Desert co-village. Housing is not a product, it's a process

Being a designer I feel I must answer the needs that rose after the “Egyptian Revolution of 2011” with creativity. While visiting Cairo, overcrowded metropolis, I thought about some project alternatives, such as “taking back” some of the desert areas, slightly outside the city. The planning intervention aims to conceive and build “oasis-villages” suitable for a new way of living. An environment that is attentive to the socialisation, to the living of the space in one’s spare time, integrating it to the landscape truth, where more attention is directed towards the poetry of natural places, to the sustainability of the architectural choices and to the flexibility of increasingly dynamic domestic needs. From here, the idea of planning an advanced residential area, where the ecosystem rationality co-habits with the freedom of expression of the living of the people who live here. I started by planning residential units which could create a pilot village promoting new behavioural manners in a serene balance between human-human and human-nature, where the sense of identity and of being part of a group is facilitated. The residential buildings have been designed so that life in a desert area can be optimised, creating a relationship with the collective Egyptian memory but keeping the costs low. From here the idea of creating prebuilt units, produced by local and Italian companies working together, according to a product-service system which could become a format, declinable in terms of quality and quantity in similar realities. The aim is to have repeatable forms according to industrial production logics: qualitative standards, certifications, costs and definite times of execution. The Italian firms supply the constructive technology and the know-how and the Egyptian firms provide the raw materials, the workers and above all the experience and the traditional building methods to deal with weather difficulties. The whole project has an important social value, it falls within an Italian strategy of launching activities in partnership with local companies.

Da progettista mi sento di dover rispondere con creatività alle necessità che si sono venute a creare dopo la “primavera egiziana”. Visitando Il Cairo, metropoli superaffollata, ho pensato a delle alternative di progetto, tra cui “riappropriarsi” di aree desertiche poco periferiche rispetto alla città. L’intervento progettuale ha come obiettivo la possibilità di concepire e costruire “oasi-villaggio” funzionali ad un nuovo modo di vivere. Un habitat attento alla socializzazione, al vivere lo spazio nel tempo libero integrandolo alla verità paesaggistica, dove si dedica maggior attenzione alla poesia dei luoghi naturali, alla sostenibilità delle scelte costruttive e alla flessibilità di esigenze domestiche sempre più dinamiche. Da qui è nata l’idea di progettare un’area abitativa evoluta, dove la razionalità dell’ecosistema convive con la libertà di espressione dell’abitare delle persone che vi vivono. Sono partita progettando unità abitative che possano comporre un villaggio pilota, promotore di nuove modalità di comportamento in un sereno equilibrio tra uomo-uomo e uomo-natura, dove viene favorito il senso di identità e di aggregazione. Le abitazioni sono state progettate in modo da ottimizzare la vita in un’area desertica, creando una relazione con la memoria collettiva egiziana ma mantenendo un basso costo. Da qui nasce l’idea di progettare delle unità prefabbricate, frutto della collaborazione tra aziende locali e italiane, secondo un sistema prodotto che possa diventare un format qualitativamente e quantitativamente declinabile in realtà simili. Lo scopo è di avere forme ripetibili secondo logiche di produzione industriale: standard qualitativi, certificazioni, costi e tempi di esecuzione certi. Le aziende italiane forniscono la tecnologia costruttiva e il know-how e le aziende egiziane mettono a disposizione le materie prime, i lavoratori ma soprattutto l’esperienza e i metodi costruttivi tradizionali per ovviare alle problematiche climatiche. L’intero progetto ha una grande valenza sociale, rientra in una strategia italiana di avviare attività in partnership con imprese locali.