Architettura rurale 2.0. Progetto di recupero di un edificio rurale, tra conservazione e conversione

La tesi prende in esame e propone un progetto di conversione di un fabbricato rurale privato che ha origine a fine 800. Il complesso è sito a Forette, frazione di 1065 abitanti di Vigasio, comune della pianura veronese. L’area, periferica rispetto al capoluogo di provincia, è stata parzialmente esclusa dai massicci insediamenti industriali e artigianali in quanto estromessa dalle principali arterie di comunicazione e dal conseguente sviluppo economico. Irrilevante è l’attrattiva turistica ed ambientale. In origine l’edificio, annesso ad una abitazione, era adibito a stalla e fienile. Nel secolo scorso il fabbricato è stato soggetto a molteplici interventi disomogenei che ne hanno modificato in parte aspetto e volumi, adattandolo a singole esigenze funzionali. Oggi l’edificio è in stato di degrado e parziale abbandono: sorte che tocca ed è toccata ad una moltitudine di edifici rurali di medesima origine e disseminati nelle zone marginali della pianura veronese. L’intervento, prevedendo la messa in sicurezza e a norma dell’edifico, ha inteso conservare gli elementi architettonici-storici caratterizzanti, garantendone l’identificazione e la memoria con l’epoca contadina a cui appartiene. All’intervento conservativo è stato affiancato e messo a sistema quello di conversione, per garantire la sostenibilità dell’intervento da parte del privato e la convenienza funzionale declinata alle necessità dell’abitare presente. Il progetto si avvale di soluzioni progettuali e tecnologiche traslate dall’ambito di restauro e conservazione dei beni sottoposti a tutela storico-architettonica. La scelta di tale approccio è rispondente alla necessità di salvaguardare e far emergere la dignità della civiltà contadina ed il valore storico-popolare che questo edificio, ed altri simili, rappresentano per le comunità locale.