L’obiettivo di questo lavoro di tesi è la definizione di una procedura per la compattazione in laboratorio di piastre in conglomerato bituminoso tramite il roller compactor B120/26 progettato dalla Tecnotest di Modena. Tale procedura deve rispettare le prescrizioni della norma UNI EN 12697 – 33 per il metodo di compattazione con sliding plates che prevede un carico costante F ± 20% in grado di compattare il provino tra 10 e 30 passate, quindi tra 5 e 15 cicli di carico. Al termine della prova le piastre devono essere omogenee, dello spessore desiderato dall’utente e con un indice dei vuoti ideale del 4%. Le piastre così confezionate possono essere utilizzate per essere sottoposte a test di ormaiamento oppure per l’estrazione di provini da sottoporre a prove successive. La procedura standard prevede una prima fase di livellamento del materiale a partire da un carico di 0,1 kN, in controllo di deformazione con incremento di 0,5 mm/ciclo per 10 cicli di carico. La seconda fase rappresenta la compattazione vera e propria sotto carico costante di 17 kN fino al raggiungimento dello spessore desiderato o del numero massimo di cicli imposti da normativa. Ciascuna piastra realizzata è stata in seguito suddivisa in 15 provini per un’agevole determinazione della massa volumica apparente e dell’indice dei vuoti. Seguendo la procedura imposta dalla normativa, però, pur ottenendo lastre omogenee si ottiene un indice dei vuoti superiore a quello desiderato, pertanto sono state realizzate piastre variando i parametri in gioco: la massa inserita nello stampo è stata aumentata a seconda dello scarto tra il volume dei vuoti raggiunto ed il desiderato e per i materiali più grossolani il numero massimo di cicli è stato aperto. In questo modo l’indice dei vuoti calcolato è pari a quello corretto. Dunque, la procedura di compattazione ottimizzata prevede che, a partire dai risultati ottenuti su due piastre di calibrazione compattate con un numero di cicli aperto e con massa inserita calcolata tramite la normativa, vengano in seguito realizzate piastre omogenee, sempre dello spessore desiderato e con indice dei vuoti del 4%.

Proposta di una procedura per la compattazione in laboratorio di piastre in conglomerato bituminoso

PAGANI, ALESSANDRO;CORTI, GIACOMO
2009/2010

Abstract

L’obiettivo di questo lavoro di tesi è la definizione di una procedura per la compattazione in laboratorio di piastre in conglomerato bituminoso tramite il roller compactor B120/26 progettato dalla Tecnotest di Modena. Tale procedura deve rispettare le prescrizioni della norma UNI EN 12697 – 33 per il metodo di compattazione con sliding plates che prevede un carico costante F ± 20% in grado di compattare il provino tra 10 e 30 passate, quindi tra 5 e 15 cicli di carico. Al termine della prova le piastre devono essere omogenee, dello spessore desiderato dall’utente e con un indice dei vuoti ideale del 4%. Le piastre così confezionate possono essere utilizzate per essere sottoposte a test di ormaiamento oppure per l’estrazione di provini da sottoporre a prove successive. La procedura standard prevede una prima fase di livellamento del materiale a partire da un carico di 0,1 kN, in controllo di deformazione con incremento di 0,5 mm/ciclo per 10 cicli di carico. La seconda fase rappresenta la compattazione vera e propria sotto carico costante di 17 kN fino al raggiungimento dello spessore desiderato o del numero massimo di cicli imposti da normativa. Ciascuna piastra realizzata è stata in seguito suddivisa in 15 provini per un’agevole determinazione della massa volumica apparente e dell’indice dei vuoti. Seguendo la procedura imposta dalla normativa, però, pur ottenendo lastre omogenee si ottiene un indice dei vuoti superiore a quello desiderato, pertanto sono state realizzate piastre variando i parametri in gioco: la massa inserita nello stampo è stata aumentata a seconda dello scarto tra il volume dei vuoti raggiunto ed il desiderato e per i materiali più grossolani il numero massimo di cicli è stato aperto. In questo modo l’indice dei vuoti calcolato è pari a quello corretto. Dunque, la procedura di compattazione ottimizzata prevede che, a partire dai risultati ottenuti su due piastre di calibrazione compattate con un numero di cicli aperto e con massa inserita calcolata tramite la normativa, vengano in seguito realizzate piastre omogenee, sempre dello spessore desiderato e con indice dei vuoti del 4%.
ING I - Facolta' di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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