Negli ultimi anni l’ex Mattatoio di Testaccio è diventato per la città di Roma un importante polo culturale. Il progetto di recupero promosso dall’amministrazione capitolina ha avviato il riuso dei vecchi padiglioni per realizzare la “Città delle Arti” che prevede la sistemazione di spazi polivalenti dedicati alla cultura e alla formazione tecnica e artistica, tra i quali il Macro, il Dipartimento di Architettura e l’Accademia di Belle Arti. La tesi si inserisce all’interno di questo nuovo percorso culturale, affrontando il progetto di riconversione di uno degli edifici dismessi del complesso: l’ex stabilimento frigorifero. Edificato per ragioni funzionali nel 1912, lo stabilimento, viene localizzato all’esterno del recinto del mattatoio, lungo Via Franklin. L’obiettivo è attivare, attraverso nuovi studi funzionali e modificazioni morfologiche, un processo di rigenerazione urbana verso la nascita di un luogo di produzione e integrazione culturale, in stretta relazione con i fenomeni emergenti nell’attuale trasformazione della società. La riconversione dell’ex stabilimento frigorifero, grazie alla sua collocazione territoriale, rappresenta una forte occasione architettonica ed urbana; Il progetto, attraverso l’integrazione delle nuove funzioni, reinterpreta il rigido schema Ersochiano, chiuso all’interno di margini netti e definiti, in chiave di apertura del complesso verso l’intero quartiere. Le nuove funzioni previste dal progetto di riuso: residenze per studenti e co-working, sono integralmente legate al territorio circostante. Le prime forniscono ulteriori servizi alla facoltà di Roma Tre, il secondo, in linea con la forte identità sociale che da sempre caratterizza il quartiere Testaccio, mira ad una condivisione dell’ambiente lavorativo, contribuendo così, alla formazione di nuove sinergie sociali ed economiche.
Tra il recinto e la città. Progetto di recupero dello stabilimento frigorifero dell'ex mattatoio di Testaccio a Roma
SACRIPANTE, ALESSANDRA
2014/2015
Abstract
Negli ultimi anni l’ex Mattatoio di Testaccio è diventato per la città di Roma un importante polo culturale. Il progetto di recupero promosso dall’amministrazione capitolina ha avviato il riuso dei vecchi padiglioni per realizzare la “Città delle Arti” che prevede la sistemazione di spazi polivalenti dedicati alla cultura e alla formazione tecnica e artistica, tra i quali il Macro, il Dipartimento di Architettura e l’Accademia di Belle Arti. La tesi si inserisce all’interno di questo nuovo percorso culturale, affrontando il progetto di riconversione di uno degli edifici dismessi del complesso: l’ex stabilimento frigorifero. Edificato per ragioni funzionali nel 1912, lo stabilimento, viene localizzato all’esterno del recinto del mattatoio, lungo Via Franklin. L’obiettivo è attivare, attraverso nuovi studi funzionali e modificazioni morfologiche, un processo di rigenerazione urbana verso la nascita di un luogo di produzione e integrazione culturale, in stretta relazione con i fenomeni emergenti nell’attuale trasformazione della società. La riconversione dell’ex stabilimento frigorifero, grazie alla sua collocazione territoriale, rappresenta una forte occasione architettonica ed urbana; Il progetto, attraverso l’integrazione delle nuove funzioni, reinterpreta il rigido schema Ersochiano, chiuso all’interno di margini netti e definiti, in chiave di apertura del complesso verso l’intero quartiere. Le nuove funzioni previste dal progetto di riuso: residenze per studenti e co-working, sono integralmente legate al territorio circostante. Le prime forniscono ulteriori servizi alla facoltà di Roma Tre, il secondo, in linea con la forte identità sociale che da sempre caratterizza il quartiere Testaccio, mira ad una condivisione dell’ambiente lavorativo, contribuendo così, alla formazione di nuove sinergie sociali ed economiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/116408