Can Batillo, industrial landscapes. Industrial heritage as a tool for urban regeneration

Envisioned as a new model for urban industrial heritage, the project site comprises of a textile factory built in the early twentieth century by the Batlló family, with more than 11 hectares and more than 15 buildings spread around the grounds together. The site is located in Sants-Montjuïc, and The Bordeta, one of its neighbourhoods is constructed around this factory. Like most industrial areas, this site is well connected with the urban infrastructure including the road network and the metropolitan mobility systems. The re- use of abandoned industrial estates and buildings is an efficient way of enforcing environmental, economic and social sustainability. The underlying philosophy of regeneration is that cities have rich resources and values that can be nurtured and revived, and that the benefits to the whole community. In contrast to the emphasis on physical renewal in the post- war period, regeneration implies that the existing urban form is a starting point, to be upgraded within social, economic, cultural and, where appropriate, natural contexts. Many such industrial buildings are found strewn across Europe in ruins. Many industries like old railway stations, power stations, factories, warehouses and mill industry have been deserted over the years, forming voids in the otherwise healthy urban fabric. In Great Britain it is estimated that there are 128.000 hectares of abandoned land, in France 20.000, in the Netherlands 10.000, in Italy 9.000 and in Switzerland 1.700. Each of these buildings when studied individually hold a different degree of potential waiting to be tapped by architects, conservationists and researchers alike. Much can be learnt from History, where a noteworthy fact is that the re- use and physical adaptation of industrial buildings is as old as the Industrial Revolution itself. Although, a significant landmark in the field of industrial regeneration took place at the First International Congress on the Conservation of Monuments (FICIM) held in 1973 in the UK, where the meaning of ‘industrial ruins’ was put in place. Just as medieval thought is manifested in the gothic cathedral, our era is revealed in technical buildings and apparatuses. These industrial buildings are our present day monuments just as Gothic Cathedrals were to the medieval. In this thesis I would like to tap in to the hidden potential of this industrial site and using industrial heritage as a tool for regeneration, propose an urban development for an anticipated fresh start. Through detailed urban analysis focused on a strategy that aims to preserve the old buildings and the industrial character of the area, while encouraging a variety of uses oriented towards the needs and interests of the local community. The result would be an industrial monument that combines modern use with historic context playing an important role in the future metropolis.

Concepito come un nuovo modello di patrimonio industriale urbano, il sito del progetto si compone di una fabbrica tessile costruita agli inizi del XX secolo dalla famiglia Batlló, con più di 15 edifici dislocati in 11 ettari di spazio aperto. Il sito si trova a Sants-Montjuïc, a The Bordeta, uno dei suoi quartieri nato intorno a questa fabbrica. Come la maggior parte delle aree industriali, questo sito è ben collegato con le infrastrutture urbane tra cui la rete stradale e i sistemi di mobilità metropolitana. Il riutilizzo delle aree industriali dismesse e degli edifici è un modo efficace per promuovere la sostenibilità ambientale, economica e sociale. L'idea alla base della rigenerazione è che le città sono ricche di risorse che, se nutrite e rianimato, possono generare benefici per tutta la comunità. In contrasto con l'enfasi posta sulla ricostruzione fisico nel dopoguerra, la rigenerazione implica che la forma urbana esistente sia un punto di partenza da aggiornare in base al contesto naturale, sociale, economico e culturale. Molti di questi edifici industriali in disuso si trovano sparsi in tutta Europa. Molte industrie, vecchie stazioni ferroviarie, centrali elettriche, magazzini e mulini sono stati abbandonati nel corso degli anni, generando la formazione di vuoti nel tessuto urbano altrimenti compatto. In Gran Bretagna si stima che ci siano 128.000 ettari di terreni abbandonati, in Francia 20.000, in Olanda 10.000, in Italia 9.000 e 1.700 in Svizzera. Ognuno di questi edifici detiene un diverso grado di potenziale di riuso in attesa di essere sfruttato da architetti, ambientalisti e ricercatori. Si può imparare molto dalla storia, in cui un fatto degno di nota è che il riutilizzo e l'adattamento fisico di edifici industriali è antico quanto la rivoluzione industriale in sé. Anche se, un punto di riferimento significativo nel campo della rigenerazione industriale ha avuto luogo in occasione del Primo Congresso Internazionale sulla conservazione dei monumenti (FICIM), tenutosi nel 1973 nel Regno Unito, dove è stato teorizzato il concetto di "rovine industriali'. Proprio come il pensiero medievale si manifesta nella cattedrale gotica, il pensiero moderno e contemporaneo si rivela in edifici e apparati tecnici. Questi edifici industriali sono i monumenti attuali come le cattedrali gotiche erano in periodo medievale. In questo lavoro di tesi tenterò di scoprire il potenziale nascosto di questo sito industriale; di utilizzare tale patrimonio come strumento di rigenerazione; di proporre uno sviluppo urbano per un nuovo inizio anche attraverso l'analisi urbana focalizzata su una strategia che mira a preservare i vecchi edifici e il carattere industriale della zona, incoraggiando nel contempo una varietà di usi orientati verso i bisogni e gli interessi della comunità locale. Il risultato sarebbe un monumento industriale che unisce l'uso contemporaneo con il contesto storico giocando un ruolo fondamentale nelle metropoli del future.