Dalla volontà di affermare il proprio territorio all’entusiasmo di proporre un prodotto unico nel suo genere, quella del vino è una pratica che unisce tradizione ed innovazione. Sempre più sono quei produttori locali che, fieri dei loro prodotti, si lanciano in un’eccitantissima corsa a vendere i loro vini, spingendosi ad esportazioni spesso onerose e molte volte con scarsi risultati. Effettivamente, quello della produzione del vino, è un settore saturo ed in continua espansione, in cui battere la concorrenza non è affatto una questione “da poco”. Il consumatore, infatti, risulta essere sempre molto scettico di fronte alla scelta di nuovi prodotti, preferendo nella maggior parte dei casi quei vini già conosciuti ed affermati sul mercato. D’altra parte, la comunicazione del vino, spesso limitata alle sole etichette, racconta poco delle qualità del prodotto in questione, e la tendenza assunta dai produttori è quella di comunicare più della loro cantina o del loro “casato” piuttosto che le sensazioni gustative che differenziano ogni singolo vino. Come fare per comunicare ad un primo impatto le vere qualità di un determinato prodotto? Quali elementi possono esprimere meglio le acute differenze, altrimenti impercettibili alla vista sugli scaffali del supermercato, tra un vino ed un altro? Recenti studi hanno dimostrato come ci possa essere una stretta relazione tra gli elementi visivi e le diverse percezioni sensoriali, tra cui anche quelle gustative. Questa ricerca vuole indagare una possibile connessione tra caratteri tipografici e sensazioni gustative, con il fine di proporre una progettazione di etichette che, comunicando maggiormente le qualità dei prodotti, offrano al consumatore la possibilità di una scelta consapevole, iniziando magari ad assaporare il vino sin dalla vista sugli scaffali dei supermercati, attraverso uno “spostamento sinestesico” tra diversi piani sensoriali.

Tipografia e sensazioni gustative nella comunicazione del vino. Linee guida per il progetto di un'etichetta sinestesica

LEONE, MATTEO
2015/2016

Abstract

Dalla volontà di affermare il proprio territorio all’entusiasmo di proporre un prodotto unico nel suo genere, quella del vino è una pratica che unisce tradizione ed innovazione. Sempre più sono quei produttori locali che, fieri dei loro prodotti, si lanciano in un’eccitantissima corsa a vendere i loro vini, spingendosi ad esportazioni spesso onerose e molte volte con scarsi risultati. Effettivamente, quello della produzione del vino, è un settore saturo ed in continua espansione, in cui battere la concorrenza non è affatto una questione “da poco”. Il consumatore, infatti, risulta essere sempre molto scettico di fronte alla scelta di nuovi prodotti, preferendo nella maggior parte dei casi quei vini già conosciuti ed affermati sul mercato. D’altra parte, la comunicazione del vino, spesso limitata alle sole etichette, racconta poco delle qualità del prodotto in questione, e la tendenza assunta dai produttori è quella di comunicare più della loro cantina o del loro “casato” piuttosto che le sensazioni gustative che differenziano ogni singolo vino. Come fare per comunicare ad un primo impatto le vere qualità di un determinato prodotto? Quali elementi possono esprimere meglio le acute differenze, altrimenti impercettibili alla vista sugli scaffali del supermercato, tra un vino ed un altro? Recenti studi hanno dimostrato come ci possa essere una stretta relazione tra gli elementi visivi e le diverse percezioni sensoriali, tra cui anche quelle gustative. Questa ricerca vuole indagare una possibile connessione tra caratteri tipografici e sensazioni gustative, con il fine di proporre una progettazione di etichette che, comunicando maggiormente le qualità dei prodotti, offrano al consumatore la possibilità di una scelta consapevole, iniziando magari ad assaporare il vino sin dalla vista sugli scaffali dei supermercati, attraverso uno “spostamento sinestesico” tra diversi piani sensoriali.
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2015
2015/2016
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/117643