Le Isole Cicladi come laboratorio per mettere a punto un approccio progettuale attento al rapporto fra territorio e nuove esigenze abitative: ridurre l’impatto ambientale di nuove residenze in contesti di alto valore paesaggistico è l’obiettivo. La normativa esistente in riferimento all’edilizia e alla gestione delle risorse, nonché le caratteristiche morfologiche del territorio, consentono di lavorare su un progetto di tipo ipogeo. Villa in quanto è oggi la tipologia più richiesta come residenza estiva e ipogea in quanto si avvicina maggiormente ai requisiti di ecosostenibilità e tutela del paesaggio. Ripensare la villa significa riferirsi a modelli dell’antichità romana e rinascimentale in quanto portatori dell’idea di coesistenza con la natura e accoglienza di ritmi di vita in sintonia con gli elementi. Inoltre, il dibattito architettonico svoltosi alla metà del XX secolo sulla ricerca di un’identità nazionale attraverso elementi caratteristici locali e che ha portato alla diffusione di uno stile vernacolare in tutte le isole dell’Egeo rende necessario confrontarsi con un retaggio culturale che ha comunque radici profonde e nasce dalla capacità degli abitanti di adattarsi a condizioni climatiche e morfologia del territorio e di far fronte a scarsità di materiali e risorse. Di pari peso nella valutazione progettuale sono le aspettative di standard ormai consolidati a livello internazionale e un orizzonte tecnico e tecnologico profondamente mutato. Si ripropone cosi la dualità concettuale che già col Movimento Moderno si era palesata fra le istanze di una cultura che gettava le basi per una condivisione di valori riconoscibili a livello globale e una corrente che rivendicava una specificità locale. Il progetto verte sulla fattibilità di ville ipogee in una lottizzazione sul promontorio nord dell’isola di Folegandros, indicando problematiche e soluzioni. Un progetto fatto di diaframmi e soglie, al tempo stesso di aperture al paesaggio e di regolazione della luce e del vento. Nell’ambito di una progettazione sostenibile in zone dal delicato equilibrio fra costruito e paesaggio, questo progetto può offrire spunti di riflessione ed essere attuato.
Progettare ville ipogee. Case study nelle Isole Cicladi
MILANI, IACOPO
2014/2015
Abstract
Le Isole Cicladi come laboratorio per mettere a punto un approccio progettuale attento al rapporto fra territorio e nuove esigenze abitative: ridurre l’impatto ambientale di nuove residenze in contesti di alto valore paesaggistico è l’obiettivo. La normativa esistente in riferimento all’edilizia e alla gestione delle risorse, nonché le caratteristiche morfologiche del territorio, consentono di lavorare su un progetto di tipo ipogeo. Villa in quanto è oggi la tipologia più richiesta come residenza estiva e ipogea in quanto si avvicina maggiormente ai requisiti di ecosostenibilità e tutela del paesaggio. Ripensare la villa significa riferirsi a modelli dell’antichità romana e rinascimentale in quanto portatori dell’idea di coesistenza con la natura e accoglienza di ritmi di vita in sintonia con gli elementi. Inoltre, il dibattito architettonico svoltosi alla metà del XX secolo sulla ricerca di un’identità nazionale attraverso elementi caratteristici locali e che ha portato alla diffusione di uno stile vernacolare in tutte le isole dell’Egeo rende necessario confrontarsi con un retaggio culturale che ha comunque radici profonde e nasce dalla capacità degli abitanti di adattarsi a condizioni climatiche e morfologia del territorio e di far fronte a scarsità di materiali e risorse. Di pari peso nella valutazione progettuale sono le aspettative di standard ormai consolidati a livello internazionale e un orizzonte tecnico e tecnologico profondamente mutato. Si ripropone cosi la dualità concettuale che già col Movimento Moderno si era palesata fra le istanze di una cultura che gettava le basi per una condivisione di valori riconoscibili a livello globale e una corrente che rivendicava una specificità locale. Il progetto verte sulla fattibilità di ville ipogee in una lottizzazione sul promontorio nord dell’isola di Folegandros, indicando problematiche e soluzioni. Un progetto fatto di diaframmi e soglie, al tempo stesso di aperture al paesaggio e di regolazione della luce e del vento. Nell’ambito di una progettazione sostenibile in zone dal delicato equilibrio fra costruito e paesaggio, questo progetto può offrire spunti di riflessione ed essere attuato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/119882