Il Complesso Termale si inserisce in un luogo di fondamentale importanza del territorio Milanese; quest’ area infatti è uno dei punti più critici della città, caratterizzata da una situazione disomogenea, determinata dal susseguirsi nel tempo di interventi senza una direttiva comune e in cui le architetture contemporanee sono state realizzate principalmente seguendo strategie economiche, caratterizzate da un forte impatto visivo e formale piuttosto che essere relazionate con l’ambiente costruito circostante, in modo da creare progetti legati a ragioni storiche e territoriali. L’edificio sorge affianco al corpo basso della sede degli Uffici tecnici comunali, “porta” di quello che doveva essere il centro direzionale, all’intersecarsi di quattro diversi assi: la lunga Via Melchiorre Gioia, l’anello stradale che congiunge Piazza Carbonari e la Stazione Centrale, il canale del Naviglio Martesana, oggi interrato, e Via Volturno che connette il quartiere Isola a Via Melchiorre Gioia. Questi quattro assi hanno origine da un complesso stratificarsi di esperienze progettuali precedentemente maturate, i primi due sono rimasti perlopiù inalterati, mentre i rimanenti hanno cambiato completamente il loro significato. Attraverso uno studio approfondito della realtà urbana, delle sue stratificazioni storiche e progettuali, e dando ascolto alla verità del pensiero di G. De Finetti, il quale afferma: “acqua, strade, edilizia: l’esatta gerarchia troppo spesso obliata dai moderni”, viene riproposta la centralità del sistema delle acque con la riapertura del canale della Martesana. Partendo dal significato storico che il canale acquisì nel corso del tempo, noi sentiamo l’esigenza di ridare al Martesana il suo antico carattere di protagonista all’interno della costruzione urbanistica di Milano. Il canale quindi, tornando alla luce del sole, diventa un elemento cardine di unità della città attuale che ordina l’imponente corso di via Melchiorre Gioia, caratterizzato oggi da complessità ed eterogeneità sia nei caratteri formali che funzionali. Fondamentale dunque la riapertura del canale Martesana e la progettazione della darsena che ripropone un rapporto di ‘porto sul bastione’ come nella darsena di porta Ticinese. Il progetto di un impianto termale rappresenta un’opportunità per rivelare, con un gesto architettonico, il punto d’ ingresso delle acque in città, e permette inoltre di definire spazi di fruizione per la città che ne definiscono il ruolo pubblico e sociale. La volontà è stata infatti quella di creare un Complesso Termale legato alla città proponendo spazi pubblici in grado di soddisfare il bisogno di qualità della vita urbana indispensabile per Milano. Elemento caratterizzante il progetto è la creazione di una piazza ipogea, a quota del mezzanino della Metropolitana 2, che permette il collegamento, pedonale e ciclabile, del ‘porto d’acqua’ all’edificio termale. Nel complesso l’edificio mira a ristabilire la relazione tra i vari assi che vanno a congiungersi nell’area di progetto, creando un nuovo ingresso in città del Naviglio Martesana.

Milano : nuovo ingresso in città del Naviglio della Martesana

MARAZZI, VALERIA;VALSASINA, CHIARA
2014/2015

Abstract

Il Complesso Termale si inserisce in un luogo di fondamentale importanza del territorio Milanese; quest’ area infatti è uno dei punti più critici della città, caratterizzata da una situazione disomogenea, determinata dal susseguirsi nel tempo di interventi senza una direttiva comune e in cui le architetture contemporanee sono state realizzate principalmente seguendo strategie economiche, caratterizzate da un forte impatto visivo e formale piuttosto che essere relazionate con l’ambiente costruito circostante, in modo da creare progetti legati a ragioni storiche e territoriali. L’edificio sorge affianco al corpo basso della sede degli Uffici tecnici comunali, “porta” di quello che doveva essere il centro direzionale, all’intersecarsi di quattro diversi assi: la lunga Via Melchiorre Gioia, l’anello stradale che congiunge Piazza Carbonari e la Stazione Centrale, il canale del Naviglio Martesana, oggi interrato, e Via Volturno che connette il quartiere Isola a Via Melchiorre Gioia. Questi quattro assi hanno origine da un complesso stratificarsi di esperienze progettuali precedentemente maturate, i primi due sono rimasti perlopiù inalterati, mentre i rimanenti hanno cambiato completamente il loro significato. Attraverso uno studio approfondito della realtà urbana, delle sue stratificazioni storiche e progettuali, e dando ascolto alla verità del pensiero di G. De Finetti, il quale afferma: “acqua, strade, edilizia: l’esatta gerarchia troppo spesso obliata dai moderni”, viene riproposta la centralità del sistema delle acque con la riapertura del canale della Martesana. Partendo dal significato storico che il canale acquisì nel corso del tempo, noi sentiamo l’esigenza di ridare al Martesana il suo antico carattere di protagonista all’interno della costruzione urbanistica di Milano. Il canale quindi, tornando alla luce del sole, diventa un elemento cardine di unità della città attuale che ordina l’imponente corso di via Melchiorre Gioia, caratterizzato oggi da complessità ed eterogeneità sia nei caratteri formali che funzionali. Fondamentale dunque la riapertura del canale Martesana e la progettazione della darsena che ripropone un rapporto di ‘porto sul bastione’ come nella darsena di porta Ticinese. Il progetto di un impianto termale rappresenta un’opportunità per rivelare, con un gesto architettonico, il punto d’ ingresso delle acque in città, e permette inoltre di definire spazi di fruizione per la città che ne definiscono il ruolo pubblico e sociale. La volontà è stata infatti quella di creare un Complesso Termale legato alla città proponendo spazi pubblici in grado di soddisfare il bisogno di qualità della vita urbana indispensabile per Milano. Elemento caratterizzante il progetto è la creazione di una piazza ipogea, a quota del mezzanino della Metropolitana 2, che permette il collegamento, pedonale e ciclabile, del ‘porto d’acqua’ all’edificio termale. Nel complesso l’edificio mira a ristabilire la relazione tra i vari assi che vanno a congiungersi nell’area di progetto, creando un nuovo ingresso in città del Naviglio Martesana.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/119091