Tema progettuale è l’espansione della Columbia University presso Manhattanville, un quartiere alle porte di Harlem situato poco più a nord dello storico Campus. A fronte della difficile situazione urbana di Manattanville, viene ridefinito il tema del campus classico concepito come recinto chiuso, trasformandolo in un progetto urbano che si ponga direttamente a confronto con la realtà di quartiere. Il masterplan si basa sull’intersezione di due sistemi di tracciati: la griglia ortogonale di Manhattan e il sistema di lotti orientati trasversalmente ad essa, variazione che interessa in modo particolare l’area di Manhattanville. Il tracciato trasversale, diventa la regola per il disegno del piano terra dell’intero intervento, generando un asse principale, caratterizzato da una sequenza di differenti tipologie di pavimentazioni e arredi urbani, che ricollega il cuore del quartiere al waterfront. La Business School, situata sull’asse principale del campus, registra nella sua articolazione volumetrica i tracciati generatori del masterplan: il basamento segue la morfologia del lotto mentre i volumi, che su di esso poggiano, seguono l’orientamento della griglia di Manhattan. Nel corpo principale, gli spazi accademici sono divisi da una fascia centrale nella quale si concentrano la distribuzione verticale e gli spazi collettivi. Proposto a scalare nei vari piani all’interno della fascia centrale, l’elemento vuoto segna la sezione dell’edificio, introducendo una tensione diagonale al suo interno. Lo scavo termina in copertura con un grande lucernario, che permette una miglior circolazione dell’aria e la diffusione della luce all’interno dello spazio centrale. I prospetti dei volumi che poggiano sul basamento introducono il tema del colore nell’architettura: la divisione in blocchi funzionali dell’edificio viene infatti evidenziata dai pannelli di rivestimento in vetro serigrafato che, regolabili aula per aula, muovono la facciata lasciando intravedere ciò che succede al suo interno. Il progetto interpreta il concetto di Urban Layer proposto dal masterplan sviluppato da Renzo Piano per la Columbia University, attraverso il disegno di un piano terra permeabile che comprenda attività pubbliche e collettive. Le attività didattiche sono situate ai piani superiori e organizzate in modo tale da facilitare l’interdisciplinarità, il lavoro in team e il soddisfacimento dei requisiti di flessibilità necessari a garantire una rimodulazione degli spazi nel tempo.

Manhattanville campus : proposta per l'ampliamento della Columbia University e progetto della Business School

RONDENA, CAROLA
2014/2015

Abstract

Tema progettuale è l’espansione della Columbia University presso Manhattanville, un quartiere alle porte di Harlem situato poco più a nord dello storico Campus. A fronte della difficile situazione urbana di Manattanville, viene ridefinito il tema del campus classico concepito come recinto chiuso, trasformandolo in un progetto urbano che si ponga direttamente a confronto con la realtà di quartiere. Il masterplan si basa sull’intersezione di due sistemi di tracciati: la griglia ortogonale di Manhattan e il sistema di lotti orientati trasversalmente ad essa, variazione che interessa in modo particolare l’area di Manhattanville. Il tracciato trasversale, diventa la regola per il disegno del piano terra dell’intero intervento, generando un asse principale, caratterizzato da una sequenza di differenti tipologie di pavimentazioni e arredi urbani, che ricollega il cuore del quartiere al waterfront. La Business School, situata sull’asse principale del campus, registra nella sua articolazione volumetrica i tracciati generatori del masterplan: il basamento segue la morfologia del lotto mentre i volumi, che su di esso poggiano, seguono l’orientamento della griglia di Manhattan. Nel corpo principale, gli spazi accademici sono divisi da una fascia centrale nella quale si concentrano la distribuzione verticale e gli spazi collettivi. Proposto a scalare nei vari piani all’interno della fascia centrale, l’elemento vuoto segna la sezione dell’edificio, introducendo una tensione diagonale al suo interno. Lo scavo termina in copertura con un grande lucernario, che permette una miglior circolazione dell’aria e la diffusione della luce all’interno dello spazio centrale. I prospetti dei volumi che poggiano sul basamento introducono il tema del colore nell’architettura: la divisione in blocchi funzionali dell’edificio viene infatti evidenziata dai pannelli di rivestimento in vetro serigrafato che, regolabili aula per aula, muovono la facciata lasciando intravedere ciò che succede al suo interno. Il progetto interpreta il concetto di Urban Layer proposto dal masterplan sviluppato da Renzo Piano per la Columbia University, attraverso il disegno di un piano terra permeabile che comprenda attività pubbliche e collettive. Le attività didattiche sono situate ai piani superiori e organizzate in modo tale da facilitare l’interdisciplinarità, il lavoro in team e il soddisfacimento dei requisiti di flessibilità necessari a garantire una rimodulazione degli spazi nel tempo.
BATTISTI, EMILIO
CONTRINO, ROBERTA
SGAMBI, LUCA
OLIARO, PAOLO
NIZZI, ANGELO GABRIELE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Tavola di progetto 3: concept e masterplan
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Descrizione: Tavola di progetto 6: concept, planimetrie e sezione prospettica
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Descrizione: Tavola di progetto 8: piante e vista interna edificio
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Descrizione: Tavola di progetto 9: piante e sezione edificio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/119082