Una Biblioteca come punto di partenza e di arrivo di un intervento a scala urbana, una biblioteca che si fa città divenendo tutt'uno con la sequenza spaziale che la precede, articolata secondo i medesimi principi d’ordine, che fa della variazione e della puntuale e ragionata negazione delle “regole” sulla quale viene a costituirsi, la propria ragione d’essere, che “ricuce” le potenzialità d’ordine intrinseche al contesto nella quale si inserisce. La dialettica tra ordine e disordine si traduce nel il combinato utilizzo di approcci contrastanti quali l’utilizzo di una “megastruttura” rigida e totalizzante e quello della tecnica del “collage” che ne riconfigura la rigorosa impostazione piegandola alla logica del frammento, propria tanto di quest’area quanto della città contemporanea nella sua accezione più vasta. La sfida di questo progetto è quella di portare l’Exodus di Rem Koohlaas alle estreme conseguenze, di superare la sua esplicita irrealizzabilità, articolandolo secondo un programma funzionale ed un universo formale preciso , quello della biblioteca. E così il “muro” diventa spazio vissuto, gli “scenari ” diventano corti tematiche come la piazza monumentale di ingresso sulla quale poggia la monolitica torre libraria, il giardino delle scienze costellato da piccoli “objet trouvé” e il parco delle residenze; alla sua intrinseca natura introversa si affianca la volontà di apertura verso la città offrendo molteplici scorci e punti di belvedere.

U-Nir. Progetto di una biblioteca scientifica a Berlino

GORRERI, GLORIAMARIA
2014/2015

Abstract

Una Biblioteca come punto di partenza e di arrivo di un intervento a scala urbana, una biblioteca che si fa città divenendo tutt'uno con la sequenza spaziale che la precede, articolata secondo i medesimi principi d’ordine, che fa della variazione e della puntuale e ragionata negazione delle “regole” sulla quale viene a costituirsi, la propria ragione d’essere, che “ricuce” le potenzialità d’ordine intrinseche al contesto nella quale si inserisce. La dialettica tra ordine e disordine si traduce nel il combinato utilizzo di approcci contrastanti quali l’utilizzo di una “megastruttura” rigida e totalizzante e quello della tecnica del “collage” che ne riconfigura la rigorosa impostazione piegandola alla logica del frammento, propria tanto di quest’area quanto della città contemporanea nella sua accezione più vasta. La sfida di questo progetto è quella di portare l’Exodus di Rem Koohlaas alle estreme conseguenze, di superare la sua esplicita irrealizzabilità, articolandolo secondo un programma funzionale ed un universo formale preciso , quello della biblioteca. E così il “muro” diventa spazio vissuto, gli “scenari ” diventano corti tematiche come la piazza monumentale di ingresso sulla quale poggia la monolitica torre libraria, il giardino delle scienze costellato da piccoli “objet trouvé” e il parco delle residenze; alla sua intrinseca natura introversa si affianca la volontà di apertura verso la città offrendo molteplici scorci e punti di belvedere.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/119089