“Abitare a densità variabile” è un lavoro che vuole indagare e proporre una strategia per la rigenerazione urbana e architettonica del paese de La Magdeleine, piccolo borgo montano situato nella prima metà della Valtournanche in Valle d’Aosta . Il titolo punta l’attenzione su due aspetti: il primo riguarda la condizione dell’abitare in un luogo che ha fatto del turismo una delle principali attività produttive e sociali. Si è voluto cercare di trovare una strategia progettuale che tenga conto di due fattori principali per una realtà di questo tipo: lo stato attuale del paese e una proposta capace di sfruttare la potenzialità attrattiva dell’architettura locale. Il secondo aspetto a cui questo lavoro rivolge la sua attenzione è la condizione di variabilità del numero di persone che risiedono stabilmente o per un periodo limitato in questo borgo montano. Questo fermento porta dietro di sé delle conseguenze di abbandono e di degrado di alcuni edifici o di alcune strutture che vengono, di fatto, utilizzate solo per poche settimane all’anno. “Servizi integrati per l’ospitalità diffusa”. La proposta avanzata in questo lavoro è la creazione di una rete di servizi che abbia il duplice scopo di favorire la nascita di una realtà d’ospitalità diffusa e, nello stesso momento, migliorare l’offerta turistica già esistente sul territorio. Questa risulta essere la strategia più adeguata per continuare il percorso di valorizzazione architettonica iniziato negli anni ‘60 con la stesura di un Piano Regolatore Generale Particolareggiato, strumento fondamentale che ha saputo mantenere i nuovi interventi architettonici contenuti nel numero e ridotti nelle dimensioni, preservando l’originalità e la storicità degli edifici più caratteristici. La tipologia dell’ospitalità diffusa come strategia di rigenerazione urbanistica e architettonica permette di aumentare la capacità ricettiva diversificando la proposta turistica del paese conservando intatto, anzi valorizzando il patrimonio architettonico presente. Questa strategia offre inoltre la possibilità di rivitalizzare la realtà residenziale creando nuovi posti di lavoro e andando a valorizzare le piccole realtà locali ancora produttive (allevamento, produzione e commercio) favorendo la manutenzione e lo sfruttamento degli edifici presi in esame. Come prima cosa si è cercato di individuare gli edifici che risultano essere abbandonati o fatiscenti, attualmente senza una destinazione d’uso. Morfologicamente il paese de La Magdeleine si presenta suddiviso in cinque frazioni, collegate tra di loro da una strada comunale. Gli edifici individuati, ugualmente distribuiti nel tessuto dell’edificato storico in ognuna delle cinque frazioni, sono differenti per tipologia, dimensioni e metodi costruttivi. Sfruttando la naturale divisione delle borgate si è voluto sviluppare un progetto diverso e tematizzato su misura per ogni realtà abitativa, cercando di lavorare sulle nuove connessioni che uniscono i vari punti di intervento e le particolarità insite in ciascuna frazione. Viene così a formarsi un masterplan di intervento che non solo suggerisce una nuova identità per ciascuna frazione ma stimola la nascita di nuovi collegamenti e usi del territorio. Il lavoro procede con l’individuazione di cinque particolari casi che sono stati maggiormente approfonditi e progettati secondo differenti metodologie. Due sono i criteri seguiti per l’individuazione di tali punti di intervento: il primo è l’analisi del Piano Regolatore Particolareggiato che definisce per ogni edificio i limiti e le possibilità del progetto. Si è scelto, quindi, di prendere in considerazione edifici rispondenti a diverse tipologie di intervento che vanno dal risanamento conservativo alla ristrutturazione edilizia. Il secondo criterio usato è stato quello di individuare le funzioni utili a diventare dei punti strategici per l’avvio di un progetto più ampio di ospitalità diffusa. Si è voluto, infine, progettare un edificio di nuova costruzione su un terreno edificabile nella frazione di Messelod, con funzione di centro direzionale e luogo dove vengono a concentrarsi le attività di servizio come lavanderia e cucina. Questo progetto nel suo insieme vuole essere un breve studio dello stato di fatto, a scopo di diventare uno strumento per mettere in luce la possibile valorizzazione architettonica e culturale del paese de La Magdeleine. Tenta, inoltre, di mettere a tema il ruolo che l’architettura contemporanea ha nello sviluppo e recupero delle realtà montane marginali che trovano in questo limie la loro più grande risorsa da sfruttare per ripensare a come poter abitare a densità variabile.

