Una giornata alla Triennale di Milano : racconti quotidiani di spazi spettacolari

Il nuovo spettacolo che ho immaginato è un’idea di teatro che esce dalla struttura tradizionale del palcoscenico e della platea e si disgrega dilatandosi in percorsi e tappe, dettate da spazi e tempi. La sua particolarità è che si inserisce in un contesto, la Triennale, che ha già di per sé delle dinamiche fatte di ritmi, orari, eventi, flussi di visitatori: deve perciò inserirsi confrontandosi, confondendosi, costruendo un proprio spazio e un proprio tempo in armonia con ciò che già accade all’interno di questo luogo. Si creano pertanto situazioni di spettacolo in mezzo a situazioni quotidiane, le une non interrompono le altre, il confine tra spettacolare e quotidiano diventa labile, alcune volte si confonde, altre volte rimane definito ma crea comunque straniamento e sorpresa. E’ come se all’interno della Triennale due giornate parallele si svolgessero nel medesimo posto: la giornata usuale della Triennale come luogo museale, di ricerca, studio, lavoro, svago; e la giornata spettacolare che sto progettando fatta di performance puntuali messe in scena da un gruppo di attori che abiteranno i diversi spazi secondo modalità al limite tra la recitazione e la vita quotidiana.