All’interno della città di Milano i cosiddetti “vuoti urbani” costituiti dalle aree militari in dismissione rappresentano un’occasione straordinaria per far fronte ad alcune delle più pressanti emergenze sociali: il sovraffollamento carcerario, l’accoglienza della popolazione immigrata, l’assistenza agli anziani, gli alloggi per studenti. L’attuale assetto dei complessi militari si presta con limitate integrazioni a corrispondere a tali necessità, rendendo disponibili: modalità differenziate di residenza; spazi per attività di formazione e lavoro; strutture per attività culturali e servizi collettivi; attrezzature di verde e per il tempo libero. Il progetto di recupero dell’ex Caserma Mameli fonda sull’idea di utilità reciproche derivanti da un regime di inclusive convivenze, in primo luogo fra popolazione anziana e studenti ma anche fra altre fasce di popolazione (sfrattati, giovani coppie, persone sole con prole). Alternativi al modello della casa di riposo, gli alloggi per anziani propongono una residenzialità non segregata e non spersonalizzata, supportata anche da assistenza ad ampio spettro, sanitaria e sociale, da parte della popolazione studentesca qui prevista – gravitante in particolare sull’Università degli Studi di Milano-Bicocca, collocata appena al di là di viale Fulvio Testi, e alle sue discipline mediche e sociali – a fronte di facilitazioni nelle spese di alloggio e di studio. L’impianto a corti simmetricamente disposto attorno al vuoto centrale della ex Caserma viene ulteriormente potenziato. Gli edifici esistenti sono convertiti a residenza per anziani, accoglienza di famiglie e co-housing, abbinate a funzioni collettive e di assistenza nelle testate. Tale sistema di edifici, collegati da una lunga passerella sospesa, trova conclusione in una biblioteca strutturata come luogo di aggregazione per diverse attività e varie fasce di utenza allargata all’intero quartiere. Sul lato nord dell’area si colloca un edificio pensile con aule didattiche e per lo studio a supporto alla vicina Università Bicocca: esso evoca, ribaltandolo in sospensione, il concetto di bastione murario, rovesciandone l’idea di chiusura in elemento di interconnessione urbana e conferendo all’intera area una nuova riconoscibilità, allo stesso tempo né mimetica né dimentica della memoria storica del luogo.

Milano ex caserme. Presidi straordinari per le emergenze sociali : da cittadelle separate a luoghi dell'integrazione. Ex caserma Mameli : assistenza e istruzione per inclusive convivenze

BOLZONI, MARTINA;VERGANI, FEDERICA
2014/2015

Abstract

All’interno della città di Milano i cosiddetti “vuoti urbani” costituiti dalle aree militari in dismissione rappresentano un’occasione straordinaria per far fronte ad alcune delle più pressanti emergenze sociali: il sovraffollamento carcerario, l’accoglienza della popolazione immigrata, l’assistenza agli anziani, gli alloggi per studenti. L’attuale assetto dei complessi militari si presta con limitate integrazioni a corrispondere a tali necessità, rendendo disponibili: modalità differenziate di residenza; spazi per attività di formazione e lavoro; strutture per attività culturali e servizi collettivi; attrezzature di verde e per il tempo libero. Il progetto di recupero dell’ex Caserma Mameli fonda sull’idea di utilità reciproche derivanti da un regime di inclusive convivenze, in primo luogo fra popolazione anziana e studenti ma anche fra altre fasce di popolazione (sfrattati, giovani coppie, persone sole con prole). Alternativi al modello della casa di riposo, gli alloggi per anziani propongono una residenzialità non segregata e non spersonalizzata, supportata anche da assistenza ad ampio spettro, sanitaria e sociale, da parte della popolazione studentesca qui prevista – gravitante in particolare sull’Università degli Studi di Milano-Bicocca, collocata appena al di là di viale Fulvio Testi, e alle sue discipline mediche e sociali – a fronte di facilitazioni nelle spese di alloggio e di studio. L’impianto a corti simmetricamente disposto attorno al vuoto centrale della ex Caserma viene ulteriormente potenziato. Gli edifici esistenti sono convertiti a residenza per anziani, accoglienza di famiglie e co-housing, abbinate a funzioni collettive e di assistenza nelle testate. Tale sistema di edifici, collegati da una lunga passerella sospesa, trova conclusione in una biblioteca strutturata come luogo di aggregazione per diverse attività e varie fasce di utenza allargata all’intero quartiere. Sul lato nord dell’area si colloca un edificio pensile con aule didattiche e per lo studio a supporto alla vicina Università Bicocca: esso evoca, ribaltandolo in sospensione, il concetto di bastione murario, rovesciandone l’idea di chiusura in elemento di interconnessione urbana e conferendo all’intera area una nuova riconoscibilità, allo stesso tempo né mimetica né dimentica della memoria storica del luogo.
BIAGI, MARCO
PAVESI, CLAUDIO
FINZI, VITO MARIA
BIANCHI, ROBERTO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/119130