La tesi ha l’obiettivo di progettare un sistema di “Festa Permanente” come possibile laboratorio di formazione dell’identità personale e collettiva della metropoli contemporanea. Lo studio e l’interpretazione dei processi di contaminazione dei nuovi stili di vita e della loro continua attività di resilienza, costituiscono la natura cangiante della contemporaneità con cui si confronta la nostra cultura del progetto. Storicamente la Festa è quel momento che si presta più di ogni altro a descrivere la condizione relazionale dello spazio generato dall’uomo, costantemente in bilico tra mutevolezza e permanenza. Dalle Feste effimere della Roma Barocca, alle celebrazioni giacobine della Rivoluzione a Parigi, fino ai Rave Parties nati illegalmente nelle periferie americane negli anni ’80, la Festa, con il suo carattere ludico e disimpegnato, ha sempre rappresentato un fondamentale momento di effervescenza culturale in presa diretta con le mutazioni culturali, economiche ed estetiche, nonché con il traguardo di nuove forme di coscienza sociale. Oggi, cogliendo nell’ansia d’indeterminatezza la paura che più di ogni altra caratterizza la condizione dell’uomo contemporaneo, la Festa ritualizzata torna a essere un momento di vitale importanza sociale. Così, nel più ampio quadro descritto dal concetto di moltitudine e neotribalismo nella cultura postmoderna, il mito dell’individualismo della società contemporanea viene riletto alla luce della definizione di un’identità relazionale che si costruisce attraverso il senso di appartenenza a un corpo collettivo. L’identità diventa progetto: non più univoca, ma multipla, istantanea e attraversabile. Nell’era della globalizzazione e di internet l’identità è un collage di elementi iper-espressivi (radical self-expression) attualizzando l’intuizione dei Situazionisti, è puro “nomadismo psichico”. Il progetto è quindi la radicalizzazione della lettura della realtà che ci circonda, che altro non è che una Festa Permanente in potenza: tendenze, lifestyles e modalità di aggregazione delle subculture urbane che costituiscono i frammenti iper-espressivi della realtà caleidoscopica in cui viviamo vengono osservati, selezionati, incrociati, accelerati e intensificati per comporre un progetto-programma con una logica non site-specific ma people-specific. Estratte dal palinsesto della Festa Permanente a Milano nell’anno 2016-2017, vengono sviluppate tre feste che toccano temi fondamentali nel processo di ridefinizione dell’identità contemporanea, tutte accomunate dall’alternarsi nel Piazzale della Stazione Centrale (Piazza Duca d’Aosta e zone limitrofe), un vuoto reso disponibile al travestimento dalla sua indeterminatezza spaziale. “Disco-Gym” celebra il tema del corpo e dell’edonismo attraverso l’affollamento e la trance rituale, “Integral-Eat” indaga il rapporto con il cibo come viscerale momento indentitario che agisce soprattutto per differenza, e, infine, Il “Raduno Umano Misterico” affronta la tendenza contemporanea a vivere una spiritualità sempre più rarefatta attraverso la costruzione di un microcosmo immersivo e evanescente che ha la durata di ventiquattro ore.

Festa permanente. Rituali per la costruzione dell'identità contemporanea

PASSARELLI, MARIA;CUSINATI, CARLO ALBERTO
2014/2015

Abstract

La tesi ha l’obiettivo di progettare un sistema di “Festa Permanente” come possibile laboratorio di formazione dell’identità personale e collettiva della metropoli contemporanea. Lo studio e l’interpretazione dei processi di contaminazione dei nuovi stili di vita e della loro continua attività di resilienza, costituiscono la natura cangiante della contemporaneità con cui si confronta la nostra cultura del progetto. Storicamente la Festa è quel momento che si presta più di ogni altro a descrivere la condizione relazionale dello spazio generato dall’uomo, costantemente in bilico tra mutevolezza e permanenza. Dalle Feste effimere della Roma Barocca, alle celebrazioni giacobine della Rivoluzione a Parigi, fino ai Rave Parties nati illegalmente nelle periferie americane negli anni ’80, la Festa, con il suo carattere ludico e disimpegnato, ha sempre rappresentato un fondamentale momento di effervescenza culturale in presa diretta con le mutazioni culturali, economiche ed estetiche, nonché con il traguardo di nuove forme di coscienza sociale. Oggi, cogliendo nell’ansia d’indeterminatezza la paura che più di ogni altra caratterizza la condizione dell’uomo contemporaneo, la Festa ritualizzata torna a essere un momento di vitale importanza sociale. Così, nel più ampio quadro descritto dal concetto di moltitudine e neotribalismo nella cultura postmoderna, il mito dell’individualismo della società contemporanea viene riletto alla luce della definizione di un’identità relazionale che si costruisce attraverso il senso di appartenenza a un corpo collettivo. L’identità diventa progetto: non più univoca, ma multipla, istantanea e attraversabile. Nell’era della globalizzazione e di internet l’identità è un collage di elementi iper-espressivi (radical self-expression) attualizzando l’intuizione dei Situazionisti, è puro “nomadismo psichico”. Il progetto è quindi la radicalizzazione della lettura della realtà che ci circonda, che altro non è che una Festa Permanente in potenza: tendenze, lifestyles e modalità di aggregazione delle subculture urbane che costituiscono i frammenti iper-espressivi della realtà caleidoscopica in cui viviamo vengono osservati, selezionati, incrociati, accelerati e intensificati per comporre un progetto-programma con una logica non site-specific ma people-specific. Estratte dal palinsesto della Festa Permanente a Milano nell’anno 2016-2017, vengono sviluppate tre feste che toccano temi fondamentali nel processo di ridefinizione dell’identità contemporanea, tutte accomunate dall’alternarsi nel Piazzale della Stazione Centrale (Piazza Duca d’Aosta e zone limitrofe), un vuoto reso disponibile al travestimento dalla sua indeterminatezza spaziale. “Disco-Gym” celebra il tema del corpo e dell’edonismo attraverso l’affollamento e la trance rituale, “Integral-Eat” indaga il rapporto con il cibo come viscerale momento indentitario che agisce soprattutto per differenza, e, infine, Il “Raduno Umano Misterico” affronta la tendenza contemporanea a vivere una spiritualità sempre più rarefatta attraverso la costruzione di un microcosmo immersivo e evanescente che ha la durata di ventiquattro ore.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/121592