Il clima è una delle componenti abiotiche fondamentali degli ecosistemi. I rapidi cambiamenti che osserviamo da mezzo secolo influiscono profondamente sul comportamento, la distribuzione e la dinamica di popolazioni di piante e animali. Gli uccelli migratori sono tra le specie che più risentono di questo fenomeno, in quanto gran parte della loro fenologia è fondata sulle condizioni climatiche delle loro aree di riproduzione e svernamento. La comprensione di quali meccanismi determinino il comportamento della migrazione sono fondamentali per la previsione degli impatti a cui essa andrà incontro nei prossimi decenni. Per questo tipo di analisi è necessaria una più approfondita conoscenza delle regioni interessate dalla migrazione e del periodo temporale in cui essa avviene. Il classico metodo di marcatura e ricattura è oggi supportato da nuove tecnologie e studi, come la telemetria da satellite e l’analisi degli isotopi stabili. In questo mio lavoro di tesi ho analizzato le possibili correlazioni presenti a scala sub-continentale (in Europa e in Africa) tra le variabili di temperatura e precipitazione delle aree connesse dalla migrazione della rondine (Hirundo rustica), nel periodo caratterizzato dalla migrazione invernale. I risultati mostrano la presenza di una significativa correlazione per i mesi di gennaio e febbraio tra la temperatura media e la precipitazione mensile dell’Africa subsahariana occidentale con la temperatura media mensile in Europa. La correlazione che presenta l’andamento più coerente con la connettività migratoria delle diverse aree è quella tra la temperatura media mensile dell’Africa subsahariana occidentale ed equatoriale e la precipitazione mensile dell’Europa, nel periodo gennaio-febbraio. Queste evidenze, con un’analisi approfondita del loro trend temporale, possono portare allo studio e alla realizzazione di modelli clima-movimento, in grado di prevedere la dinamica spaziale e temporale dei fenomeni di migrazione. Ho inoltre studiato il possibile legame tra l’inizio del periodo caratterizzato dalla presenza di precipitazioni più intense nell’Africa sub-sahariana (grazie alle quali le rondini possono accedere alle fonti di cibo necessarie ad affrontare la migrazione) e le condizioni climatiche tardo-invernali e primaverili in Europa. I coefficienti mostrano la presenza di una significativa correlazione negativa con la precipitazione del mese di febbraio nelle Isole Britanniche e nella zona del nord della Germania e della Danimarca, oltre a una lieve correlazione negativa con la temperatura media mensile di tutte le aree europee. Tale risultato può servire come base per ulteriori studi

Analisi di correlazione climatica tra aree interessate da connettività migratoria

PANCERASA, MATTIA
2014/2015

Abstract

Il clima è una delle componenti abiotiche fondamentali degli ecosistemi. I rapidi cambiamenti che osserviamo da mezzo secolo influiscono profondamente sul comportamento, la distribuzione e la dinamica di popolazioni di piante e animali. Gli uccelli migratori sono tra le specie che più risentono di questo fenomeno, in quanto gran parte della loro fenologia è fondata sulle condizioni climatiche delle loro aree di riproduzione e svernamento. La comprensione di quali meccanismi determinino il comportamento della migrazione sono fondamentali per la previsione degli impatti a cui essa andrà incontro nei prossimi decenni. Per questo tipo di analisi è necessaria una più approfondita conoscenza delle regioni interessate dalla migrazione e del periodo temporale in cui essa avviene. Il classico metodo di marcatura e ricattura è oggi supportato da nuove tecnologie e studi, come la telemetria da satellite e l’analisi degli isotopi stabili. In questo mio lavoro di tesi ho analizzato le possibili correlazioni presenti a scala sub-continentale (in Europa e in Africa) tra le variabili di temperatura e precipitazione delle aree connesse dalla migrazione della rondine (Hirundo rustica), nel periodo caratterizzato dalla migrazione invernale. I risultati mostrano la presenza di una significativa correlazione per i mesi di gennaio e febbraio tra la temperatura media e la precipitazione mensile dell’Africa subsahariana occidentale con la temperatura media mensile in Europa. La correlazione che presenta l’andamento più coerente con la connettività migratoria delle diverse aree è quella tra la temperatura media mensile dell’Africa subsahariana occidentale ed equatoriale e la precipitazione mensile dell’Europa, nel periodo gennaio-febbraio. Queste evidenze, con un’analisi approfondita del loro trend temporale, possono portare allo studio e alla realizzazione di modelli clima-movimento, in grado di prevedere la dinamica spaziale e temporale dei fenomeni di migrazione. Ho inoltre studiato il possibile legame tra l’inizio del periodo caratterizzato dalla presenza di precipitazioni più intense nell’Africa sub-sahariana (grazie alle quali le rondini possono accedere alle fonti di cibo necessarie ad affrontare la migrazione) e le condizioni climatiche tardo-invernali e primaverili in Europa. I coefficienti mostrano la presenza di una significativa correlazione negativa con la precipitazione del mese di febbraio nelle Isole Britanniche e nella zona del nord della Germania e della Danimarca, oltre a una lieve correlazione negativa con la temperatura media mensile di tutte le aree europee. Tale risultato può servire come base per ulteriori studi
AMBROSINI, ROBERTO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
30-set-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2015_10_Pancerasa.pdf

non accessibile

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 2.18 MB
Formato Adobe PDF
2.18 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/112586