Il campo d’indagine di questa tesi nasce in riferimento ai temi trattati all’interno del Laboratorio di Architettura del Paesaggio coordinato dalla Prof.ssa Sara Protasoni. All’interno del corso sono state affrontate tematiche riguardanti il paesaggio e la sua tutela, indagando i motivi che spingono un progettista a relazionarsi con l’ambiente e quali siano le scelte più appropriate. Il progetto ha preso il via in seguito alle aree proposte dal comune di Venegono Inferiore: è iniziato così un lavoro di analisi, mosso dall’interesse verso un paesaggio familiare non diverso da tanti altri del nord Italia, i quali hanno in comune la presenza di un corso d’acqua e la nascita di una civiltà attorno ad esso. L’interesse verso quest’area nasce dalla riscoperta di un forte legame intrinseco tra la storia e il paesaggio, poiché i primi insediamenti sono sorti proprio per la presenza di un corso d’acqua, il quale ha permesso la nascita di una civiltà fin dall’età del bronzo. A conferma di questo, lungo il corso del fiume moltissimi sono stati gli insediamenti: la presenza della civiltà ha portato con sé il sorgere di attività economiche, quali agricoltura e commercio, e di conseguenza la necessità di tutelare e difendere questo territorio, sia dal punto di vista militare, sia da quello di guida spirituale. Per questi motivi la ricchezza del paesaggio è stata il motore del prosperare di una tradizione culturale, religiosa e artistica, che ha successivamente attirato a sé grandi impresari nel campo della carta, facendo di questo luogo la culla delle nuove attività industriali. Nel corso del tempo in queste aree si sono quindi succedute fasi di stasi e fasi di grandi spostamenti, che corrispondono all’alternarsi di insediamenti stabili e vie di scambio su acqua, terra e, per ultimo, su ferro. Ad oggi, in seguito alla crisi industriale, le attività sono state dirottate verso l’ambito estrattivo di materie prime, sintomo del fatto che a distanza di secoli il territorio e il fiume offrono ancora risorse primarie all’economia del luogo. Le amministrazioni oggi hanno deciso di puntare sull’eredità del tempo, come la riqualificazione delle acque, la valorizzazione di siti archeologici e religiosi e il riutilizzo dei manufatti appartenenti all’archeologia industriale. L’ambiente del fiume Olona è stato analizzato come un caso studio, la cui analisi, secondo la scelta di determinati criteri, può essere applicata ad altre situazioni. Il paese di Venegono Inferiore è stato quindi posto all’interno di un contesto a più larga scala: ne è emerso che la morfologia del luogo e l’andamento nord-sud del fiume hanno influenzato la parcellizzazione dei campi, gli insediamenti e le infrastrutture. Sono state quindi disegnate una serie di sezioni lungo l’alveo del fiume, dalla sua sorgente fino all’ingresso nella città di Milano, e sono stati indagati gli elementi caratterizzanti ogni sezione. Disegnando la sezione che collega Castelseprio e Venegono Inferiore ci si è resi conto della presenza di una serie di manufatti apparentemente sconnessi che questa linea congiunge. Questa sezione è diventata quindi la linea guida del progetto: un percorso ciclopedonale che si mette in relazione ad un percorso ciclabile esistente parallelo al fiume Olona, nato in seguito alla riqualificazione della ferrovia Valmorea. Il nuovo tratto permetterebbe l’accesso ad una serie di beni appartenenti ad una storia comune e al paesaggio, collocati non distanti dal fiume. Il primo tratto del percorso connette il sito archeologico di Castelseprio al Monastero di Torba secondo la giacitura delle antiche mura; incrociata la ciclabile Valmorea prosegue poi attraversando il fiume Olona e i suoi boschi fino all’ingresso del parco della cava Torba di Gornate (area estrattiva attualmente attiva il cui esaurimento è previsto nel giro di dieci anni). Procede poi attraversando l’ambiente agricolo verso Venegono Inferiore, oltrepassando la ferrovia con un ponte attualmente malconcio e poco utilizzato; superato il nucleo abitato giunge in un vuoto verde che segna l’inizio e l’accesso ai sentieri del Parco Pineta.
