Il presente lavoro nasce con lo scopo di sperimentare lo sviluppo di Disaster Resilient Communities associate al rischio idraulico. In tale elaborato è stato preso in esame il caso della difesa, mediante l’impiego coordinato alla scala di quartiere di tecniche di flood proofing, della zona di piazza Adriatico e Ponte Carrega, appartenente al comune di Genova e considerato un caso rilevante e rappresentativo del contesto genovese. Dal punto di vista idraulico tale area è attraversata, oltre che dal torrente Bisagno, da due rii secondari che costituiscono la causa principale degli allagamenti avvenuti nella zona negli ultimi anni. Al fine di proporre soluzioni adatte al contesto in esame, sono state prima valutate le caratteristiche salienti degli eventi idro-meteorologici che caratterizzano l’area, focalizzando l’attenzione sui fenomeni di precipitazione. Per quanto riguarda la strategia di intervento, è stata poi presa in considerazione la possibilità di utilizzare tecniche di flood proofing (principalmente a carattere temporaneo) che possano essere utilizzate in prossimità di eventi alluvionali importanti. Nel caso in esame sono stati proposti tre possibili Scenari di difesa, che sono poi stati vagliati sulla base di tre differenti valutazioni: • Valutazione idraulica: effettuata al fine di definire le principali caratteristiche idrauliche dei fenomeni di esondazione caratterizzanti i rii in esame, utili al dimensionamento delle barriere; • Valutazione economica: in cui sono stati definiti i danni e i costi totali di intervento e di ripristino a seguito del verificarsi di un evento alluvionale, includendovi la possibilità di stipulare polizze assicurative; • Valutazione dei tempi di messa opera: effettuata allo scopo di verificare che il tempo necessario al montaggio delle barriere previste per i diversi scenari sia compatibile con il tempo di preavviso fornito dal sistema di allertamento locale. Infine, è stata proposta un’integrazione alla valutazione della resistenza degli edifici ai disastri naturali, basata sulla certificazione CE.P.R.E.D., di modo che essa possa prevedere anche la possibilità di dotarsi di tecniche temporanee o permanenti di flood proofing.
Disaster resilient communities alla scala di quartiere : verso un approccio integrato all'impiego delle tecniche di flood proofing
BIAGI, EMANUELE
2014/2015
Abstract
Il presente lavoro nasce con lo scopo di sperimentare lo sviluppo di Disaster Resilient Communities associate al rischio idraulico. In tale elaborato è stato preso in esame il caso della difesa, mediante l’impiego coordinato alla scala di quartiere di tecniche di flood proofing, della zona di piazza Adriatico e Ponte Carrega, appartenente al comune di Genova e considerato un caso rilevante e rappresentativo del contesto genovese. Dal punto di vista idraulico tale area è attraversata, oltre che dal torrente Bisagno, da due rii secondari che costituiscono la causa principale degli allagamenti avvenuti nella zona negli ultimi anni. Al fine di proporre soluzioni adatte al contesto in esame, sono state prima valutate le caratteristiche salienti degli eventi idro-meteorologici che caratterizzano l’area, focalizzando l’attenzione sui fenomeni di precipitazione. Per quanto riguarda la strategia di intervento, è stata poi presa in considerazione la possibilità di utilizzare tecniche di flood proofing (principalmente a carattere temporaneo) che possano essere utilizzate in prossimità di eventi alluvionali importanti. Nel caso in esame sono stati proposti tre possibili Scenari di difesa, che sono poi stati vagliati sulla base di tre differenti valutazioni: • Valutazione idraulica: effettuata al fine di definire le principali caratteristiche idrauliche dei fenomeni di esondazione caratterizzanti i rii in esame, utili al dimensionamento delle barriere; • Valutazione economica: in cui sono stati definiti i danni e i costi totali di intervento e di ripristino a seguito del verificarsi di un evento alluvionale, includendovi la possibilità di stipulare polizze assicurative; • Valutazione dei tempi di messa opera: effettuata allo scopo di verificare che il tempo necessario al montaggio delle barriere previste per i diversi scenari sia compatibile con il tempo di preavviso fornito dal sistema di allertamento locale. Infine, è stata proposta un’integrazione alla valutazione della resistenza degli edifici ai disastri naturali, basata sulla certificazione CE.P.R.E.D., di modo che essa possa prevedere anche la possibilità di dotarsi di tecniche temporanee o permanenti di flood proofing.File | Dimensione | Formato | |
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