Di casa in casa. Reinterpretare la domanda abitativa tra bisogni e pratiche a San Donato Milanese

In the present socio-economic scenario, where resources are scant and welfare policies struggle to contrast the worsening of the new social risks and vulnerabilites, housing issues are becoming more and more relevant. Social needs have been intensifying and getting more complex, but public policies seem to obtain no satisfactory results. Municipalites, which are on the frontline against public requests, lack of economic and professional resources to effectively face the hardness of the situation. Social demands are increasing in dinamicity and flexibility, but the policy makers tackle it with rigid and out of date analytical and legal tools, often managed and supervised by autoreferential and sectorial administrative structures. Given these inefficient tools and structures, it is necessary to bring the focus back to the problematic dimension of housing needs, on their reading and interpretation: on the “who is asking” and “what is asking”. This thesis explores the field of the “needs”, specifically on “housing needs” with the task of identifying the characteristics that define the current “housing demand” its relation with the offer and its instruments. The thesis is about a specific context, which is the municipality of San Donato Milanese and about a research requested by municipality to DASTU, for the production of a “guiding document” for housing policies. The thesis puts into play an approach which tries to go beyond the traditional and technical concept of housing request (fabbisogno abitativo) to look for a more articulated and qualitative answer. The chosen tools to work with were the observation and the hearing of housing experiences and administrative procedures in many ways : focus groups, meetings with the administrative personnel, in depth interviews to inhabitants (the real needs stakeholders), and other private actors and ONGs. In such a view the aim was to leave behind abstracted cataloging and formal categories, which separate from the real cases, to get closer to people and their real life experiences. The work tries to shine a light on questions such as cooperation and integration between disciplines and to promote conjoined actions more corresponding to the real complexity of actual needs; promoting a social construction of the cognitive dimension of the demand. In conclusion, the research has brought to the identification of some critical themes, recurrent in the “housing careers” of the interviewed, which describe the “new” housing demand and from which is possible to start designing new housing policies and discussing present planning instruments, such as the Piano di zona and the Piano dei servizi, always considering the experimentation, the trespassing and the multidisciplinarity as fundamental strong points.

In un contesto socio-economico investito da profondi cambiamenti, le democrazie dell’Europa occidentale devono fare i conti con una stagione di austerità, che a fronte di una diminuzione delle risorse per i programmi di welfare, pone nuove priorità nella definizione delle politiche pubbliche. In questo scenario, la questione dell’abitare assume caratteri emergenziali. Gli enti in prima linea, i Comuni, mancano di risorse, e all’aumentare della dinamicità e flessibilità della domanda abitativa contrappongono strumenti rigidi e anacronistici, guidati da sistemi amministrativi spesso settorializzati e autoreferenziali. L’inadeguatezza di strumenti e sistemi riportano l’attenzione sulla dimensione problematica della domanda abitativa. Questa tesi esplora il campo dei “bisogni”, in particolare di quelli abitativi, con lo scopo di individuare quelle caratteristiche che riconfigurano l’attuale domanda abitativa, il suo rapporto con l’offerta e i suoi strumenti. La sfida prende forma in un contesto specifico, quello del Comune di San Donato Milanese per una ricerca voluta dalla stessa amministrazione locale con la collaborazione del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani. Nella prima parte della tesi, di natura più teorica, si esplorano una serie di concetti e dispositivi di notevole rilevanza per meglio inquadrare il framework della ricerca: dalla natura e interpretazione del concetto di bisogno per poi addentrarsi nello studio comparato delle diverse forme di protezione sociale e dei modi in cui queste provvedono alla protezione dai rischi e al soddisfacimento dei bisogni, definendo diritti, aspettative e ruoli dei cittadini. Dal punto di vista degli strumenti, sono stati poi indagati il Piano dei Servizi di matrice urbanistica e il Piano di Zona di matrice sociale; entrambi infatti hanno lo scopo di normare la delicata materia dei servizi a livello spaziale-territoriale, funzionali al semplice soddisfacimento di una “categoria” di bisogni. Nella seconda parte dell’elaborato, si illustra l’articolazione del lavoro sul campo. Dalla rimessa in discussione della “domanda”, intesa come fabbisogno, si è ripartiti da una riproblematizzazione dei bisogni e da una rinnovata analisi che integrasse dati quantitativi a quelli qualitativi. L’approccio scelto ha ricostruito un’immagine più complessa della domanda attraverso l’impiego di strumenti quali l’osservazione e l’ascolto delle pratiche quotidiane: dai focus groups e le riunione operative con gli interlocutori dell’amministrazione, alle interviste in profondità agli abitanti. In quest’ottica si abbandonano le categorie formali e le stereotipizzazioni astratte che allontanano dai casi concreti, per riavvicinarsi alle persone e alle loro esperienze di vita. Si getta luce su questioni come la cooperazione e l’integrazione tra discipline per promuovere azioni congiunte e maggiormente rispondenti alla complessità delle attuali situazioni di bisogno; promuovendo una costruzione sociale della dimensione conoscitiva della domanda. La ricerca condotta ha portato all’individuazione di alcuni temi cruciali, ricorrenti nelle carriere abitative degli intervistati, che descrivono la nuova domanda abitativa e dai quali in prospettiva è possibile ripartire per costruire nuove politiche della casa e per ragionare sugli attuali strumenti e dispositivi facendo dello sperimentare, sconfinare (trespassing) e della multidisciplinarità un punto di forza.