Manhattan 2100. Uno scenario in continua definizione. Invero il cambiamento climatico con il conseguente innalzamento del livello del mare, stimato di circa un metro nei prossimi cento anni, sta portando a ripensare il territorio, facendo vacillare modelli abitativi da tempo consolidati: le regioni antropizzate, quelle delle grandi metropoli. La riflessione quindi porta in nuce un quid temporale, bisogna ripensare al tempo, al tempo futuro. Quale futuro per Manhattan? Un futuro prossimo che prevede un rischio reale per la Grande Mela e che, data la complessità del contesto, deve essere costruito mediante l’attivazione di un processo che abbracci diverse scale: da quella dei fenomeni globali a quella fenomeni locali, urbani. Processo che, quindi, deve essere indagato mediante la selezione di parametri alle differenti scale che permettano la costruzione di una processualità, la quale comporta la determinazione di una strutturazione: da essa poi si dipanano le singole operazioni di intervento. Parametro, processualità, strutturazione sono tutti elementi che costituiscono una nuova proposta metodologica che mira alla lettura non solo spaziale ma anche temporale della città. Lettura finalizzata all’attivazione di un’oper-azione: è il decalogo dell’Informe che modifica e traccia, che si inviluppa e orizzontalizza. L’Informe è traslato in architettura come nuova proposta metodologica che regola operazioni di critica alla città: il Manhattismo si stringa, alla vertigine del verticale si sostituisce l’impassibilità del orizzontale. “L'informe, non può avere una definizione, può solo avere un compito, cioè quello di distruggere l'universo stesso delle classificazioni declassando il linguaggio o abbassando il mondo. In questo modo, come affermò Bataille, le parole non assomigliano più a niente, bensì, informi, agiscono come un ragno o uno sputo.” (H. FOSTER, R. KRAUSS, Y. BOIS, B.H.D BUCHLOH, Arte dal 1900. Modernismo. Antimodernismo. Postmodernismo)
Abecedario. Documenti di architettura. Introduzione all’informe : il futuro di Manhattan
FOSCHI, FILIPPO
2014/2015
Abstract
Manhattan 2100. Uno scenario in continua definizione. Invero il cambiamento climatico con il conseguente innalzamento del livello del mare, stimato di circa un metro nei prossimi cento anni, sta portando a ripensare il territorio, facendo vacillare modelli abitativi da tempo consolidati: le regioni antropizzate, quelle delle grandi metropoli. La riflessione quindi porta in nuce un quid temporale, bisogna ripensare al tempo, al tempo futuro. Quale futuro per Manhattan? Un futuro prossimo che prevede un rischio reale per la Grande Mela e che, data la complessità del contesto, deve essere costruito mediante l’attivazione di un processo che abbracci diverse scale: da quella dei fenomeni globali a quella fenomeni locali, urbani. Processo che, quindi, deve essere indagato mediante la selezione di parametri alle differenti scale che permettano la costruzione di una processualità, la quale comporta la determinazione di una strutturazione: da essa poi si dipanano le singole operazioni di intervento. Parametro, processualità, strutturazione sono tutti elementi che costituiscono una nuova proposta metodologica che mira alla lettura non solo spaziale ma anche temporale della città. Lettura finalizzata all’attivazione di un’oper-azione: è il decalogo dell’Informe che modifica e traccia, che si inviluppa e orizzontalizza. L’Informe è traslato in architettura come nuova proposta metodologica che regola operazioni di critica alla città: il Manhattismo si stringa, alla vertigine del verticale si sostituisce l’impassibilità del orizzontale. “L'informe, non può avere una definizione, può solo avere un compito, cioè quello di distruggere l'universo stesso delle classificazioni declassando il linguaggio o abbassando il mondo. In questo modo, come affermò Bataille, le parole non assomigliano più a niente, bensì, informi, agiscono come un ragno o uno sputo.” (H. FOSTER, R. KRAUSS, Y. BOIS, B.H.D BUCHLOH, Arte dal 1900. Modernismo. Antimodernismo. Postmodernismo)File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/116444