Tema centrale è ripensare il limite e lo spessore della città continua/discontinua attraverso la riscrittura dei luoghi in “attesa”, formulare congetture teoriche sul progetto di una nuova modernità, di un modello di sviluppo che non ripercorra i sentieri già noti della modernità industriale, ma che si occupi anche di “gestire” l’attuale declino, non solo di contrastarlo. Oggetto della ricerca è la città di Taranto, polo industriale e simbolo del boom economico dell'Italia meridionale degli anni Sessanta. Si presenta oggi come una Shrinking City, ovvero appartenente a quel nucleo di città in contrazione. È nota a livello nazionale e internazionale per una serie di primati negativi che riguardano il rapporto tra industria e occupazione, l'inquinamento, la politica, il degrado fisico e sociale. Parole come entropia, scarto, crisi, declino, lungi dall'individuare fenomeni di tipo residuale, diventano connotati di identità per la città stessa. Si propone la ri-scrittura del luogo come atto critico di decostruzione/ricostruzione dei “materiali degradati” del contesto. Operazione agita al fine di decodificare le leggi intrinseche della forma. Solo attraverso questo doppio movimento è possibile attuare la successiva trasfigurazione dell’oggetto dell’analisi. Si attua il ribaltamento concettuale del paradigma modernista Form follow Function in Function follow Form. È la forma delle scritture architettoniche preesistenti ad indicare le funzioni. Uno spostamento concettuale che abiura la retorica riproduttiva del reale e la visione funzionalista prestazionale.

Segni, tracce, strati. Il progetto di recupero dell'ex stabilimento oleario di Taranto

DE MITRI, BENEDETTA;BARDI, PIERLUIGI
2014/2015

Abstract

Tema centrale è ripensare il limite e lo spessore della città continua/discontinua attraverso la riscrittura dei luoghi in “attesa”, formulare congetture teoriche sul progetto di una nuova modernità, di un modello di sviluppo che non ripercorra i sentieri già noti della modernità industriale, ma che si occupi anche di “gestire” l’attuale declino, non solo di contrastarlo. Oggetto della ricerca è la città di Taranto, polo industriale e simbolo del boom economico dell'Italia meridionale degli anni Sessanta. Si presenta oggi come una Shrinking City, ovvero appartenente a quel nucleo di città in contrazione. È nota a livello nazionale e internazionale per una serie di primati negativi che riguardano il rapporto tra industria e occupazione, l'inquinamento, la politica, il degrado fisico e sociale. Parole come entropia, scarto, crisi, declino, lungi dall'individuare fenomeni di tipo residuale, diventano connotati di identità per la città stessa. Si propone la ri-scrittura del luogo come atto critico di decostruzione/ricostruzione dei “materiali degradati” del contesto. Operazione agita al fine di decodificare le leggi intrinseche della forma. Solo attraverso questo doppio movimento è possibile attuare la successiva trasfigurazione dell’oggetto dell’analisi. Si attua il ribaltamento concettuale del paradigma modernista Form follow Function in Function follow Form. È la forma delle scritture architettoniche preesistenti ad indicare le funzioni. Uno spostamento concettuale che abiura la retorica riproduttiva del reale e la visione funzionalista prestazionale.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117515