Questa tesi nasce da un sentimento di profonda vicinanza alle popolazioni povere dell’Africa, nello specifico alla popolazione congolese che abita nella città di Brazzaville. A seguito delle sconvolgenti esplosioni che hanno distrutto il quartiere di Mpila nel marzo del 2012 circa 15.000 persone hanno perso tutto quello che possedevano. Grazie al confronto diretto con un giovane ingegnere di Brazzaville ospitato per qualche settimana e dal sopralluogo nelle zone limitrofe al disastro, è maturata l’idea fondante dell’intero elaborato che si basa principalmente su un’indagine sociologica/urbana di Brazzaville e del quartiere oggetto del disastro. Alla luce di quanto appreso e approfondito, la volontà di chi scrive, è quella di fornire una proposta di metaprogetto che possa migliorare le condizioni di vita della popolazione del quartiere non solo a livello abitativo ma anche sociale ed ambientale. La tesi si suddivide quindi in tre parti: la prima, inerente all’analisi socio-culturale e storica del Congo e della sua capitale Brazzaville, la seconda legata ai processi di urbanizzazione e crescita demografica della città e, la terza, inerente alla proposta di metaprogetto per l’area dello Slum nato dopo l’esplosione nel quartiere di Mpila. Si intende precisare che l’intento primario è quello di approfondire gli aspetti sociali del luogo, nonché gli impatti del disastro e le condizioni di vita della popolazione. La proposta di intervento è nata successivamente, spinta dalla voglia di offrire nuove opportunità ad un popolo pieno di vita, nonostante tutti i gravi problemi che affliggono il Congo. Con l’intenzione di coniugare le diverse sfaccettature di una cultura profondamente diversa da quella occidentale, sono stati studiati gli usi, i costumi e le tradizioni attraverso interviste, racconti, esperienze dirette fatte di immagini, suoni, rumori e colori di un popolo estremamente ottimista. Per comprendere a pieno quanto sopra riportato è necessario, per chi legge, immergersi completamente nella realtà africana così descritta nella tesi, non cercando il paragone con la civiltà occidentale, ma provando a creare una nuova visione di una regione del mondo troppe volte dipinta come terra di disperazione e degrado.

Vivere nel disastro. Lo slum di Mpila : una proposta di intervento

LOGIUDICE, KATIA
2014/2015

Abstract

Questa tesi nasce da un sentimento di profonda vicinanza alle popolazioni povere dell’Africa, nello specifico alla popolazione congolese che abita nella città di Brazzaville. A seguito delle sconvolgenti esplosioni che hanno distrutto il quartiere di Mpila nel marzo del 2012 circa 15.000 persone hanno perso tutto quello che possedevano. Grazie al confronto diretto con un giovane ingegnere di Brazzaville ospitato per qualche settimana e dal sopralluogo nelle zone limitrofe al disastro, è maturata l’idea fondante dell’intero elaborato che si basa principalmente su un’indagine sociologica/urbana di Brazzaville e del quartiere oggetto del disastro. Alla luce di quanto appreso e approfondito, la volontà di chi scrive, è quella di fornire una proposta di metaprogetto che possa migliorare le condizioni di vita della popolazione del quartiere non solo a livello abitativo ma anche sociale ed ambientale. La tesi si suddivide quindi in tre parti: la prima, inerente all’analisi socio-culturale e storica del Congo e della sua capitale Brazzaville, la seconda legata ai processi di urbanizzazione e crescita demografica della città e, la terza, inerente alla proposta di metaprogetto per l’area dello Slum nato dopo l’esplosione nel quartiere di Mpila. Si intende precisare che l’intento primario è quello di approfondire gli aspetti sociali del luogo, nonché gli impatti del disastro e le condizioni di vita della popolazione. La proposta di intervento è nata successivamente, spinta dalla voglia di offrire nuove opportunità ad un popolo pieno di vita, nonostante tutti i gravi problemi che affliggono il Congo. Con l’intenzione di coniugare le diverse sfaccettature di una cultura profondamente diversa da quella occidentale, sono stati studiati gli usi, i costumi e le tradizioni attraverso interviste, racconti, esperienze dirette fatte di immagini, suoni, rumori e colori di un popolo estremamente ottimista. Per comprendere a pieno quanto sopra riportato è necessario, per chi legge, immergersi completamente nella realtà africana così descritta nella tesi, non cercando il paragone con la civiltà occidentale, ma provando a creare una nuova visione di una regione del mondo troppe volte dipinta come terra di disperazione e degrado.
BRUNETTI, GIAN LUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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