Waves stadium : uno scenario per il post-Expo

The project focuses on the transformation of the Post-Expo area in a urban park whose focal point is the Stadium which was deepened in the compositional aspect integrated in the urban planning, structural, technological and plant engineering. The masterplan for the Post-Expo consists of a botanical garden, a park for sports activities that, following the directives of ArExpo, occupies 60% of the total area of 100 hectares of the site, and the building of the Waves Stadium on the East end of the area. The general purpose is the promotion and integration of the legacy of the Universal Exhibition in Milan, both in terms of architectural permanence, the buildings that remain on the site and the warping of cardo and decumano, and natural, the board consisting in water channels and green areas. The motivations of the masterplan are traceable to the urban and territorial scale in the portion west of Milan, both for the park and for the Stadium. The Waves Stadium ranks in the category of contemporary stadiums which are characterized by an increasing multi-functionality that allows a constant and variable operation and financial viability for an economic return. The number of seats is in line with the general trend to build smaller stadiums with capacity criteria of comfort and visibility. The Stadium offers a visual continuity between inside and outside on the ground floor by reconnecting to the park, its height compares with the Italian Pavilion; since it is considered a solar building, the orientation provides visual comfort for players and spectators. The concept of building of large size was declined with the theme of icon and simple, these two aspects are conveyed by the casing and the membrane that surrounds the building roof structures respecting the pace and unifying the architectural object. In its complexity of use, the project Waves Stadium will make the site of the Expo attractive and again vital.

Il progetto propone la realizzazione nell’ambito dell’area del Post-Expo di un parco urbano il cui punto focale è lo Stadio del quale è stato approfondito l’aspetto compositivo integrato a quello urbanistico, strutturale, tecnologico e impiantistico. Il masterplan per il Post-Expo si compone di un orto botanico, di un parco attrezzato per l’attività sportiva che, seguendo le direttive di ArExpo, occupa il 60% della superficie totale dei 100 ettari del sito, e dell’edificio del Waves Stadium posto all’estremità Est dell’area. Si è tenuto conto di una valorizzazione e integrazione della legacy dell’Esposizione Universale milanese, sia in termini di permanenze architettoniche, gli edifici che rimangono sul sito e l’orditura di cardo e decumano, che naturali, il bordo costituito da canali d’acqua e zone verdi. Le motivazioni del masterplan sono rintracciabili alla scala urbana e territoriale nella porzione Ovest di Milano, sia per quanto concerne il parco e la sua vocazione sportiva che per lo Stadio. Il Waves Stadium si colloca nella categoria degli stadi contemporanei i quali sono caratterizzati da una sempre maggiore multifunzionalità che ne consente un costante e variabile utilizzo e la fattibilità finanziaria attraverso un ritorno economico. Il numero di posti a sedere è in linea con la generale tendenza ad edificare impianti di minore capienza con criteri di comfort e visibilità maggiori. Lo Stadio propone una continuità visiva tra interno e esterno al piano terra ricollegandosi al parco, la sua altezza si confronta con il Padiglione Italia e risulta contenuta; trattandosi poi di una macchina solare, l’orientamento garantisce il comfort visivo per spettatori e giocatori. Il concetto di edificio della grande dimensione è stato declinato con il tema di icona e di semplice, questi due aspetti sono veicolati dall’involucro a membrana dell’edificio che avvolge le strutture di copertura rispettandone il passo e unificando l’oggetto architettonico. Nella sua complessità di usi, il progetto del Waves Stadium renderà il sito dell’Expo nuovamente vitale a attrattivo.