Difficilmente si parla di Rozzano come possibile meta per una gita fuori porta. L’idea che la maggior parte delle persone ha di questo comune è condizionata dal fatto che lo si associ al quartiere Aler e di conseguenza a quell’edilizia popolare degli anni ’60-’70 con una qualità, ad oggi, discutibile. Questo, come tanti altri pregiudizi, sono dovuti anche alla trascuratezza che negli anni passati ha condizionato questo territorio. Non è giusto però soffermarsi qui. In questa tesi verrà analizzato il territorio comunale su diversi aspetti del paesaggio, sui molti strumenti urbanistici a diversa scala di cui il progettista può disporre e su ciò che affiora come bisogno della città. Emergeranno le potenzialità che essa nasconde, soprattutto dal punto di vista del paesaggio agricolo, ma anche alcune perplessità. Da quest’ultime e dal pregiudizio iniziale del cittadino medio nasce la volontà di un ripensamento del Documento di Inquadramento, in modo da orientare le politiche territoriali verso uno sviluppo alternativo e sostenibile; poiché, seppur nelle difficoltà che a volte si riscontrano nell’attuazione di questi metodi, bisogna andare verso questo tipo di sviluppo. Seguendo le linee guida dettate da questo strumento si è poi ipotizzato un Masterplan che insista sulle qualità e cerchi di risolvere le problematiche riscontrate. Questa soluzione risulta adatta poiché consente uno sguardo complessivo al territorio permettendo di lavorare a scala urbana ma anche di fornire delle indicazioni progettuali ben precise per chi si dovesse trovare ad affrontare il progetto a scala architettonica. Gli obbiettivi che si prefissa l’ipotesi di pianificazione qui di seguito svolta, non è di stravolgere il territorio rozzanese, poiché completamente da riprogettare, ma si propone di creare delle polarità attrattive, metterle a sistema, evidenziarle e fare in modo che siano riconosciute non solo nei confini comunali, ma anche a livello dei paesi di cintura se non addirittura a quello provinciale.

Rozzano: la città pubblica si spoglia. Un'ipotesi di pianificazione alternativa e sostenibile

2009/2010

Abstract

Difficilmente si parla di Rozzano come possibile meta per una gita fuori porta. L’idea che la maggior parte delle persone ha di questo comune è condizionata dal fatto che lo si associ al quartiere Aler e di conseguenza a quell’edilizia popolare degli anni ’60-’70 con una qualità, ad oggi, discutibile. Questo, come tanti altri pregiudizi, sono dovuti anche alla trascuratezza che negli anni passati ha condizionato questo territorio. Non è giusto però soffermarsi qui. In questa tesi verrà analizzato il territorio comunale su diversi aspetti del paesaggio, sui molti strumenti urbanistici a diversa scala di cui il progettista può disporre e su ciò che affiora come bisogno della città. Emergeranno le potenzialità che essa nasconde, soprattutto dal punto di vista del paesaggio agricolo, ma anche alcune perplessità. Da quest’ultime e dal pregiudizio iniziale del cittadino medio nasce la volontà di un ripensamento del Documento di Inquadramento, in modo da orientare le politiche territoriali verso uno sviluppo alternativo e sostenibile; poiché, seppur nelle difficoltà che a volte si riscontrano nell’attuazione di questi metodi, bisogna andare verso questo tipo di sviluppo. Seguendo le linee guida dettate da questo strumento si è poi ipotizzato un Masterplan che insista sulle qualità e cerchi di risolvere le problematiche riscontrate. Questa soluzione risulta adatta poiché consente uno sguardo complessivo al territorio permettendo di lavorare a scala urbana ma anche di fornire delle indicazioni progettuali ben precise per chi si dovesse trovare ad affrontare il progetto a scala architettonica. Gli obbiettivi che si prefissa l’ipotesi di pianificazione qui di seguito svolta, non è di stravolgere il territorio rozzanese, poiché completamente da riprogettare, ma si propone di creare delle polarità attrattive, metterle a sistema, evidenziarle e fare in modo che siano riconosciute non solo nei confini comunali, ma anche a livello dei paesi di cintura se non addirittura a quello provinciale.
BOATTI, ANTONELLO
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
21-lug-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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