Il lavoro prende in considerazione il fenomeno dei grandi eventi come strumento per la creazione di valore del territorio in termini di legacy, ovvero vedere nel lascito materiale ed immateriale della manifestazione un possibile impulso per gli sviluppi futuri dell’area, in termini di riqualificazione urbana e benefici sociali ed economici. Il caso milanese affrontato,quello del post-EXPO 2015, vede la sperimentazione pratica dei concetti di legacy e resilienza di un territorio all’interno del processo di evoluzione e trasformazione della città, grazie ai quali si delineano le linee guida per quello che potrà essere il destino dell’area. La risposta progettuale suggerita per la ri-definizione del Masterplan, tenuto conto delle caratteristiche intrinseche del territorio e ponendo la questione sulle due differenti scale dell’intervento (micro e macro), si identifica con la realizzazione di un parco pluritematico, impostato sulla ricerca e lo sviluppo agroalimentare, in linea con il lascito tematico dell’Esposizione Universale, e la localizzazione di uno stadio di calcio multifunzionale che potesse dialogare alla piccola scala con gli edifici permanenti di Expo e, alla macroscala, diventare un segno riconoscibile del territorio (Landmark), configurandosi come nuovo portale di accesso a Nord-Ovest della città di Milano. L’intento perseguito quindi si può riassumere con la volontà di restituire all’area un carattere più rurale, e al tempo stesso renderla un polo attrattore, grazie alla creazione di un sistema di eventi, entro cui lo Stadio ricopre un ruolo significativo.

Scenari post-Expo : uno stadio per Milano

PAGETTI, EDOARDO;DEL CANE, ALBERTO;LIMONTA, CHANTAL
2014/2015

Abstract

Il lavoro prende in considerazione il fenomeno dei grandi eventi come strumento per la creazione di valore del territorio in termini di legacy, ovvero vedere nel lascito materiale ed immateriale della manifestazione un possibile impulso per gli sviluppi futuri dell’area, in termini di riqualificazione urbana e benefici sociali ed economici. Il caso milanese affrontato,quello del post-EXPO 2015, vede la sperimentazione pratica dei concetti di legacy e resilienza di un territorio all’interno del processo di evoluzione e trasformazione della città, grazie ai quali si delineano le linee guida per quello che potrà essere il destino dell’area. La risposta progettuale suggerita per la ri-definizione del Masterplan, tenuto conto delle caratteristiche intrinseche del territorio e ponendo la questione sulle due differenti scale dell’intervento (micro e macro), si identifica con la realizzazione di un parco pluritematico, impostato sulla ricerca e lo sviluppo agroalimentare, in linea con il lascito tematico dell’Esposizione Universale, e la localizzazione di uno stadio di calcio multifunzionale che potesse dialogare alla piccola scala con gli edifici permanenti di Expo e, alla macroscala, diventare un segno riconoscibile del territorio (Landmark), configurandosi come nuovo portale di accesso a Nord-Ovest della città di Milano. L’intento perseguito quindi si può riassumere con la volontà di restituire all’area un carattere più rurale, e al tempo stesso renderla un polo attrattore, grazie alla creazione di un sistema di eventi, entro cui lo Stadio ricopre un ruolo significativo.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
21-dic-2015
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2015_12_Limonta_DelCane_Pagetti_01.pdf

solo utenti autorizzati dal 05/12/2018

Descrizione: Book Tesi
Dimensione 5.19 MB
Formato Adobe PDF
5.19 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2015_12_Limonta_DelCane_Pagetti_02.pdf

solo utenti autorizzati dal 05/12/2018

Descrizione: Tavole di progetto_A1
Dimensione 75.39 MB
Formato Adobe PDF
75.39 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2015_12_Limonta_DelCane_Pagetti_03.pdf

solo utenti autorizzati dal 05/12/2018

Descrizione: Tavola di progetto_A0
Dimensione 7.77 MB
Formato Adobe PDF
7.77 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117623