Racconto di un paesaggio complesso. Percorso attraverso gli ambienti della Valle Olona, da Castelseprio al Parco Pineta
GENNARI, IRENE;SPORTARO, ELISA
2014/2015
Abstract
Il campo d’indagine di questa tesi nasce in riferimento ai temi trattati all’interno del Laboratorio di Architettura del Paesaggio coordinato dalla Prof.ssa Sara Protasoni. All’interno del corso sono state affrontate tematiche riguardanti il paesaggio e la sua tutela, indagando i motivi che spingono un progettista a relazionarsi con l’ambiente e quali siano le scelte più appropriate. Il progetto ha preso il via in seguito alle aree proposte dal comune di Venegono Inferiore: è iniziato così un lavoro di analisi, mosso dall’interesse verso un paesaggio familiare non diverso da tanti altri del nord Italia, i quali hanno in comune la presenza di un corso d’acqua e la nascita di una civiltà attorno ad esso. L’interesse verso quest’area nasce dalla riscoperta di un forte legame intrinseco tra la storia e il paesaggio, poiché i primi insediamenti sono sorti proprio per la presenza di un corso d’acqua, il quale ha permesso la nascita di una civiltà fin dall’età del bronzo. A conferma di questo, lungo il corso del fiume moltissimi sono stati gli insediamenti: la presenza della civiltà ha portato con sé il sorgere di attività economiche, quali agricoltura e commercio, e di conseguenza la necessità di tutelare e difendere questo territorio, sia dal punto di vista militare, sia da quello di guida spirituale. Per questi motivi la ricchezza del paesaggio è stata il motore del prosperare di una tradizione culturale, religiosa e artistica, che ha successivamente attirato a sé grandi impresari nel campo della carta, facendo di questo luogo la culla delle nuove attività industriali. Nel corso del tempo in queste aree si sono quindi succedute fasi di stasi e fasi di grandi spostamenti, che corrispondono all’alternarsi di insediamenti stabili e vie di scambio su acqua, terra e, per ultimo, su ferro. Ad oggi, in seguito alla crisi industriale, le attività sono state dirottate verso l’ambito estrattivo di materie prime, sintomo del fatto che a distanza di secoli il territorio e il fiume offrono ancora risorse primarie all’economia del luogo. Le amministrazioni oggi hanno deciso di puntare sull’eredità del tempo, come la riqualificazione delle acque, la valorizzazione di siti archeologici e religiosi e il riutilizzo dei manufatti appartenenti all’archeologia industriale. L’ambiente del fiume Olona è stato analizzato come un caso studio, la cui analisi, secondo la scelta di determinati criteri, può essere applicata ad altre situazioni. Il paese di Venegono Inferiore è stato quindi posto all’interno di un contesto a più larga scala: ne è emerso che la morfologia del luogo e l’andamento nord-sud del fiume hanno influenzato la parcellizzazione dei campi, gli insediamenti e le infrastrutture. Sono state quindi disegnate una serie di sezioni lungo l’alveo del fiume, dalla sua sorgente fino all’ingresso nella città di Milano, e sono stati indagati gli elementi caratterizzanti ogni sezione. Disegnando la sezione che collega Castelseprio e Venegono Inferiore ci si è resi conto della presenza di una serie di manufatti apparentemente sconnessi che questa linea congiunge. Questa sezione è diventata quindi la linea guida del progetto: un percorso ciclopedonale che si mette in relazione ad un percorso ciclabile esistente parallelo al fiume Olona, nato in seguito alla riqualificazione della ferrovia Valmorea. Il nuovo tratto permetterebbe l’accesso ad una serie di beni appartenenti ad una storia comune e al paesaggio, collocati non distanti dal fiume. Il primo tratto del percorso connette il sito archeologico di Castelseprio al Monastero di Torba secondo la giacitura delle antiche mura; incrociata la ciclabile Valmorea prosegue poi attraversando il fiume Olona e i suoi boschi fino all’ingresso del parco della cava Torba di Gornate (area estrattiva attualmente attiva il cui esaurimento è previsto nel giro di dieci anni). Procede poi attraversando l’ambiente agricolo verso Venegono Inferiore, oltrepassando la ferrovia con un ponte attualmente malconcio e poco utilizzato; superato il nucleo abitato giunge in un vuoto verde che segna l’inizio e l’accesso ai sentieri del Parco Pineta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/119140