La parola “crisi” descrive forse più di ogni altra il contesto storico italiano ed europeo nel quale viviamo attualmente. La crisi economica che investe il mondo occidentale già da alcuni anni ha soltanto svelato una crisi che è in realtà molto più complessa e antica, in quanto riguarda la società e, ancora più profondamente, il singolo, l’uomo. Come è noto il termine “crisi” deriva dal greco “krino”. Era utilizzato in riferimento alla trebbiatura, cioè all’attività conclusiva nella raccolta del grano, consistente nella separazione della granella del frumento dalla paglia e dalla pula. Il significato è quindi vagliare, cernere, distinguere ciò che ha valore da ciò che è secondario, giudicare. Si tratta quindi di un termine tutt’altro che negativo, che crediamo abbia molto a che fare con il concetto di educazione e di scuola. Sono fermamente convinto che oltre a insegnare agli studenti “come” progettare, bisogna anche dare agli studenti l’abilità del pensiero critico, il vigore intellettuale di domandare “perché”. (Giancarlo de Carlo) La scuola è il luogo dell’educazione, in cui la curiosità per la realtà e il senso critico dovrebbero essere continuamente sollecitati. Educare, come afferma De Carlo, non significa soltanto formare individui competenti, affidabili, efficienti e tecnicamente capaci di risolvere problemi dati; significa anzitutto sviluppare il senso critico della singola persona, risvegliarne l’innata e purtroppo spesso sopita capacità di mettere in crisi, di porre le più sincere, scomode e vere domande a sé stessa e al mondo. Questa è per noi l’essenza della scuola. Obiettivo di questa trattazione è indagare sinteticamente, anche attraverso l’osservazione di alcuni casi studio, quali siano le principali modalità di relazione spaziale e d’uso che possono instaurarsi tra l’architettura scolastica, la persona e la città. Il progetto di una scuola alberghiera nel comune di Alghero, in Sardegna, è per noi l’occasione di immaginare un luogo vivo della città, flessibile a diversi utilizzi, ampiamente fruibile oltre che adeguato alle esigenze della comunità scolastica locale. Costruire la scuola, luogo privilegiato di questa attività educativa, scenario della rinascita dell’individuo alla libertà, significa dunque costruire un’architettura densa di significato, che riveste un ruolo cruciale per la comunità dei cittadini. In questo senso possiamo affermare che progettare la scuola significa rigenerare la città.
La scuola. Elemento di rigenerazione urbana. Progetto di un isituto alberghiero
RICCIONI, ELEONORA;TURUANI, CARLO
2014/2015
Abstract
La parola “crisi” descrive forse più di ogni altra il contesto storico italiano ed europeo nel quale viviamo attualmente. La crisi economica che investe il mondo occidentale già da alcuni anni ha soltanto svelato una crisi che è in realtà molto più complessa e antica, in quanto riguarda la società e, ancora più profondamente, il singolo, l’uomo. Come è noto il termine “crisi” deriva dal greco “krino”. Era utilizzato in riferimento alla trebbiatura, cioè all’attività conclusiva nella raccolta del grano, consistente nella separazione della granella del frumento dalla paglia e dalla pula. Il significato è quindi vagliare, cernere, distinguere ciò che ha valore da ciò che è secondario, giudicare. Si tratta quindi di un termine tutt’altro che negativo, che crediamo abbia molto a che fare con il concetto di educazione e di scuola. Sono fermamente convinto che oltre a insegnare agli studenti “come” progettare, bisogna anche dare agli studenti l’abilità del pensiero critico, il vigore intellettuale di domandare “perché”. (Giancarlo de Carlo) La scuola è il luogo dell’educazione, in cui la curiosità per la realtà e il senso critico dovrebbero essere continuamente sollecitati. Educare, come afferma De Carlo, non significa soltanto formare individui competenti, affidabili, efficienti e tecnicamente capaci di risolvere problemi dati; significa anzitutto sviluppare il senso critico della singola persona, risvegliarne l’innata e purtroppo spesso sopita capacità di mettere in crisi, di porre le più sincere, scomode e vere domande a sé stessa e al mondo. Questa è per noi l’essenza della scuola. Obiettivo di questa trattazione è indagare sinteticamente, anche attraverso l’osservazione di alcuni casi studio, quali siano le principali modalità di relazione spaziale e d’uso che possono instaurarsi tra l’architettura scolastica, la persona e la città. Il progetto di una scuola alberghiera nel comune di Alghero, in Sardegna, è per noi l’occasione di immaginare un luogo vivo della città, flessibile a diversi utilizzi, ampiamente fruibile oltre che adeguato alle esigenze della comunità scolastica locale. Costruire la scuola, luogo privilegiato di questa attività educativa, scenario della rinascita dell’individuo alla libertà, significa dunque costruire un’architettura densa di significato, che riveste un ruolo cruciale per la comunità dei cittadini. In questo senso possiamo affermare che progettare la scuola significa rigenerare la città.File | Dimensione | Formato | |
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