La tesi si pone l’obbiettivo di indagare se il costo ridotto della soluzione abitativa del “container” possa essere una soluzione abitativa a basso prezzo e quindi accessibile alle classi medio-basse e se sia contemporaneamente adeguato per essere rifunzionalizzato a spazio residenziale, garantendo una qualità della vita accettabile. Nella parte iniziale della tesi, è stato analizzato il problema dell’alloggio accessibile sia nel Nord America che in Europa, entrando poi in dettaglio in Italia, con la citazione di esempi di soluzioni abitative recenti per far fronte al problema sociale. Nella seconda parte della tesi è stato analizzato il “container” come oggetto di studio e possibile soluzione: dapprima è stato descritto il “container” come oggetto e le sue funzioni originarie, per poi muoversi verso un’analisi sul suo utilizzo in edilizia e sulla sua trasformazione funzionale in residenza. Nella terza parte è stato analizzato l’approccio statunitense al “container” partendo da una ricerca più estesa al concetto originale di “prefab house” da cui il “container” discende. Si è cercato di evidenziare come le “prefab house” siano nate sostanzialmente da un’esigenza e da una ricerca di “spazi abitativi” a prezzi contenuti, e come si siano poi evolute stabilendo la loro competitività all’interno del mercato immobiliare tradizionale. E’ da questa concezione tipologica che discende il “container” come residenza, e la sua diffusione ha scaturito la nascita di diversi approcci progettuali. Dalle aziende produttrici di “container” pronti all’uso che spaziano dalla soluzione economica a quella di lusso, all’approccio più economico fai da te, all’approccio invece più sensibile che si pone l’obbiettivo di valorizzare la grande caratteristica positiva del “container” ovvero il prezzo vantaggioso per la progettazione di residenze accessibili alle classi medio-basse. Al comportamento statunitense verso il container è stato affiancato quello europeo e italiano riportando alcuni casi studio che hanno visto l’utilizzo del container come modulo o somma di moduli per scopi residenziali. Nell’ultima parte della tesi sono stati analizzati sette casi studio dell’America del Nord e dell’Europa pensati con l’obbiettivo di ospitare le persone povere o con un reddito basso. La tesi fornisce alcune risposte sulle potenzialità e criticità di applicazione dei container che potrebbe effettivamente rappresentare una soluzione possibile al problema dell'alloggio sociale se pensato con intelligenza attenuando i pregiudizi sociali e normativi che lo limitano.

Housing the poor : il container come soluzione possibile

TRAININI, VALERIA
2014/2015

Abstract

La tesi si pone l’obbiettivo di indagare se il costo ridotto della soluzione abitativa del “container” possa essere una soluzione abitativa a basso prezzo e quindi accessibile alle classi medio-basse e se sia contemporaneamente adeguato per essere rifunzionalizzato a spazio residenziale, garantendo una qualità della vita accettabile. Nella parte iniziale della tesi, è stato analizzato il problema dell’alloggio accessibile sia nel Nord America che in Europa, entrando poi in dettaglio in Italia, con la citazione di esempi di soluzioni abitative recenti per far fronte al problema sociale. Nella seconda parte della tesi è stato analizzato il “container” come oggetto di studio e possibile soluzione: dapprima è stato descritto il “container” come oggetto e le sue funzioni originarie, per poi muoversi verso un’analisi sul suo utilizzo in edilizia e sulla sua trasformazione funzionale in residenza. Nella terza parte è stato analizzato l’approccio statunitense al “container” partendo da una ricerca più estesa al concetto originale di “prefab house” da cui il “container” discende. Si è cercato di evidenziare come le “prefab house” siano nate sostanzialmente da un’esigenza e da una ricerca di “spazi abitativi” a prezzi contenuti, e come si siano poi evolute stabilendo la loro competitività all’interno del mercato immobiliare tradizionale. E’ da questa concezione tipologica che discende il “container” come residenza, e la sua diffusione ha scaturito la nascita di diversi approcci progettuali. Dalle aziende produttrici di “container” pronti all’uso che spaziano dalla soluzione economica a quella di lusso, all’approccio più economico fai da te, all’approccio invece più sensibile che si pone l’obbiettivo di valorizzare la grande caratteristica positiva del “container” ovvero il prezzo vantaggioso per la progettazione di residenze accessibili alle classi medio-basse. Al comportamento statunitense verso il container è stato affiancato quello europeo e italiano riportando alcuni casi studio che hanno visto l’utilizzo del container come modulo o somma di moduli per scopi residenziali. Nell’ultima parte della tesi sono stati analizzati sette casi studio dell’America del Nord e dell’Europa pensati con l’obbiettivo di ospitare le persone povere o con un reddito basso. La tesi fornisce alcune risposte sulle potenzialità e criticità di applicazione dei container che potrebbe effettivamente rappresentare una soluzione possibile al problema dell'alloggio sociale se pensato con intelligenza attenuando i pregiudizi sociali e normativi che lo limitano.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
18-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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