Essential” aims to be a possible answer to the need created by the so-called “conflict” initially described. The opening to design, the schedule of possible and usable scenarios, as well as the story of the product itself, represent the three fundamental concepts on which the whole conception is based. The juxtaposition of the alimentary application has been a choice originated by the study of the tied link existing between essential oils and the sense of smell and taste directly implied in this field. We can find olfactory, sensorial and holistic experiences, in events that are organized by chef really close to the world of essential oils, and who are able to exalt in a special way the plates’ favors, also by playing with aromatic combination studied by specialized sciences. Thus we can say that multiple contexts can be implied, such as the domestic or the professional fields, but also new tendencies such as automatic production laboratories and currents that increasingly lead towards the DIY. The proposed design solution does not intend to have the presumption of solving the problem, but would rather be an input that allows everyone to reflect and make us understand that the sum of single positive actions could lead to a consistent improvement of the current situation.

“Spreco”, “sostenibilità amibientale”, “rifiuti”, “ecologia” e “biodiversità” sono solo alcune delle parole chiave che aprono il mondo di tematiche costantemente affrontate negli ultimi anni. Non a caso costituiscono il cuore del dibattito che si sta svolgendo all’esposizione universale 2015. In questo percorso di tesi, di fronte alla complessità della materia, si è scelto di approfondire un campo specifico, in particolare quello che riguarda gli scarti agrumicoli e il loro riutilizzo. Una volta affrontati tutti gli aspetti riferiti al problema, si sono analizzate le soluzioni attualmente applicate su scala industriale, in quanto sono proprio le aziende che utilizzano questo tipo di prodotti, solitamente trasformati in confetture, marmellate e succhi, che devono affrontare quotidianamente il problema dello smaltimento di tonnellate di sottoprodotto. Altri studi hanno evidenziato che purtroppo su scala minore, il concetto di riutilizzo e di recupero di questi prodotti non si verifica affatto, infatti osservatori nazionali mostrano come vi sia una disattenzione e una noncuranza delle persone, che tendono a gettare nella spazzatura quello che in realtà è una risorsa ad alto valore aggiunto. Ciò che viene definito dal gergo comune “scarto”, possiede per sua natura una sostanza molto preziosa, il cui valore commerciale è altissimo. Il flavedo della buccia degli agrumi presenta vescicole oleifere che contengono piccole gocce di olio essenziale puro, la cui estrazione ed applicazione potrebbe portare numerosi benefici. “Essential” vuole essere una possibile risposta al bisogno nato dal cosidetto “conflitto” descritto inizialmente. L’apertura progettuale, il palinsesto di scenari possibili e futuribili, nonchè la narratività del prodotto stesso rappresentano i tre concetti fondamentali su cui si basa l’intera ideazione. L’accostamento dell’applicazione alimentare, è stata una scelta derivante dallo studio dello stretto collegamento esistente tra oli essenziali e i sensi dell’olfatto e del gusto direttamente coinvolti in questo campo. Esperienze olfattive, sensoriali ed olistiche le ritroviamo in eventi organizzati da chef molto vicini al mondo degli oli essenziali, che riescono ad esaltare in maniera particolare i sapori dei piatti, giocando anche con accostamenti aromatici studiati da scienze specializzate. Comprendiamo quindi che i contesti d’uso potrebbero essere molteplici, passando dal domestico al professionale, ma anche riferendosi a nuove tendenze come laboratori di autoproduzione e correnti che portano sempre più verso il DIY. La soluzione di design proposta non vuole avere la presunzione di risolvere il problema, vuole essere piuttosto un imput che porti tutti noi a riflettere e a renderci consapevoli di quanto la somma di singole azioni positive possano portare ad un consistente miglioramento delle condizioni attuali.