This research deals with the past, the present and the future of the important military patterns included in the urban space, examined in a detail in the case study for the city of Bitola, Republic of Macedonia. In this city, starting from 1830s, the essential outcomes from the twofold military-urban relation produced dramatic reflection upon the cityscape, its architecture, morphology, cultural, social and economical relations – permanently initiating scenarios of transformation on the urban scale up today. The thesis chronologically examines the architectural and morphological background of the Former Military Quarter in relation with the rest of the city, presented through the following three phases of its historical existence: (1) construction, (2) destruction and reconstruction, followed with hibernation and abandonment and (3) conversion into civilian re-use. Each of them has been accordingly associated with particular shifts in the national politics of building own identity within the central Balkan Peninsula, then with various strategies for governing upon the urban space, and recently, with the contemporary planning initiatives for reorganization of the system of former military spaces within the urban areas. Respectively, these changes have been designed and recorded within the urban planning documentation. As a consequence, the notes from the urban plans have been selected to represent a fruitful source through which would be reconstructed the line that generates the general urban transformation of Bitola in a correlation with military patterns. Thus, the final outcome from the dialectic between military, as an urban fragment, and urban transformation itself, within this thesis would be interpreted and distinguished through the three particular episodes from the urban planning history of Bitola, as follows: (1) The pre-planning period – that has been marked under the late Ottoman rule (1830-1920) – where military structures have been recognized as rare urban artifacts, consciously designed pieces of architecture, with a function of an «urban adhesive» within (at that time) fragmented, unplanned and spontaneous evolved city; (2) An early-planning and modernization period – that have been ruled under the Yugoslavian governance (1920-2000) – where military architecture has been treated as a purely technical stereotype, firstly ideologically emphasized and subsequently, almost marginalized in the planning documents for the city; (3) Transitional planning epoch of strategies, that is marked under the Macedonian independent governance (2000-ongoing) – where residuals from the military patrimony nowadays are treated as an ambiguous material – functionally inert, but structurally potent subject within the actual planning strategies that are directed toward achieving urban development, not just on micro scale within the post-military site, but equally on urban scale, for the city as a whole. Within these three chronologic categories, derived from the cross-section of the planning processes in Bitola, the Former Military Quarter has been equated as an urban attribute with different meanings: (1) memory from the past epoch – presented through its establishment by the Ottomans as an Ottoman Military Quarter; (2) reality in the present time – presented in the episodes of destruction of the Ottoman and complemented with episodes of establishment and hibernation of the Yugoslavian National Army’s Quarter along with the surroundings of the city; (3) opportunity for a prospect development – elaborated through the actual planning proposals and attempts for conversion of the post-military site, with an emphasis on its current condition and its capacity to reflect (positively or negatively) on the overall urban image. These three categories indicated that it is necessary: (1) to progress towards analytical renewal of historiographical perspectives of the military dimension on the urban history, (2) to reveal the factual situation, and finally (3) to foresee its future perspectives and upcoming scenarios derived from its conversion. The accomplishment from this comprehensive outlook provides systematization of Bitola’s multicultural military legacy from three particular periods of its existence in a relation with the distinctive stages of the planning system. The final result is completing of the historic memory of Bitola. The collective benefit from this research does not means just advanced knowledge about the impact which military heritage had left over the urban context in the late XIX and XX century, but also means an enriched awareness about the continual flow of issues and opportunities that arise from the tangible and intangible aspects of military to urban conversion nowadays.

