Il cibo e il commercio alimentare sono, in questa fase storica, al centro di un forte interesse da parte dei media e dell’opinione pubblica. Il successo – quanto meno in termini di pubblico - dell’Esposizione Universale 2015 può senz’altro essere letto anche come manifestazione di una più diffusa attenzione verso i temi dell’alimentazione e delle problematiche ad essa correlate, dal rapporto tra cibo e salute al più ampio tema delle risorse alimentari e della sostenibilità dei modelli vigenti. Non è sbagliato pensare che questa maggiore sensibilità, unita alle trasformazioni sociali che hanno interessato la città negli ultimi decenni, finisca a sua volta per influenzare l’offerta stessa e le forme attraverso cui essa si manifesta. La distribuzione alimentare a Milano, fatta storicamente di botteghe e mercati collocati nel nucleo della città, arriva a subire nei decenni un processo di pianificazione funzionale con la creazione di vere e proprie strutture annonarie decentrate. Ma i formati tradizionali, che hanno nei mercati rionali il proprio modello archetipico di riferimento, entrano gradualmente in crisi. Il commercio alimentare si ripropone sulla scena urbana con nuove forme, più o meno di successo, tutte molto differenti ed eterogenee. Queste forme (o formati, nel linguaggio della distribuzione commerciale) sono studiate attraverso una griglia di lettura degli elementi caratterizzanti: la durata, l’aspetto spaziale, il regime proprietario, il rapporto con il contesto, la comunicazione, e rapportate alle principali politiche pubbliche di sostegno al commercio alimentare, in termini di valorizzazione qualitativa delle merci, ma anche di promozione del territorio urbano e periurbano. Lo sguardo di osservazione di questi fenomeni è quello di insider della pubblica amministrazione, in cui chi scrive ricopre un ruolo come presidente della commissione Urbanistica, Commercio e mercati, Turismo, del Consiglio di Zona 1. Questo permette di compiere un’analisi delle criticità e dei limiti delle politiche stesse, formulando anche qualche proposta per il futuro, sulla base dell’esperienza operativa maturata.
Nuovi mercati alimentari a Milano : formati, attori, politiche
ABDU ISMAHIL, MATTIA IBRAHIM
2014/2015
Abstract
Il cibo e il commercio alimentare sono, in questa fase storica, al centro di un forte interesse da parte dei media e dell’opinione pubblica. Il successo – quanto meno in termini di pubblico - dell’Esposizione Universale 2015 può senz’altro essere letto anche come manifestazione di una più diffusa attenzione verso i temi dell’alimentazione e delle problematiche ad essa correlate, dal rapporto tra cibo e salute al più ampio tema delle risorse alimentari e della sostenibilità dei modelli vigenti. Non è sbagliato pensare che questa maggiore sensibilità, unita alle trasformazioni sociali che hanno interessato la città negli ultimi decenni, finisca a sua volta per influenzare l’offerta stessa e le forme attraverso cui essa si manifesta. La distribuzione alimentare a Milano, fatta storicamente di botteghe e mercati collocati nel nucleo della città, arriva a subire nei decenni un processo di pianificazione funzionale con la creazione di vere e proprie strutture annonarie decentrate. Ma i formati tradizionali, che hanno nei mercati rionali il proprio modello archetipico di riferimento, entrano gradualmente in crisi. Il commercio alimentare si ripropone sulla scena urbana con nuove forme, più o meno di successo, tutte molto differenti ed eterogenee. Queste forme (o formati, nel linguaggio della distribuzione commerciale) sono studiate attraverso una griglia di lettura degli elementi caratterizzanti: la durata, l’aspetto spaziale, il regime proprietario, il rapporto con il contesto, la comunicazione, e rapportate alle principali politiche pubbliche di sostegno al commercio alimentare, in termini di valorizzazione qualitativa delle merci, ma anche di promozione del territorio urbano e periurbano. Lo sguardo di osservazione di questi fenomeni è quello di insider della pubblica amministrazione, in cui chi scrive ricopre un ruolo come presidente della commissione Urbanistica, Commercio e mercati, Turismo, del Consiglio di Zona 1. Questo permette di compiere un’analisi delle criticità e dei limiti delle politiche stesse, formulando anche qualche proposta per il futuro, sulla base dell’esperienza operativa maturata.File | Dimensione | Formato | |
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