La tesi affronta il tema del recupero del patrimonio terziario sfitto di Milano e della sua possibile riconversione verso programmi misti di residenza e altre funzioni urbane, a fronte di un problema che sta assumendo in città dimensioni sempre più importanti. La tematica del terziario dismesso ha assunto, in particolare dopo la crisi economica, sempre maggiore importanza e evidenza all’interno della letteratura architettonica internazionale. Inoltre numerose città del mondo hanno iniziato a studiare e applicare politiche volte a incentivare la trasformazione di questi edifici in residenza. Dall’altra parte si riscontrano poche indicazioni di tipo progettuale su come intervenire architettonicamente in questi progetti. La tesi intende quindi da una parte delineare gli elementi che permetterebbero di avviare questo processo di riconversione a Milano: si tratta di delineare quali edifici riconvertire, quale domanda abitativa dover soddisfare, quali attori coinvolgere nel processo e quali politiche sarebbe necessario attivare per rendere fattibili gli interventi. Questo obiettivo è ottenuto attraverso il confronto con le conclusioni degli studi stranieri e soprattutto attraverso l’analisi approfondita di un caso esemplare e recentissimo di una città, Parigi, che ha intrapreso questa strada su iniziativa dell’Amministrazione Pubblica. Dall’altra parte l’apporto più originale della tesi vuole essere la definizione di linee guida progettuali per il recupero degli edifici terziari secondo i principi di rigenerazione urbana, mix funzionale, riqualificazione energetica e flessibilità tecno-tipologica. A questo scopo viene innanzitutto proposto un catalogo di possibili strategie e azioni da applicare nella progettazione, realizzazione e gestione degli interventi di riconversione funzionale. In secondo luogo, il metodo proposto viene verificato tramite il progetto di riconversione dell’edificio direzionale di via Alserio 10 a Milano, progettato nel 1970 da Melchiorre Bega ed attualmente inutilizzato. Il progetto diventa l’occasione per dimostrare come gli edifici terziari, stante i loro principi di modularità, flessibilità, standardizzazione e frazionabilità, possano essere considerati una risorsa costruita, i cui principi chiave possono essere trasferiti alla residenza allo scopo di sperimentare all’interno di essi nuovi modi di abitare in linea con le esigenze contemporanee.
Riuso del terziario e nuovi modi di abitare. Il caso di via Alserio a Milano come applicazione del metaprogetto di rigenerazione
SFOGLIARINI, ANDREA
2014/2015
Abstract
La tesi affronta il tema del recupero del patrimonio terziario sfitto di Milano e della sua possibile riconversione verso programmi misti di residenza e altre funzioni urbane, a fronte di un problema che sta assumendo in città dimensioni sempre più importanti. La tematica del terziario dismesso ha assunto, in particolare dopo la crisi economica, sempre maggiore importanza e evidenza all’interno della letteratura architettonica internazionale. Inoltre numerose città del mondo hanno iniziato a studiare e applicare politiche volte a incentivare la trasformazione di questi edifici in residenza. Dall’altra parte si riscontrano poche indicazioni di tipo progettuale su come intervenire architettonicamente in questi progetti. La tesi intende quindi da una parte delineare gli elementi che permetterebbero di avviare questo processo di riconversione a Milano: si tratta di delineare quali edifici riconvertire, quale domanda abitativa dover soddisfare, quali attori coinvolgere nel processo e quali politiche sarebbe necessario attivare per rendere fattibili gli interventi. Questo obiettivo è ottenuto attraverso il confronto con le conclusioni degli studi stranieri e soprattutto attraverso l’analisi approfondita di un caso esemplare e recentissimo di una città, Parigi, che ha intrapreso questa strada su iniziativa dell’Amministrazione Pubblica. Dall’altra parte l’apporto più originale della tesi vuole essere la definizione di linee guida progettuali per il recupero degli edifici terziari secondo i principi di rigenerazione urbana, mix funzionale, riqualificazione energetica e flessibilità tecno-tipologica. A questo scopo viene innanzitutto proposto un catalogo di possibili strategie e azioni da applicare nella progettazione, realizzazione e gestione degli interventi di riconversione funzionale. In secondo luogo, il metodo proposto viene verificato tramite il progetto di riconversione dell’edificio direzionale di via Alserio 10 a Milano, progettato nel 1970 da Melchiorre Bega ed attualmente inutilizzato. Il progetto diventa l’occasione per dimostrare come gli edifici terziari, stante i loro principi di modularità, flessibilità, standardizzazione e frazionabilità, possano essere considerati una risorsa costruita, i cui principi chiave possono essere trasferiti alla residenza allo scopo di sperimentare all’interno di essi nuovi modi di abitare in linea con le esigenze contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/121835