Viva S.Agata. Rito e spazio nella feste religiose siciliane

The thesis investigates and examines the issue of the holy as a category of "space". Festivals, processions, myths, celebrations, but also shrines, crucifixes, altars, aediculae, are the elements through which it occurs: the ephemeral, as the permanent, is linked to the history and to the identity of the environment. The religious feast is the dynamic, collective and temporary dimension of the static forms of the city. The aim is to demonstrate, through the tools of architectural language, the influence and the importance that festivals play on territory, because they change, temporarily, its forms, uses and meanings. In the first part I investigate the Sicilian festivals and their relationship with the city, understanding both the "staging", made up of devices, sets and symbolic elements, and the link with tradition, and especially with the Baroque period . The second part analyzes the case study: the Feast of S.Agata in Catania. The video-photographic documentation becomes the instrument for capturing the spectacularity and the social meaning of the patron’s feast, as well as the design of the "masterplan" reveals the inextricable relationship between the shape of the city and this complex ritual machine made of chaotic flows and movements encoded , equipment fixed and mobile protagonists, light scenes and urban perspectives. The festival is part of the city itself. Finally, it is necessary to emphasize the awareness of the complexity of the subject, and the impossibility to deal with every of its single aspect through this research; however, this work aims to act as a tool for understand and interpretate the feast as an unique heritage for the identity of this territory.

La tesi indaga e approfondisce il tema del sacro come categoria “spaziale”. Feste, processioni, miti, celebrazioni, ma anche santuari, calvari, altari, edicole, sono gli elementi attraverso cui si manifesta: l’effimero, al pari del costruito, si intreccia alla storia dei luoghi, alla loro trasformazione, alla loro identità. La festa religiosa rappresenta la dimensione dinamica, collettiva e temporanea delle forme statiche della città. Ciò che si vuole dimostrare, attraverso gli strumenti propri del linguaggio architettonico, è l’influenza e la rilevanza che le feste rivestono sul territorio, in quanto ne modificano, seppure in maniera temporanea, le forme, gli usi e i significati. Nella prima parte si indagano le feste siciliane in generale e il loro rapporto con la città, comprendendone sia la “messa in scena”, fatta di dispositivi, scenografie ed elementi simbolici, sia il legame con la tradizione, e in particolare con il periodo Barocco. Nella seconda parte si procede all’analisi del caso studio: la Festa di Sant’Agata a Catania. La documentazione video-fotografica diviene lo strumento per cogliere la spettacolarità e la portata sociale della festa patronale, così come il disegno del “masterplan” svela l’inestricabile rapporto tra la forma della città e questa complessa macchina rituale fatta di flussi caotici e movimenti codificati, apparati fissi e protagonisti mobili, scenografie luminose e prospettive urbane. La festa è parte della città stessa. In conclusione è necessario sottolineare la consapevolezza della complessità del tema trattato, e della impossibilità di esaurirne ogni aspetto attraverso questo singolo lavoro di ricerca, il cui valore però consiste nella volontà di porsi come strumento conoscitivo e interpretativo di un patrimonio fondamentale per l’identità di questo territorio.