Questa ricerca affronta il tema del passato, del presente e del futuro dei grandi insediamenti militari inseriti nello spazio urbano, analizzando in maniera dettagliata il caso-studio della città di Bitola in Macedonia. In questa città, a partire dal 1830, i principali risultati della duplice relazione militare-urbana hanno avuto effetti drammatici non solo sul paesaggio della città, sulla sua forma, sulla sua architettura, ma anche sulle sue relazioni culturali, sociali ed economiche – avviando un profondo processo di trasformazione a scala urbana che è ancora in atto. La tesi esamina cronologicamente i caratteri architettonici e morfologici dell'ex quartiere militare di Bitola in relazione con il resto della città, individuando tre momenti fondamentali della sua storia: (1) la costruzione, (2) la distruzione e la ricostruzione, seguita da una fase di congelamento e abbandono e (3) da una successiva fase di conversione per il riutilizzo civile. Ogni fase è stata associata ai cambiamenti delle politiche nazionali finalizzate alla costruzione della propria identità all'interno della Penisola Balcanica Centrale, alle diverse strategie per indirizzare le trasformazioni dello spazio urbano, e alle recenti iniziative progettuali per la riorganizzazione del sistema delle aree militari dismesse all'interno delle aree urbane. In ognuna di tali fasi, i cambiamenti del modello militare sono stati progettati e registrati nella documentazione urbanistica; di conseguenza, la documentazione tratta dai piani urbanistici è stata selezionata in modo da costituire una fonte feconda per ricostruire le linee della trasformazione urbana generale di Bitola in correlazione con quelle militari. Così, in questa tesi, da un lato, viene interpretato l’esito finale della dialettica fra le aree militari, considerate come frammenti urbani, e la trasformazione urbana complessiva e, dall’altro, vengono distinti tre periodi particolari della storia urbanistica di Bitola: (1) Il periodo precedente alla pianificazione – corrispondente all’ultimo periodo della dominazione ottomana (1830-1920) – nel quale le strutture militari sono state riconosciute come artefatti urbani rari, come architetture consapevolmente progettate, con un ruolo di «collante urbano» all'interno della città frammentata che si è sviluppata in modo spontaneo; (2) Il primo periodo di pianificazione e modernizzazione – regolato dal governo jugoslavo (1920-2000) – in cui l'architettura militare è stata trattata come uno stereotipo puramente tecnico, all’inizio enfatizzato ideologicamente e successivamente quasi escluso dai documenti di pianificazione; (3) Il periodo della pianificazione transitoria avviata dal governo macedone indipendente (dal 2000 e attualmente in corso) – nella quale i residui del patrimonio militare sono considerati come un materiale ambiguo – un soggetto funzionalmente inerte, ma strutturalmente forte nell'ambito delle attuali strategie di pianificazione che sono indirizzate verso lo sviluppo urbano non solo alla micro scala, all'interno del sito post-militare, ma anche a scala urbana, considerando la città nella sua interezza. All'interno di queste tre sezioni cronologiche, derivanti dalla lettura dello sviluppo dei processi di pianificazione a Bitola, l'ex quartiere militare è stato considerato come un attributo urbano con diverse valenze: (1) come memoria dell’epoca passata – presentato come testimonianza della sua istituzione da parte degli Ottomani come un Quartiere Militare Ottomano; (2) come dato di realtà dell’epoca presente – presentato partendo dagli episodi di distruzione ottomana e completato con gli episodi di stabilizzazione e congelamento del Quartiere Militare Jugoslavo nei dintorni della città; (3) come possibilità per una prospettiva di sviluppo – nelle proposte progettuali attuali e nei tentativi per la conversione post-militare del sito, accentuando il suo stato attuale e la sua capacità di rispecchiarsi (in senso positivo oppure negativo) sull'immagine urbana complessiva. Queste tre categorie indicano che è necessario: (1) procedere verso un rinnovamento analitico delle prospettive storiografiche della dimensione militare nella storia urbana, (2) rivelare la situazione di fatto, e infine (3) prevedere le sue prospettive future e gli scenari derivanti da questa conversione. La realizzazione di questa visione complessiva offre una sistematizzazione dell’eredità multiculturale militare di Bitola attraverso i tre periodi particolari della sua esistenza, messi in relazione con le fasi distintive del sistema di pianificazione. Il risultato finale è il completamento della memoria storica di Bitola. Il beneficio collettivo proveniente da questa ricerca non sta solo in una conoscenza più avanzata sull'impatto del patrimonio militare nel contesto urbano alla fine del XIX e XX secolo, ma anche in una consapevolezza arricchita del flusso continuo delle problematiche e delle opportunità che derivano dagli aspetti materiali e immateriali della conversione contemporanea dal militare all’urbano.

