100Nodes takes its first steps within the Premio Compasso Volante 2014 competition, whose subject was the urban renovation and environmental improvement of an area in Phú Đô village, not far from Hanoi, Vietnam. The project is structured as a complex of pavilions, focusing on the themes of rice tradition, street food, agriculture and Vietnamese culture. These subjects provide the opportunity of building a functional and ideal link with EXPO Milano 2015 “Feed the Planet - Energy for Life”. Suggesting a re-interpretation of the traditional local forms - such as Hanoi’s Bonsai city - all the volumes rise from an esplanade, where negative spaces, piazzas and pathways are just as important as the positive spaces and are meant to fulfil the needs of the locals. A good share of the parcel is given the function of vegetable gardens and urban farm, thus multiplying the users, whose ways are purposely intersecting. The whole complex is protected by a great canopy, fixed to a bambù structure. Its constructive technology, though belonging to the most ancient building tradition in South-eastern Asia, has been carefully optimized and engineered, and then verified through a finite elements analysis software. The buildings’ cladding consists of an innovative material, called GreenBiz. Coming from the recycling process of a Japanese textile industrial waste, GreenBiz is a good example of clever sustainability, and it provides interesting technical features to the walls and floors. The essence of 100Nodes revolves around the concepts of bio-architecture, and develops to be energy-efficient and sustainable, through the use of local resources and innovative low embodied energy materials. By updating traditional techniques to fit contemporary needs, the project proves to be conscious of the place and time to whom it belongs. The design of public spaces in 100Nodes has to confront an unusual environment, for what concerns both climate and culture. To take on this challenge, it is important to understand and elaborate some of the traditional Vietnamese forms and techniques, thus suggesting an innovative and liveable project, that could still belong to a human scale.

100Nodes muove i suoi primi passi in seno al Premio Compasso Volante 2014, avente per tema la riqualificazione di un’area di Phú Đô, villaggio non lontano da Hanoi, in Vietnam. La proposta prende forma attraverso un complesso di padiglioni incentrati sui temi della cultura del riso, della cucina di strada, dell’agricoltura e della cultura vietnamita. Questi soggetti consentono inoltre lo spunto per un collegamento funzionale ed ideale con EXPO Milano 2015, “Feed the Planet - Energy for Life”. Offrendo una rilettura delle forme tradizionali e locali, come la Bonsai city di Hanoi, tutti i volumi si concentrano su una grande esplanade, nella quale i vuoti, i percorsi e le piazze, assumono la medesima importanza dei pieni e si prefiggono l’obiettivo di servire le reali esigenze degli abitanti del luogo, oltre che dei turisti. Parte del lotto è infine dedicata a campi ed orti urbani, in modo che si verifichi un continuo intrecciarsi dei flussi degli utenti. Il complesso, nella sua interezza, è avvolto da un grande sistema di copertura realizzato interamente in bambù, secondo una tecnologia tradizionale del Sud-Est asiatico, ottimizzata ed ingegnerizzata, ed infine calcolata con un software agli elementi finiti. I volumi funzionali sono rivestiti da un materiale innovativo, derivante dagli scarti di lavorazione della filiera tessile, i quali diventano elementi per l’architettura, fruendo di una seconda vita. Questo materiale, denominato GreenBiz e prodotto da un’azienda giapponese, oltre ad offrire un’occasione di sviluppare i temi della sostenibilità ambientale, risulta migliorare sensibilmente le prestazioni delle unità tecnologiche. Lo spirito del progetto modella una realizzazione che, a partire dagli spunti offerti dalla bioarchitettura, risulti attenta all’efficienza energetica ed alla sostenibilità attraverso l’utilizzo di materiali locali, l’attualizzazione delle tecniche tradizionali e l’applicazione di materiali innovativi e sostenibili. Il presente intervento si inserisce quindi nell’ambito della progettazione di spazi pubblici in condizioni climatiche e culturali particolari, con la volontà di reinterpretare le forme e le tecniche tradizionali per un’architettura tecnologicamente innovativa ma sempre a misura d’uomo.

