Riscrittura dello scarto : il caso dell'ex cementificio Italcementi di Albino

This research deals with the relation between design and landscape, with a major focus on the abandoned, refused and rejected areas that constitute the so-called terrain vague. Industrial architecture is a prominent source for such a research, both for the quantity of industrial ruins on the Italian territory and for the substantial issue of the reuse of these areas. The work first analyses the previous research existing on the subject, moving from the artistic and philosophical studies to the contemporary design of abandoned industrial landscapes. A particular attention is paid to quarries and open-pit mines which are no longer in use. Their shape was determined by technical and economical needs and the extraction of rocks has compromised their restoring to the original aspect. Secondly the analysis concentrates on Val Seriana, a river valley in the province of Bergamo. Thanks to its particular features and complexity, Val Seriana has constituted the ideal territory to produce a taxonomic map, geografia dello scarto. The complexity of factories and quarries in Val Seriana give a full spectrum of issues typical of abandoned landscape architecture. The fieldwork carried on in Val Seriana territory has produced a typological research, whose results are shown in a map. After this preliminary work, the project area has been chosen according to complexity criteria. In facts, the former Italcementi factory in Albino, Bergamo, was chosen because it includes both a plant and a series of quarries that expand inside the rock. After introducing Italcementi and its past activities, the main part of the work is constituted by a recovery project of a section of the interested area.

Questa ricerca intende occuparsi del rapporto tra progetto e paesaggio, con particolare attenzione verso i paesaggi abbandonati, rifiutati, scartati o che rientrano nella categoria del terrain vague. L’architettura industriale offre innumerevoli spunti per una riflessione di questo tipo, considerando sia la quantità di rovine industriali presenti sul territorio italiano sia la criticità della questione del recupero di queste aree dismesse. Il lavoro si concentra inizialmente sulle ricerche compiute in ambito artistico e filosofico sul tema del paesaggio industriale e sulla successiva trasformazione di questi paesaggi attuata nei progetti contemporanei. In questa prima fase la tesi si focalizza principalmente sulle aree estrattive e sulle cave dismesse, la cui forma si genera da pure esigenze tecniche ed economiche ed in cui l’asportazione dei materiali ne compromette per sempre il ripristino allo stato originario. Successivamente l’area di interesse si restringe al territorio della Val Seriana, nella bergamasca, scelto per le sue peculiari caratteristiche, di cui il risultato è la produzione di una tassonomica geografia dello scarto. Le fabbriche e le aree estrattive presenti in Val Seriana infatti mostrano una serie di complessità e criticità che permettono di individuare ed osservare molti degli aspetti tipici dell’architettura industriale e soprattutto dell’architettura dei paesaggi abbandonati. L’analisi del territorio condotta nell’ambito di questo studio ha permesso di produrre una mappa che restituisce una ricerca tipologica condotta sul campo con metodo indiziario. In seguito a questo lavoro preliminare, la tesi individua come area di progetto prescelta quella dell’ex Italcementi di Albino (BG), particolarmente interessante poiché composta sia da uno stabilimento industriale che da una serie di cave. Dopo una breve introduzione sull’attività dell’Italcementi, viene elaborata una proposta progettuale di riqualificazione di una porzione dell’area presa in esame.