Urban transformation of Bitola through the notes of planning documentation: The interpenetration of military architecture into the urban patterns - memory, reality and opportunity

SHUNDOVSKA, MILENA

Abstract

This research deals with the past, the present and the future of the important military patterns included in the urban space, examined in a detail in the case study for the city of Bitola, Republic of Macedonia. In this city, starting from 1830s, the essential outcomes from the twofold military-urban relation produced dramatic reflection upon the cityscape, its architecture, morphology, cultural, social and economical relations – permanently initiating scenarios of transformation on the urban scale up today. The thesis chronologically examines the architectural and morphological background of the Former Military Quarter in relation with the rest of the city, presented through the following three phases of its historical existence: (1) construction, (2) destruction and reconstruction, followed with hibernation and abandonment and (3) conversion into civilian re-use. Each of them has been accordingly associated with particular shifts in the national politics of building own identity within the central Balkan Peninsula, then with various strategies for governing upon the urban space, and recently, with the contemporary planning initiatives for reorganization of the system of former military spaces within the urban areas. Respectively, these changes have been designed and recorded within the urban planning documentation. As a consequence, the notes from the urban plans have been selected to represent a fruitful source through which would be reconstructed the line that generates the general urban transformation of Bitola in a correlation with military patterns. Thus, the final outcome from the dialectic between military, as an urban fragment, and urban transformation itself, within this thesis would be interpreted and distinguished through the three particular episodes from the urban planning history of Bitola, as follows: (1) The pre-planning period – that has been marked under the late Ottoman rule (1830-1920) – where military structures have been recognized as rare urban artifacts, consciously designed pieces of architecture, with a function of an «urban adhesive» within (at that time) fragmented, unplanned and spontaneous evolved city; (2) An early-planning and modernization period – that have been ruled under the Yugoslavian governance (1920-2000) – where military architecture has been treated as a purely technical stereotype, firstly ideologically emphasized and subsequently, almost marginalized in the planning documents for the city; (3) Transitional planning epoch of strategies, that is marked under the Macedonian independent governance (2000-ongoing) – where residuals from the military patrimony nowadays are treated as an ambiguous material – functionally inert, but structurally potent subject within the actual planning strategies that are directed toward achieving urban development, not just on micro scale within the post-military site, but equally on urban scale, for the city as a whole. Within these three chronologic categories, derived from the cross-section of the planning processes in Bitola, the Former Military Quarter has been equated as an urban attribute with different meanings: (1) memory from the past epoch – presented through its establishment by the Ottomans as an Ottoman Military Quarter; (2) reality in the present time – presented in the episodes of destruction of the Ottoman and complemented with episodes of establishment and hibernation of the Yugoslavian National Army’s Quarter along with the surroundings of the city; (3) opportunity for a prospect development – elaborated through the actual planning proposals and attempts for conversion of the post-military site, with an emphasis on its current condition and its capacity to reflect (positively or negatively) on the overall urban image. These three categories indicated that it is necessary: (1) to progress towards analytical renewal of historiographical perspectives of the military dimension on the urban history, (2) to reveal the factual situation, and finally (3) to foresee its future perspectives and upcoming scenarios derived from its conversion. The accomplishment from this comprehensive outlook provides systematization of Bitola’s multicultural military legacy from three particular periods of its existence in a relation with the distinctive stages of the planning system. The final result is completing of the historic memory of Bitola. The collective benefit from this research does not means just advanced knowledge about the impact which military heritage had left over the urban context in the late XIX and XX century, but also means an enriched awareness about the continual flow of issues and opportunities that arise from the tangible and intangible aspects of military to urban conversion nowadays.
