Ricucire la città : un asilo nel vuoto urbano

Many cities are characterized by the presence of abandoned spaces, places never developed, low density and without a well-defined urban identity: a multitude of voids where it’s now possible to think of a cultural reversal. Piacenza is also characterized by "urban voids" and the project area, object of the thesis, is an example of these spaces. The intent is to make an "urban re-stitching", understood as something able to give to this area, new life and a new use, useful for the whole city and the neighborhood. First, we studied the city of Piacenza in relation to the project area by analyzing: the development of historical fencing, mobility (network infrastructure, services, bus and taxi and slow mobility), green and open spaces, agricultural spaces and in the end public and private spaces. The project area (about 15000 sqm) is located near Via Campesio. From the middle of the Twentieth century it was characterized by urban gardens, later, the entire city has expanded around this area maintaining unchanged its shape and size. The place, located in a purely residential area, is a long time in a state of disrepair, now no trace of the ancient gardens are present. The interviews and the survey showed the needing to reposition and reconnection of this part of "empty" to the city, not only making a road or urban mending (through housing) but also by allocating a part useful for children and a part for elderly population, improving also the quality of life and the same neighborhood, introducing a fully-equipped pedestrian area, new cycle paths and new parking. After considering the accesses to the area and based on the idea of wanting to mend the city so that this will not be isolated space, the main idea was to lose the boundaries of the plot of land, continue street fronts with residential buildings and reconnect the area as to make it more compact with all around. Thanks to the interviews, we have seen the necessity of the creation of two structures in particular: a childhood center and a center for the elderly. In our thesis we focused on designing a nursery, we investigated the history of kindergartens from their origins and analyzed several case studies present all over the world from which we draw inspiration for our project, we have also studied the currents of thought of different minds of the twentieth century, including the educationalist Loris Malaguzzi, snatching information. The project includes a training building that integrates the functions of preschool and kindergarten. The building consists of a series of different volumes that reflect in giant size the shape and the colors of the famous Lego Duplo bricks, with which the children play at an early age. The volumes provide excellent functionality of space, allowing children to express themselves creatively with several kinds of activities, including the cultivation and gardening, possible thanks to the presence of small vegetable gardens in the surrounding green area. Designing a nursery means first create a living space for the future and therefore requires an interaction between education, architecture, anthropology and sociology. The goal is to "do" a school to "give" a school, that is a meeting place and growth in a friendly and stimulating environment.

Molte città sono caratterizzate dalla presenza di spazi abbandonati, luoghi mai sviluppati, a bassa densità e senza una ben definita identità urbana: una moltitudine di vuoti dove è oggi possibile pensare ad un ribaltamento culturale. Anche Piacenza è caratterizzata da “vuoti urbani” e l’area progettuale, oggetto della tesi, è un esempio di questi. L’intento è quello di eseguire una “ricucitura urbana”, intesa come un tassello capace di fondersi con il tessuto urbano e di “ricucirlo” dandogli una nuova vita ed una nuova destinazione d’uso utile per l’intera città ed il quartiere. Prima di tutto è stata studiata la città di Piacenza in rapporto all’area progettuale analizzando: lo sviluppo delle recinzioni storiche, la mobilità (rete delle infrastrutture, dei servizi, bus e taxi e della mobilità lenta), gli spazi aperti verdi ed agricoli integrati con l’analisi degli spazi pubblici e privati. L’area di progetto (circa 15mila metri quadrati) è collocata nella zona di Via Campesio. A partire dalla metà del Novecento era caratterizzata da orti urbani, in seguito, tutta la città si è espansa attorno a questa zona conservandone invariate la forma e le dimensioni. L’area, situata in una zona prettamente residenziale, si trova da tempo in stato di totale abbandono, ormai senza nessuna traccia degli antichi orti. Dalle interviste e dal sopralluogo è emersa la necessità di riqualificare e riconnettere questa parte di “vuoto” alla città, non solo operando una ricucitura stradale o urbana (tramite abitazioni) ma anche e soprattutto destinando una parte dell’area ai bambini ed una parte alla popolazione anziana, migliorando la qualità della vita e del quartiere stesso, introducendo un’area pedonale totalmente attrezzata, nuovi percorsi ciclabili e nuovi parcheggi. Dopo aver considerato i vari accessi all’area e basandoci sull’idea di voler ricucire la città in modo tale che questo spazio non rimanga isolato, l’idea principale è stata quella di perdere i confini del lotto di terreno che si erano venuti a creare, continuare i fronti stradali con edifici residenziali e ricollegare l’area in modo tale da renderla più compatta con tutto l’intorno. Grazie alle interviste, abbiamo potuto notare la necessità della creazione di due strutture in particolare, ovvero un centro dell’infanzia ed un centro per gli anziani. Nella nostra tesi ci siamo concentrate sulla progettazione di una scuola materna, abbiamo indagato la storia degli asili dalle loro origini e analizzato diversi casi studio presenti in tutto il mondo da cui abbiamo tratto spunti per il nostro progetto, abbiamo inoltre studiato le correnti di pensiero di diverse menti del Novecento, tra cui il pedagogista Loris Malaguzzi, carpendo informazioni utili. Il progetto prevede un edificio formativo in grado di integrare le funzioni di scuola materna e asilo nido. L’edificio è composto da una serie di volumi, che riprendono, in formato gigante, la forma e i colori dei famosi mattoncini Lego Duplo, con cui giocano i bambini in tenera età. I volumi, di dimensioni ed altezze diverse, garantiscono al loro interno un’ottima funzionalità degli spazi, permettendo ai bambini di esprimersi creativamente con attività di diverso genere, tra cui quella della coltivazione e del giardinaggio, possibili grazie alla presenza di piccoli orti nella area verde circostante. Progettare un asilo significa innanzitutto realizzare uno spazio di vita e di futuro e quindi richiede un’interazione tra pedagogia, architettura, antropologia e sociologia. L’obiettivo è quello di “fare” una scuola per “dare” una scuola, cioè un luogo di aggregazione e di crescita in un contesto accogliente e stimolante.