Questa tesi di laurea indaga il tema del disorientamento dell’uomo, inteso come risultato di una condizione esistenziale legata alla postmodernità. Il percorso comincia affrontando il tema della postmodernità, per definire con precisione il contesto di azione e di ricerca dell’argomento della tesi. Attraverso un percorso teorico, viene defnita la condizione postmoderna, modello di partenza per la comprensione della dimensione esistenziale legata al disorientamento. Successivamente, vengono affrontati nello specifico quegli aspetti della postmodernità che determinano senso di disorientamento nell’uomo. In particolare, infatti, si parla di tutti quegli elementi-chiave che determinano la condizione esistenziale disorientata dell’individuo postmoderno: il tempo ricondotto al presente, la globalizzazione, la saturazione dell’immagine, la frammentazione del mondo, l’informatizzazione. Questi aspetti vengono analizzati nel dettaglio e nell’insieme, determinando, infine, le conseguenze che si riversano sull’esistenza degli individui. La ricerca viene direzionata, poi, verso un percorso che conduce all’identificazione di luoghi simbolo - reali e non- che rappresentano una trasposizione degli aspetti della postmodernità in termini di spazio., frammenti architettonici che divengono vere e proprie metafore della dimensione esistenziale legata al disorientamento. Da questi, è possibile estrapolare una serie di caratteristiche universali dello spazio del disorientamento, elementi che sono la risposta architettonica a questa età liquida che non trova una solidità esistenziale al quale tendere. Si tratta di elementi che possono essere decontestualizzati e applicati ad una dimensione ambientale differente, senza, però, che perdano il significato insito. Essi si fanno portavoce di valori nascosti, rivelando moltissimo su quella che è la dimensione esistenziale del disorientamento postmoderno. Segue, quindi, una galleria di immagini, che supporta questo viaggio di conoscenza nel mondo postmoderno. Una serie di opere che evocano il disorientamento, facendo riferimento alle criticità fin qui messe in evidenza. A questo punto della tesi, è evidente che l’uomo vive passivamente lo stato di disorientamento, senza conoscere, però, quali siano i fattori e le dinamiche che danno origine ad un tale smarrimento. L’individuo risulta cosciente di questo dato percettivo e sensoriale, ma gli aspetti della postmodernità che generano questo disagio esistenziale rimangono, sostanzialmente, inconsapevoli al soggetto che li pone in atto. Per questo motivo, si delinea l’obbiettivo di questa tesi di laurea: elaborare un percorso dell’autocoscienza, fornendo una chiave di lettura interpretativa della dimensione esistenziale legata al disorientamento postmoderno. Ci si sofferma, in particolare, sugli spazi museali, invitando ad un’esperienza, di tipo estetico- senziente, attraverso il quale si possa imparare a leggere la propria dimensione disorientata. Viene, così, scelto il museo per l’interessante natura sociale che possiede odiernamente; esso, rispecchiando il mutamento dello stile e dei ritmi di vita contemporanei, è riferimento culturale indiscusso in una realtà fluida soggetta a mutamenti continui. Non più semplice contenitore del passato, ma un dispositivo di produzione di contenuti. Vengono scelti alcuni musei la cui connotazione architettnonica è una testimonianza precisa di istanze legate al tema della postmodernità. L’obbiettivo è quello di fornire gli strumenti per riconoscere queste scelte architettoniche, e leggerne il disagio eistenziale insito che ne consegue. A questo punto della tesi, viene indagata una possibile realtà applicativa del percorso fin qui svolto. Viene scelto uno strumento che si sta rapidamente diffondendo negli ultimi anni: la Realtà Aumentata (AR), tecnologia di grafica interattiva, che consente di intervenire in tempo reale su un flusso di immagini video, modificando la realtà con l’aggiunta di contenuti ed animazioni virtuali. In questo caso, la realtà aumentata viene utilizzata per consentire ai frammenti dello spazio del museo di comunicare gli aspetti legati alla postmodernità attraverso la lettura di metafore architettoniche preordinate, in un percorso che prende vita attraverso l’utilizzo del tablet o del proprio smartphone. La realtà aumentata arricchisce l’esperienza museale con contenuti aggiuntivi, accessibili attraverso adeguati dispositivi, e rende il visitatore un attore attivo del proprio percorso.

