Il lavoro progettuale proposto affronta un tema centrale per il dibattito architettonico, legato al possibile riuso di ampi comparti produttivi in dismissione, da considerare come un’occasione di trasformazione concreta e riequilibrio del territorio. Il progetto si inserisce nella realtà urbana di Novara e si applica in particolare a due aree costituenti il margine settentrionale del nodo infrastrutturale ferroviario all’interno di Sant’Agabio, quartiere storico di tradizione industriale, connotato dalla presenza di aree produttive, ferroviarie, aziende chimiche di rilevanza internazionale e di preziose testimonianze di archeologia industriale. Tra quest’ultime emergono il complesso dell’Ex Cotonificio Olcese e del vicino Ex V Deposito Militare, “spazi di transizione” tra il centro storico e la periferia affacciati su uno straordinario sistema di corsi d’acqua canalizzati oggi in abbandono e avulsi dal tessuto circostante. Intendendo la città come un organismo complesso da leggere, interpretare e valorizzare nella sua dimensione storica, economica e ambientale, l’intervento di riconversione coinvolge l’area circostante in un programma di rinnovamento organico e l’esperienza progettuale diviene l’occasione per costruire nuovi scenari in cui le complessità del luogo e della città vengono fatte reagire. Con questi presupposti l’approccio progettuale si è sviluppato a scale diverse, attraverso una attenta lettura dei diversi sistemi urbani che ha permesso l’individuazione di una strategia di riconfigurazione spaziale e funzionale delle aree esistenti: connettere tra loro il centro storico e le differenti aree di futura riconversione con la realizzazione di un percorso ciclabile, valorizzare i manufatti industriali esistenti di valore architettonico, includendo ampi spazi pubblici aperti. Suolo e acqua, energie antiche essenziali per la costruzione dell’identità territoriale ed economica di Novara, concepiti come strumento progettuale, tornano a essere motori di sviluppo di una nuova fase di trasformazione urbana. All’interno di questo rigenerato spazio di relazioni trovano posto “fabbriche” di idee e conoscenze; l’Ex cotonificio Olcese si converte in polo ricettivo e culturale, l’area del Demanio Militare ospita le nuove costruzioni di un Centro di ricerca sulla chimica sostenibile connesso a un polo ludico-museale. Tale intervento coniuga innovazione e ambiente, binomio su cui puntare per rilanciare l’immagine del quartiere di Sant’Agabio.

Acqua, suolo, architettura : luoghi e strumenti della rigenerazione urbana. Progetto per un centro di ricerca per la chimica sostenibile nell'area dell'ex V Deposito Militare a Novara

GENNATI, GAIA
2014/2015

Abstract

Il lavoro progettuale proposto affronta un tema centrale per il dibattito architettonico, legato al possibile riuso di ampi comparti produttivi in dismissione, da considerare come un’occasione di trasformazione concreta e riequilibrio del territorio. Il progetto si inserisce nella realtà urbana di Novara e si applica in particolare a due aree costituenti il margine settentrionale del nodo infrastrutturale ferroviario all’interno di Sant’Agabio, quartiere storico di tradizione industriale, connotato dalla presenza di aree produttive, ferroviarie, aziende chimiche di rilevanza internazionale e di preziose testimonianze di archeologia industriale. Tra quest’ultime emergono il complesso dell’Ex Cotonificio Olcese e del vicino Ex V Deposito Militare, “spazi di transizione” tra il centro storico e la periferia affacciati su uno straordinario sistema di corsi d’acqua canalizzati oggi in abbandono e avulsi dal tessuto circostante. Intendendo la città come un organismo complesso da leggere, interpretare e valorizzare nella sua dimensione storica, economica e ambientale, l’intervento di riconversione coinvolge l’area circostante in un programma di rinnovamento organico e l’esperienza progettuale diviene l’occasione per costruire nuovi scenari in cui le complessità del luogo e della città vengono fatte reagire. Con questi presupposti l’approccio progettuale si è sviluppato a scale diverse, attraverso una attenta lettura dei diversi sistemi urbani che ha permesso l’individuazione di una strategia di riconfigurazione spaziale e funzionale delle aree esistenti: connettere tra loro il centro storico e le differenti aree di futura riconversione con la realizzazione di un percorso ciclabile, valorizzare i manufatti industriali esistenti di valore architettonico, includendo ampi spazi pubblici aperti. Suolo e acqua, energie antiche essenziali per la costruzione dell’identità territoriale ed economica di Novara, concepiti come strumento progettuale, tornano a essere motori di sviluppo di una nuova fase di trasformazione urbana. All’interno di questo rigenerato spazio di relazioni trovano posto “fabbriche” di idee e conoscenze; l’Ex cotonificio Olcese si converte in polo ricettivo e culturale, l’area del Demanio Militare ospita le nuove costruzioni di un Centro di ricerca sulla chimica sostenibile connesso a un polo ludico-museale. Tale intervento coniuga innovazione e ambiente, binomio su cui puntare per rilanciare l’immagine del quartiere di Sant’Agabio.
EZECHIELI, CARLO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
30-set-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/112942