The executive phase of Italian public tenders is often full of problems and litigations, causing an increase in construction time and in the costs supported by the contracting authority. The gap between expected time/costs and real one is due both to mistakes of the design phase and to a wrong management of the executive process by the Construction Supervisor and the Public Project Supervisor. The main results are the numerous in-process variations and litigations between the contracting authority and the main contractor. In this case variations, introduced in order to increase the quality and solve unexpected and unpredictable events, have often the only aim to fix the already done mistakes, though raising costs and time. This analysis starts from a real school building, still under construction, and goes through every site phase from the beginning up to now, finishing with the variation appraisal n. 4; it studies the causes that brought the contracting authority to the writing of all the variations and the main contractor to the registration of all the reserves. Then, the above-mentioned problems have been analysed in order to understand if the current regulation (public code, Dlgs 163/2006 and related guideline) is adequate to deal with these situations. Finally, I tried to understand if the Ddl n. 1678 (draft of the new public code) approved by the Italian Parliament in order to adopt the new directive of the european parliament and of the council on public procurement (2014/24/UE) better complies with the difficulties of the analysed tender and, more generally, better rules the entire procedure of the Italian public tender.

Gli appalti pubblici in Italia sono spesso caratterizzati da una fase esecutiva ricca di problematiche e contenziosi, con il conseguente aumento dei tempi di realizzazione e dei costi sostenuti dalla stazione appaltante. La differenza tra tempi/costi attesi ed effettivi è determinata sia da errori che nascono sin dalla fase di programmazione e progettazione, che da un’errata gestione del procedimento esecutivo da parte della Direzione Lavori e del Responsabile del Procedimento. L’effetto principale di questa disfunzione della stazione appaltante sono le numerose varianti in corso d’opera e i contenziosi tra questa e l’impresa appaltatrice. In questo caso l’istituto della variante, creato al fine di migliorare la qualità dell’opera e sopperire ad eventi imprevisti ed imprevedibili, viene spesso usato in modo distorto, con il solo obiettivo di rimediare agli errori commessi in precedenza, facendo però lievitare costi e tempi. L’analisi effettuata parte da un caso reale, tuttora in essere, riguardante la realizzazione di un edificio ad uso scolastico e ripercorre le fasi del cantiere dall’inizio dei lavori fino ad oggi, terminando con la redazione della perizia di variante n.4, per valutare le cause che hanno portato la stazione appaltante alla redazione delle varianti e all’iscrizione da parte dell’impresa delle riserve. Successivamente, attraverso il confronto con la normativa vigente (Codice degli appalti, Dlgs 163/2006 e relativo regolamento), sono state analizzate le problematiche trovate al fine di capire se la normativa stessa è sufficiente a contrastare questi fenomeni, ormai ampiamente sviluppati in molti appalti pubblici. Infine, prendendo in considerazione il Ddl n.1678 (bozza del nuovo Codice degli Appalti), deliberato dal Parlamento Italiano per recepire la nuova Direttiva europea in materia di appalti pubblici (2014/24/UE), si è cercato di comprendere se la linea intrapresa dal legislatore riesca a rispondere meglio alle problematiche dell’appalto in esame e, in generale, a regolamentare in maniera più efficiente l’intero procedimento dell’appalto pubblico italiano.

Analisi delle varianti e delle riserve negli appalti pubblici applicata ad un caso reale : cause e possibili soluzioni a fronte della normativa vigente e del nuovo Codice degli Appalti

FERRANTINI, ANDREA
2014/2015

Abstract

The executive phase of Italian public tenders is often full of problems and litigations, causing an increase in construction time and in the costs supported by the contracting authority. The gap between expected time/costs and real one is due both to mistakes of the design phase and to a wrong management of the executive process by the Construction Supervisor and the Public Project Supervisor. The main results are the numerous in-process variations and litigations between the contracting authority and the main contractor. In this case variations, introduced in order to increase the quality and solve unexpected and unpredictable events, have often the only aim to fix the already done mistakes, though raising costs and time. This analysis starts from a real school building, still under construction, and goes through every site phase from the beginning up to now, finishing with the variation appraisal n. 4; it studies the causes that brought the contracting authority to the writing of all the variations and the main contractor to the registration of all the reserves. Then, the above-mentioned problems have been analysed in order to understand if the current regulation (public code, Dlgs 163/2006 and related guideline) is adequate to deal with these situations. Finally, I tried to understand if the Ddl n. 1678 (draft of the new public code) approved by the Italian Parliament in order to adopt the new directive of the european parliament and of the council on public procurement (2014/24/UE) better complies with the difficulties of the analysed tender and, more generally, better rules the entire procedure of the Italian public tender.
BRICCHI, ALESSANDRO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
18-dic-2015
2014/2015
Gli appalti pubblici in Italia sono spesso caratterizzati da una fase esecutiva ricca di problematiche e contenziosi, con il conseguente aumento dei tempi di realizzazione e dei costi sostenuti dalla stazione appaltante. La differenza tra tempi/costi attesi ed effettivi è determinata sia da errori che nascono sin dalla fase di programmazione e progettazione, che da un’errata gestione del procedimento esecutivo da parte della Direzione Lavori e del Responsabile del Procedimento. L’effetto principale di questa disfunzione della stazione appaltante sono le numerose varianti in corso d’opera e i contenziosi tra questa e l’impresa appaltatrice. In questo caso l’istituto della variante, creato al fine di migliorare la qualità dell’opera e sopperire ad eventi imprevisti ed imprevedibili, viene spesso usato in modo distorto, con il solo obiettivo di rimediare agli errori commessi in precedenza, facendo però lievitare costi e tempi. L’analisi effettuata parte da un caso reale, tuttora in essere, riguardante la realizzazione di un edificio ad uso scolastico e ripercorre le fasi del cantiere dall’inizio dei lavori fino ad oggi, terminando con la redazione della perizia di variante n.4, per valutare le cause che hanno portato la stazione appaltante alla redazione delle varianti e all’iscrizione da parte dell’impresa delle riserve. Successivamente, attraverso il confronto con la normativa vigente (Codice degli appalti, Dlgs 163/2006 e relativo regolamento), sono state analizzate le problematiche trovate al fine di capire se la normativa stessa è sufficiente a contrastare questi fenomeni, ormai ampiamente sviluppati in molti appalti pubblici. Infine, prendendo in considerazione il Ddl n.1678 (bozza del nuovo Codice degli Appalti), deliberato dal Parlamento Italiano per recepire la nuova Direttiva europea in materia di appalti pubblici (2014/24/UE), si è cercato di comprendere se la linea intrapresa dal legislatore riesca a rispondere meglio alle problematiche dell’appalto in esame e, in generale, a regolamentare in maniera più efficiente l’intero procedimento dell’appalto pubblico italiano.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/113802