Disorientamento condizione esistenziale nella postmodernità. Il museo come percorso dell'autocoscienza

CASTALDO, GIUSY VALENTINA
2014/2015

Abstract

Questa tesi di laurea indaga il tema del disorientamento dell’uomo, inteso come risultato di una condizione esistenziale legata alla postmodernità. Il percorso comincia affrontando il tema della postmodernità, per definire con precisione il contesto di azione e di ricerca dell’argomento della tesi. Attraverso un percorso teorico, viene defnita la condizione postmoderna, modello di partenza per la comprensione della dimensione esistenziale legata al disorientamento. Successivamente, vengono affrontati nello specifico quegli aspetti della postmodernità che determinano senso di disorientamento nell’uomo. In particolare, infatti, si parla di tutti quegli elementi-chiave che determinano la condizione esistenziale disorientata dell’individuo postmoderno: il tempo ricondotto al presente, la globalizzazione, la saturazione dell’immagine, la frammentazione del mondo, l’informatizzazione. Questi aspetti vengono analizzati nel dettaglio e nell’insieme, determinando, infine, le conseguenze che si riversano sull’esistenza degli individui. La ricerca viene direzionata, poi, verso un percorso che conduce all’identificazione di luoghi simbolo - reali e non- che rappresentano una trasposizione degli aspetti della postmodernità in termini di spazio., frammenti architettonici che divengono vere e proprie metafore della dimensione esistenziale legata al disorientamento. Da questi, è possibile estrapolare una serie di caratteristiche universali dello spazio del disorientamento, elementi che sono la risposta architettonica a questa età liquida che non trova una solidità esistenziale al quale tendere. Si tratta di elementi che possono essere decontestualizzati e applicati ad una dimensione ambientale differente, senza, però, che perdano il significato insito. Essi si fanno portavoce di valori nascosti, rivelando moltissimo su quella che è la dimensione esistenziale del disorientamento postmoderno. Segue, quindi, una galleria di immagini, che supporta questo viaggio di conoscenza nel mondo postmoderno. Una serie di opere che evocano il disorientamento, facendo riferimento alle criticità fin qui messe in evidenza. A questo punto della tesi, è evidente che l’uomo vive passivamente lo stato di disorientamento, senza conoscere, però, quali siano i fattori e le dinamiche che danno origine ad un tale smarrimento. L’individuo risulta cosciente di questo dato percettivo e sensoriale, ma gli aspetti della postmodernità che generano questo disagio esistenziale rimangono, sostanzialmente, inconsapevoli al soggetto che li pone in atto. Per questo motivo, si delinea l’obbiettivo di questa tesi di laurea: elaborare un percorso dell’autocoscienza, fornendo una chiave di lettura interpretativa della dimensione esistenziale legata al disorientamento postmoderno. Ci si sofferma, in particolare, sugli spazi museali, invitando ad un’esperienza, di tipo estetico- senziente, attraverso il quale si possa imparare a leggere la propria dimensione disorientata. Viene, così, scelto il museo per l’interessante natura sociale che possiede odiernamente; esso, rispecchiando il mutamento dello stile e dei ritmi di vita contemporanei, è riferimento culturale indiscusso in una realtà fluida soggetta a mutamenti continui. Non più semplice contenitore del passato, ma un dispositivo di produzione di contenuti. Vengono scelti alcuni musei la cui connotazione architettnonica è una testimonianza precisa di istanze legate al tema della postmodernità. L’obbiettivo è quello di fornire gli strumenti per riconoscere queste scelte architettoniche, e leggerne il disagio eistenziale insito che ne consegue. A questo punto della tesi, viene indagata una possibile realtà applicativa del percorso fin qui svolto. Viene scelto uno strumento che si sta rapidamente diffondendo negli ultimi anni: la Realtà Aumentata (AR), tecnologia di grafica interattiva, che consente di intervenire in tempo reale su un flusso di immagini video, modificando la realtà con l’aggiunta di contenuti ed animazioni virtuali. In questo caso, la realtà aumentata viene utilizzata per consentire ai frammenti dello spazio del museo di comunicare gli aspetti legati alla postmodernità attraverso la lettura di metafore architettoniche preordinate, in un percorso che prende vita attraverso l’utilizzo del tablet o del proprio smartphone. La realtà aumentata arricchisce l’esperienza museale con contenuti aggiuntivi, accessibili attraverso adeguati dispositivi, e rende il visitatore un attore attivo del proprio percorso.
MARANI, PIETRO
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117447