Il Teatro Comunale di Adria: conoscenza propedeutica alla conservazione del calcestruzzo armato storico

This research aims to specify a knowledge path as a specific prerequisite to the preservation of architectures built with historical reinforced concrete, in order to find a compromise between safety and preservation. Currently these buildings are often transformed because of the degradation of the material, which needs both conservation or consolidation intervention, both functional and regulatory adjustments, and this is especially evident in buildings for public use. The latter circumstance has addressed the choice of the case study, the Teatro Comunale di Adria, built between 1932 and 1934, one of the few theaters totally built during the Fascist period, with a reinforced concrete structure designed by Luigi Santarella, engineer at Politecnico di Milano and the author of one of the most important handbook about concrete in Italy. This theatre represents an example characterized by a limited number of transformations, mainly related to limited renewals of the decorative, to the replacement of technological components and modest functional interventions; these aspects have allowed, through the analysis of the architecture, to deal with the issue of regulatory adjustments in relation to the requests of preservation. This study shows as the constructions made by historical reinforced concrete and ancient architectures that have undergone adjustments with the same technologies, constitute a wide heritage composed of buildings whose historical and documentary value is totally or in large part linked to the existence of these materials and executive contents. While the characteristics of reinforced concrete are studied through the analysis of historical rules that arise and change intensively in the period between the wars, in specific between 1907 and 1939. This case study allowes a reflection on the need to improve the preliminary cognitive approach to the intervention’s choises. For what concerns the current legislation it doesn’t seem to be able to guarantee the preservation neither of the material and constructive features nor of structural elements that are now considered as witness of the beginning of "modernity". This modernity is characterized initially by a kind of hybridization of the historical architecture and subsequently by a rapid affirmation of autonomously reinforced concrete technology. The main purpose of this research is indeed to evaluate, through the case study, the ability to maximize the knowledge of the structure in order to minimize the interventions needed today for structural adjustment, safeguarding not only the formal aspects but also the technical content of twentieth century Architecture. On the basis of this study, therefore, we want to point out the need to overcome procedures that appear not specifically oriented , when even not really destructive, in the case of architectures where it is important to pay attention to material and constructive value. This research intends to emphasize the primacy of a careful and detailed knowledge that wants not really to oppose but to specify a process that right now seems too much syntetic and oriented to simplify the analytical and interventional procedures instead of carefully understanding the existing.

La ricerca è volta a precisare un percorso della conoscenza specifico e propedeutico alla conservazione di architetture realizzate in calcestruzzo armato storico. Attualmente questi manufatti sono oggetto di trasformazioni derivanti sia da evidenti fenomeni di degrado, che rendono necessari interventi di conservazione o consolidamento, sia da adeguamenti funzionali e normativi, e quest’ultimo aspetto è particolarmente accentuato negli edifici a destinazione d’uso pubblico. Quest'ultima circostanza ha in parte indirizzato la scelta del caso studio, il Teatro Comunale di Adria costruito tra il 1932 e il 1934, uno tra i pochi teatri di nuova realizzazione durante il Ventennio, caratterizzato da una struttura portante in calcestruzzo armato il cui progettista è Luigi Santarella, ingegnere presso il Politecnico di Milano e autore di uno dei più noti manuali sul calcestruzzo armato. Questo caso studio ha messo in evidenza come le architetture realizzate in calcestruzzo armato e i manufatti storici che hanno subito adeguamenti con le medesime tecnologie nel periodo di riferimento, costituiscono un ampio patrimonio composto da edifici il cui valore storico e documentale è totalmente o almeno in buona parte legato alla presenza di questi contenuti materico costruttivi. Questa particolare occasione ha consentito una riflessione sulla necessità di affinare l’approccio conoscitivo preliminare a scelte progettuali di intervento. Tali scelte, se condotte in ottemperanza agli strumenti normativi attuali, non garantiscono la conservazione delle caratteristiche materico-costruttive, non solo degli apparati architettonici, ma neanche di quegli elementi strutturali che rappresentano una oramai condivisa testimonianza dell’inizio della "modernità". Lo scopo principale della ricerca è dunque quello di valutare, attraverso il caso studio, la possibilità di massimizzare la conoscenza della struttura al fine di minimizzare gli interventi oggi necessari per l’adeguamento strutturale, salvaguardando non solo gli aspetti formali ma anche i contenuti tecnici dell’Architettura del Novecento. Sulla base di questo studio si vuole infatti sottolineare come nel caso di architetture dove maggiore deve essere l’attenzione al valore di testimonianza del materiale e della cultura costruttiva che questi edifici contengono e rappresentano, deve essere tentato il superamento di procedure che appaiono non specificatamente orientate, quando non effettivamente distruttive. Questa ricerca ha inteso sottolineare il primato di una conoscenza attenta e articolata che si propone non tanto di opporsi quanto di specificare un processo che al momento appare troppo schematico e volto piuttosto a rendere facili le procedure analitiche e d'intervento che non a comprendere attentamente l’esistente.