Abitare a densità variabile. Servizi integrati per progetti di ospitalità diffusa a valorizzazione del contesto alpino. Il caso della Valle d'Aosta

BOSELLO, FRANCESCA
2014/2015

Abstract

“Abitare a densità variabile” è un lavoro che vuole indagare e proporre una strategia per la rigenerazione urbana e architettonica del paese de La Magdeleine, piccolo borgo montano situato nella prima metà della Valtournanche in Valle d’Aosta . Il titolo punta l’attenzione su due aspetti: il primo riguarda la condizione dell’abitare in un luogo che ha fatto del turismo una delle principali attività produttive e sociali. Si è voluto cercare di trovare una strategia progettuale che tenga conto di due fattori principali per una realtà di questo tipo: lo stato attuale del paese e una proposta capace di sfruttare la potenzialità attrattiva dell’architettura locale. Il secondo aspetto a cui questo lavoro rivolge la sua attenzione è la condizione di variabilità del numero di persone che risiedono stabilmente o per un periodo limitato in questo borgo montano. Questo fermento porta dietro di sé delle conseguenze di abbandono e di degrado di alcuni edifici o di alcune strutture che vengono, di fatto, utilizzate solo per poche settimane all’anno. “Servizi integrati per l’ospitalità diffusa”. La proposta avanzata in questo lavoro è la creazione di una rete di servizi che abbia il duplice scopo di favorire la nascita di una realtà d’ospitalità diffusa e, nello stesso momento, migliorare l’offerta turistica già esistente sul territorio. Questa risulta essere la strategia più adeguata per continuare il percorso di valorizzazione architettonica iniziato negli anni ‘60 con la stesura di un Piano Regolatore Generale Particolareggiato, strumento fondamentale che ha saputo mantenere i nuovi interventi architettonici contenuti nel numero e ridotti nelle dimensioni, preservando l’originalità e la storicità degli edifici più caratteristici. La tipologia dell’ospitalità diffusa come strategia di rigenerazione urbanistica e architettonica permette di aumentare la capacità ricettiva diversificando la proposta turistica del paese conservando intatto, anzi valorizzando il patrimonio architettonico presente. Questa strategia offre inoltre la possibilità di rivitalizzare la realtà residenziale creando nuovi posti di lavoro e andando a valorizzare le piccole realtà locali ancora produttive (allevamento, produzione e commercio) favorendo la manutenzione e lo sfruttamento degli edifici presi in esame. Come prima cosa si è cercato di individuare gli edifici che risultano essere abbandonati o fatiscenti, attualmente senza una destinazione d’uso. Morfologicamente il paese de La Magdeleine si presenta suddiviso in cinque frazioni, collegate tra di loro da una strada comunale. Gli edifici individuati, ugualmente distribuiti nel tessuto dell’edificato storico in ognuna delle cinque frazioni, sono differenti per tipologia, dimensioni e metodi costruttivi. Sfruttando la naturale divisione delle borgate si è voluto sviluppare un progetto diverso e tematizzato su misura per ogni realtà abitativa, cercando di lavorare sulle nuove connessioni che uniscono i vari punti di intervento e le particolarità insite in ciascuna frazione. Viene così a formarsi un masterplan di intervento che non solo suggerisce una nuova identità per ciascuna frazione ma stimola la nascita di nuovi collegamenti e usi del territorio. Il lavoro procede con l’individuazione di cinque particolari casi che sono stati maggiormente approfonditi e progettati secondo differenti metodologie. Due sono i criteri seguiti per l’individuazione di tali punti di intervento: il primo è l’analisi del Piano Regolatore Particolareggiato che definisce per ogni edificio i limiti e le possibilità del progetto. Si è scelto, quindi, di prendere in considerazione edifici rispondenti a diverse tipologie di intervento che vanno dal risanamento conservativo alla ristrutturazione edilizia. Il secondo criterio usato è stato quello di individuare le funzioni utili a diventare dei punti strategici per l’avvio di un progetto più ampio di ospitalità diffusa. Si è voluto, infine, progettare un edificio di nuova costruzione su un terreno edificabile nella frazione di Messelod, con funzione di centro direzionale e luogo dove vengono a concentrarsi le attività di servizio come lavanderia e cucina. Questo progetto nel suo insieme vuole essere un breve studio dello stato di fatto, a scopo di diventare uno strumento per mettere in luce la possibile valorizzazione architettonica e culturale del paese de La Magdeleine. Tenta, inoltre, di mettere a tema il ruolo che l’architettura contemporanea ha nello sviluppo e recupero delle realtà montane marginali che trovano in questo limie la loro più grande risorsa da sfruttare per ripensare a come poter abitare a densità variabile.
DUROUX, MAURO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/116376