100Nodes. Thang Long food and energy urban farm. Progettazione di un complesso multifunzionale ad Hanoi, mediante l'ingegnerizzazione di tecniche costruttive tradizionali e l'utilizzo di materiali sostenibili

FUMAGALLI, GIULIA;CRIPPA, ALESSANDRA;CAPECCHI, MARTINA
2014/2015

Abstract

100Nodes takes its first steps within the Premio Compasso Volante 2014 competition, whose subject was the urban renovation and environmental improvement of an area in Phú Đô village, not far from Hanoi, Vietnam. The project is structured as a complex of pavilions, focusing on the themes of rice tradition, street food, agriculture and Vietnamese culture. These subjects provide the opportunity of building a functional and ideal link with EXPO Milano 2015 “Feed the Planet - Energy for Life”. Suggesting a re-interpretation of the traditional local forms - such as Hanoi’s Bonsai city - all the volumes rise from an esplanade, where negative spaces, piazzas and pathways are just as important as the positive spaces and are meant to fulfil the needs of the locals. A good share of the parcel is given the function of vegetable gardens and urban farm, thus multiplying the users, whose ways are purposely intersecting. The whole complex is protected by a great canopy, fixed to a bambù structure. Its constructive technology, though belonging to the most ancient building tradition in South-eastern Asia, has been carefully optimized and engineered, and then verified through a finite elements analysis software. The buildings’ cladding consists of an innovative material, called GreenBiz. Coming from the recycling process of a Japanese textile industrial waste, GreenBiz is a good example of clever sustainability, and it provides interesting technical features to the walls and floors. The essence of 100Nodes revolves around the concepts of bio-architecture, and develops to be energy-efficient and sustainable, through the use of local resources and innovative low embodied energy materials. By updating traditional techniques to fit contemporary needs, the project proves to be conscious of the place and time to whom it belongs. The design of public spaces in 100Nodes has to confront an unusual environment, for what concerns both climate and culture. To take on this challenge, it is important to understand and elaborate some of the traditional Vietnamese forms and techniques, thus suggesting an innovative and liveable project, that could still belong to a human scale.
FRANCIERI, ROBERTO
ZANI, GIULIO
DE SALES MARQUES, JOSE' LUIS
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
2-ott-2015
2014/2015
100Nodes muove i suoi primi passi in seno al Premio Compasso Volante 2014, avente per tema la riqualificazione di un’area di Phú Đô, villaggio non lontano da Hanoi, in Vietnam. La proposta prende forma attraverso un complesso di padiglioni incentrati sui temi della cultura del riso, della cucina di strada, dell’agricoltura e della cultura vietnamita. Questi soggetti consentono inoltre lo spunto per un collegamento funzionale ed ideale con EXPO Milano 2015, “Feed the Planet - Energy for Life”. Offrendo una rilettura delle forme tradizionali e locali, come la Bonsai city di Hanoi, tutti i volumi si concentrano su una grande esplanade, nella quale i vuoti, i percorsi e le piazze, assumono la medesima importanza dei pieni e si prefiggono l’obiettivo di servire le reali esigenze degli abitanti del luogo, oltre che dei turisti. Parte del lotto è infine dedicata a campi ed orti urbani, in modo che si verifichi un continuo intrecciarsi dei flussi degli utenti. Il complesso, nella sua interezza, è avvolto da un grande sistema di copertura realizzato interamente in bambù, secondo una tecnologia tradizionale del Sud-Est asiatico, ottimizzata ed ingegnerizzata, ed infine calcolata con un software agli elementi finiti. I volumi funzionali sono rivestiti da un materiale innovativo, derivante dagli scarti di lavorazione della filiera tessile, i quali diventano elementi per l’architettura, fruendo di una seconda vita. Questo materiale, denominato GreenBiz e prodotto da un’azienda giapponese, oltre ad offrire un’occasione di sviluppare i temi della sostenibilità ambientale, risulta migliorare sensibilmente le prestazioni delle unità tecnologiche. Lo spirito del progetto modella una realizzazione che, a partire dagli spunti offerti dalla bioarchitettura, risulti attenta all’efficienza energetica ed alla sostenibilità attraverso l’utilizzo di materiali locali, l’attualizzazione delle tecniche tradizionali e l’applicazione di materiali innovativi e sostenibili. Il presente intervento si inserisce quindi nell’ambito della progettazione di spazi pubblici in condizioni climatiche e culturali particolari, con la volontà di reinterpretare le forme e le tecniche tradizionali per un’architettura tecnologicamente innovativa ma sempre a misura d’uomo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/112910