PRUSICKI, MARCO STANISLAO
PRUSICKI, MARCO STANISLAO
GRCHEV, KOKAN
11-dic-2015
Questa ricerca affronta il tema del passato, del presente e del futuro dei grandi insediamenti militari inseriti nello spazio urbano, analizzando in maniera dettagliata il caso-studio della città di Bitola in Macedonia. In questa città, a partire dal 1830, i principali risultati della duplice relazione militare-urbana hanno avuto effetti drammatici non solo sul paesaggio della città, sulla sua forma, sulla sua architettura, ma anche sulle sue relazioni culturali, sociali ed economiche – avviando un profondo processo di trasformazione a scala urbana che è ancora in atto. La tesi esamina cronologicamente i caratteri architettonici e morfologici dell'ex quartiere militare di Bitola in relazione con il resto della città, individuando tre momenti fondamentali della sua storia: (1) la costruzione, (2) la distruzione e la ricostruzione, seguita da una fase di congelamento e abbandono e (3) da una successiva fase di conversione per il riutilizzo civile. Ogni fase è stata associata ai cambiamenti delle politiche nazionali finalizzate alla costruzione della propria identità all'interno della Penisola Balcanica Centrale, alle diverse strategie per indirizzare le trasformazioni dello spazio urbano, e alle recenti iniziative progettuali per la riorganizzazione del sistema delle aree militari dismesse all'interno delle aree urbane. In ognuna di tali fasi, i cambiamenti del modello militare sono stati progettati e registrati nella documentazione urbanistica; di conseguenza, la documentazione tratta dai piani urbanistici è stata selezionata in modo da costituire una fonte feconda per ricostruire le linee della trasformazione urbana generale di Bitola in correlazione con quelle militari. Così, in questa tesi, da un lato, viene interpretato l’esito finale della dialettica fra le aree militari, considerate come frammenti urbani, e la trasformazione urbana complessiva e, dall’altro, vengono distinti tre periodi particolari della storia urbanistica di Bitola: (1) Il periodo precedente alla pianificazione – corrispondente all’ultimo periodo della dominazione ottomana (1830-1920) – nel quale le strutture militari sono state riconosciute come artefatti urbani rari, come architetture consapevolmente progettate, con un ruolo di «collante urbano» all'interno della città frammentata che si è sviluppata in modo spontaneo; (2) Il primo periodo di pianificazione e modernizzazione – regolato dal governo jugoslavo (1920-2000) – in cui l'architettura militare è stata trattata come uno stereotipo puramente tecnico, all’inizio enfatizzato ideologicamente e successivamente quasi escluso dai documenti di pianificazione; (3) Il periodo della pianificazione transitoria avviata dal governo macedone indipendente (dal 2000 e attualmente in corso) – nella quale i residui del patrimonio militare sono considerati come un materiale ambiguo – un soggetto funzionalmente inerte, ma strutturalmente forte nell'ambito delle attuali strategie di pianificazione che sono indirizzate verso lo sviluppo urbano non solo alla micro scala, all'interno del sito post-militare, ma anche a scala urbana, considerando la città nella sua interezza. All'interno di queste tre sezioni cronologiche, derivanti dalla lettura dello sviluppo dei processi di pianificazione a Bitola, l'ex quartiere militare è stato considerato come un attributo urbano con diverse valenze: (1) come memoria dell’epoca passata – presentato come testimonianza della sua istituzione da parte degli Ottomani come un Quartiere Militare Ottomano; (2) come dato di realtà dell’epoca presente – presentato partendo dagli episodi di distruzione ottomana e completato con gli episodi di stabilizzazione e congelamento del Quartiere Militare Jugoslavo nei dintorni della città; (3) come possibilità per una prospettiva di sviluppo – nelle proposte progettuali attuali e nei tentativi per la conversione post-militare del sito, accentuando il suo stato attuale e la sua capacità di rispecchiarsi (in senso positivo oppure negativo) sull'immagine urbana complessiva. Queste tre categorie indicano che è necessario: (1) procedere verso un rinnovamento analitico delle prospettive storiografiche della dimensione militare nella storia urbana, (2) rivelare la situazione di fatto, e infine (3) prevedere le sue prospettive future e gli scenari derivanti da questa conversione. La realizzazione di questa visione complessiva offre una sistematizzazione dell’eredità multiculturale militare di Bitola attraverso i tre periodi particolari della sua esistenza, messi in relazione con le fasi distintive del sistema di pianificazione. Il risultato finale è il completamento della memoria storica di Bitola. Il beneficio collettivo proveniente da questa ricerca non sta solo in una conoscenza più avanzata sull'impatto del patrimonio militare nel contesto urbano alla fine del XIX e XX secolo, ma anche in una consapevolezza arricchita del flusso continuo delle problematiche e delle opportunità che derivano dagli aspetti materiali e immateriali della conversione contemporanea dal militare all’urbano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/114101