Il progetto di tesi prevede la realizzazione di uno stadio nell’area che ha ospitato l’Esposizione Universale EXPO 2015 a Milano. Il sito si trova al confine tra i comuni di Milano, Rho e Baranzate. Considerando il sistema verde che la circonda, l’area occupa una posizione significativa per la continuità territoriale degli spazi aperti. L’aspetto più critico dell’area è rappresentato
dal sistema delle infrastrutture: l’autostrada A8 Milano-Laghi a Nord, l’autostrada A4 Torino-Venezia e la linea ferroviaria Milano-Novara a Sud ed infine ad Ovest la strada provinciale Rho-Monza. I macro-oggetti come il polo fieristico Milano Fiera, il cimitero Maggiore, il carcere di Bollate rendono il sito uno spazio di ritaglio, con conseguente difficoltà di accesso e soprattutto di connessione con il tessuto urbano e il paesaggio circostante. Il masterplan proposto per il post-Expo considera il lascito dell’Esposizione Universale come risorsa e punto di partenza per la riconversione dell’area. L’asse del decumano, le strutture dei servizi e alcuni padiglioni selezionati costituiscono l’ossatura del progetto che, rispettando delle fasi temporali
di sviluppo, concentra il costruito a
Sud del decumano con una grande copertura composta da elementi modulari aggregabili, e gli spazi aperti a Nord, organizzati in fasce trasversali con diverse funzioni. L’autostrada A8 incontrando l’A4 crea un grande nodo infrastrutturale sul lato est dell’area di progetto generando un ampio spazio di risulta. E’ questo il punto più critico dell’intero sistema e il più interessante per il nostro intervento. Lo stadio ‘Expo Arena’ si contraddistingue per
la sua forma circolare pura, che gestisce le differenti direzionalità e si pone come un segno a scala territoriale. Una particolare attenzione è stata data al landmark del ponte Expo: lo stadio, infatti, raggiunge una quota fuori terra
di 19 metri in modo
da interagire con esso. Il campo di gioco si trova ad una quota di -10 metri ed il terreno dello scavo viene riutilizzato per creare un terrapieno che definisce il perimetro dell’impianto. La copertura è un vero e proprio edificio che accoglie al suo interno tutte le funzioni strettamente necessarie all’impianto sportivo.

Expo Arena. Uno stadio per il post-Expo

ROTTONDI, GIACOMO;AGNOLIN, GIACOMO;GIUPPONI, UMBERTO
2014/2015

Abstract

Il progetto di tesi prevede la realizzazione di uno stadio nell’area che ha ospitato l’Esposizione Universale EXPO 2015 a Milano. Il sito si trova al confine tra i comuni di Milano, Rho e Baranzate. Considerando il sistema verde che la circonda, l’area occupa una posizione significativa per la continuità territoriale degli spazi aperti. L’aspetto più critico dell’area è rappresentato
dal sistema delle infrastrutture: l’autostrada A8 Milano-Laghi a Nord, l’autostrada A4 Torino-Venezia e la linea ferroviaria Milano-Novara a Sud ed infine ad Ovest la strada provinciale Rho-Monza. I macro-oggetti come il polo fieristico Milano Fiera, il cimitero Maggiore, il carcere di Bollate rendono il sito uno spazio di ritaglio, con conseguente difficoltà di accesso e soprattutto di connessione con il tessuto urbano e il paesaggio circostante. Il masterplan proposto per il post-Expo considera il lascito dell’Esposizione Universale come risorsa e punto di partenza per la riconversione dell’area. L’asse del decumano, le strutture dei servizi e alcuni padiglioni selezionati costituiscono l’ossatura del progetto che, rispettando delle fasi temporali
di sviluppo, concentra il costruito a
Sud del decumano con una grande copertura composta da elementi modulari aggregabili, e gli spazi aperti a Nord, organizzati in fasce trasversali con diverse funzioni. L’autostrada A8 incontrando l’A4 crea un grande nodo infrastrutturale sul lato est dell’area di progetto generando un ampio spazio di risulta. E’ questo il punto più critico dell’intero sistema e il più interessante per il nostro intervento. Lo stadio ‘Expo Arena’ si contraddistingue per
la sua forma circolare pura, che gestisce le differenti direzionalità e si pone come un segno a scala territoriale. Una particolare attenzione è stata data al landmark del ponte Expo: lo stadio, infatti, raggiunge una quota fuori terra
di 19 metri in modo
da interagire con esso. Il campo di gioco si trova ad una quota di -10 metri ed il terreno dello scavo viene riutilizzato per creare un terrapieno che definisce il perimetro dell’impianto. La copertura è un vero e proprio edificio che accoglie al suo interno tutte le funzioni strettamente necessarie all’impianto sportivo.
MALERBA, PIER GIORGIO
SANGIORGI, CLAUDIO
DE ANTONELLIS, STEFANO
ARC II - Scuola di Architettura Civile
21-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117601