La tessitura è l’arte di comporre un tessuto. Si ottiene con l’intreccio dei fili di ordito e trama. Il filo è l’unità compositiva di un tessuto. La progettazione architettonica è l’arte di costruire uno spazio. Tale spazio è definito dalla presenza di forme e volumi. La linea è il primo segno dal quale essi possono nascere. Creare un parallelo tra filo e linea si rivela così un’interessante riflessione di carattere materico e compositivo: come la linea agisce nello spazio bidimensionale del foglio da disegno per illustrare e raccontare, così il filo può essere utilizzato come evoluzione del concetto di linea declinato nello spazio tridimensionale della progettazione d’interni. Attraverso un’approfondita ricerca nei campi dell’arte e del design si delinea una conoscenza generale dell’utilizzo del filo, delle sue capacità compositive e delle possibili declinazioni a seconda degli scopi. Un ulteriore approfondimento sulla concezione di progettazione spaziale consente di porre le basi per il progetto successivamente illustrato, denominato Filospazio. Tre narrazioni distinte esplorano un ambiente interno vuoto precisamente dimensionato, nel quale si interviene posizionando al suo interno geometriche strutture costituite da fili tesi. La modifica della stanza in questione porta a riflettere sulla sua composizione volumetrica, sulla sua divisione spaziale e sul rapporto tra uomo e architettura, comprendendo infine come radicali cambiamenti percettivi siano ottenibili con semplici e minimi gesti progettuali. Il filo diviene quindi elemento strutturale, mezzo di progettazione per disegnare nello spazio, come una matita su di un foglio di carta.

Filospazio. Tessere il mondo. Disegnare ambienti

CARMINATI, MARIO
2014/2015

Abstract

La tessitura è l’arte di comporre un tessuto. Si ottiene con l’intreccio dei fili di ordito e trama. Il filo è l’unità compositiva di un tessuto. La progettazione architettonica è l’arte di costruire uno spazio. Tale spazio è definito dalla presenza di forme e volumi. La linea è il primo segno dal quale essi possono nascere. Creare un parallelo tra filo e linea si rivela così un’interessante riflessione di carattere materico e compositivo: come la linea agisce nello spazio bidimensionale del foglio da disegno per illustrare e raccontare, così il filo può essere utilizzato come evoluzione del concetto di linea declinato nello spazio tridimensionale della progettazione d’interni. Attraverso un’approfondita ricerca nei campi dell’arte e del design si delinea una conoscenza generale dell’utilizzo del filo, delle sue capacità compositive e delle possibili declinazioni a seconda degli scopi. Un ulteriore approfondimento sulla concezione di progettazione spaziale consente di porre le basi per il progetto successivamente illustrato, denominato Filospazio. Tre narrazioni distinte esplorano un ambiente interno vuoto precisamente dimensionato, nel quale si interviene posizionando al suo interno geometriche strutture costituite da fili tesi. La modifica della stanza in questione porta a riflettere sulla sua composizione volumetrica, sulla sua divisione spaziale e sul rapporto tra uomo e architettura, comprendendo infine come radicali cambiamenti percettivi siano ottenibili con semplici e minimi gesti progettuali. Il filo diviene quindi elemento strutturale, mezzo di progettazione per disegnare nello spazio, come una matita su di un foglio di carta.
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117396