Reuse stands today as a key theme for the recovery of buildings that have lost a role within the city. The ability to reuse structures of the past allows you to assign new functions to individual buildings or entire abandoned wastelands, making them new polarity able to attract movement, work and life. In the panorama of abandoned areas of the city of Milan, an important trend is represented by places a time used for industrial production, that today, following the fragmented development of the metropolis, are, for most of the cases, in central areas of the city. Focusing attention on the south-west of Milan, an important building both architectural and symbolic is the former Borletti factory. Monument of enlightened entrepreneurship and the development of Milanese liberty style, the building today is immersed in a purely residential area, abandoned and deserted, seemingly indifferent to his surroundings. The idea to give new life to the building, a symbol of Lombard manufacturing age, comes from the feeling and atmosphere of charm that the building itself conveys. But what function would have the ability to reactivate the building making it usable and alive, while creating a bridge between past and present? In view of these considerations on the development and memory of the city, the analysis and research about a new function gave rise to some reflections on the changes undergone by society in the contemporary age. Today the three main areas that affect our lives, Living, Work and Leisure, Labour is what powerfully invaded the other two. If today's work permeates our lives and our daily life then it becomes necessary to dedicate a space, abandoned and forgotten, to meet the needs of contemporary life. Born this way the project idea: to create a place dedicated to the job. Office work, punctuated by the traditional 9-17 hours is fading, while it is ever more urgent the need for flexible working times and places. The new work, the "flexible," has brought with it a greater number of choices but it has also caused a widespread sense of liquidity, instability and uncertainty. The issue of the future of work and the spaces that will welcome him has been answered in identifying a hybrid environment, it features that blend into one another, in the mixture between public and private, between domestic and urban.

Il riuso si pone oggi come tematica fondamentale per il recupero di edifici che hanno ormai perso un ruolo all’interno della città. La possibilità di riutilizzare strutture del passato permette di attribuire nuove funzioni a singoli edifici dismessi o ad intere aree abbandonate, rendendoli nuove polarità capaci di attrarre movimento, lavoro e vita. Nel panorama delle aree dismesse della città di Milano, un filone importante è rappresentato da luoghi un tempo destinati all’industria, che ad oggi, in seguito allo sviluppo frammentato della metropoli, si trovano, per la maggior parte dei casi, in zone centrali della città. Concentrando l’attenzione a sud-ovest di Milano, un edificio di importanza sia architettonica che simbolica è l’ex fabbrica Borletti. Monumento di un’imprenditoria illuminata e dello sviluppo dello stile liberty milanese, il fabbricato oggi si trova immerso in una zona prettamente residenziale, abbandonato e deserto, apparentemente indifferente a ciò che lo circonda. L’idea di ridare nuova vita all’edificio, un tempo simbolo dell’industria manifatturiera lombarda, proviene dalla sensazione e dall’atmosfera di fascino che l’edificio stesso trasmette. Ma quale funzione avrebbe la capacità di riattivare l’edificio rendendolo fruibile e vivo, creando allo stesso tempo un ponte fra passato e presente? A fronte di queste considerazioni sullo sviluppo e la memoria della città, l’analisi e la ricerca circa una nuova funzione sono scaturite da alcune riflessioni sul cambiamento subìto dalla società nell’età contemporanea. Oggi dei tre grandi ambiti che investono la nostra vita, Abitare, Lavorare e Tempo libero, il Lavoro è quello che prepotentemente ha invaso gli altri due. Se oggi il lavoro permea la nostra vita e la nostra quotidianità allora diventa necessario dedicargli uno spazio, abbandonato e dimenticato, per rispondere alle esigenze della vita contemporanea.
Nasce in questo modo l’idea progettuale: creare un luogo dedicato al Lavoro. Il lavoro d’ufficio, scandito dalle tradizionali ore 9-17 sta ormai scomparendo, mentre è sempre più pressante l’esigenza di tempi e luoghi lavorativi versatili. Il nuovo lavoro, quello “flessibile”, ha portato con sé un maggior numero di possibilità di scelta ma ha provocato anche un diffuso senso di liquidità, instabilità ed incertezze. La problematica del lavoro del futuro e degli spazi che lo accoglieranno ha trovato risposta nell’identificare un ambito ibrido, dalle funzioni che sfumano una nell’altra, nella commistione fra pubblico e privato, fra domestico ed urbano.

Ex Borletti. Riuso di una fabbrica urbana

CAZZANIGA, FRANCESCA;CASTELLANI, CAMILLO;COLOMBO, EDOARDO MARIA
2015/2016

Abstract

Reuse stands today as a key theme for the recovery of buildings that have lost a role within the city. The ability to reuse structures of the past allows you to assign new functions to individual buildings or entire abandoned wastelands, making them new polarity able to attract movement, work and life. In the panorama of abandoned areas of the city of Milan, an important trend is represented by places a time used for industrial production, that today, following the fragmented development of the metropolis, are, for most of the cases, in central areas of the city. Focusing attention on the south-west of Milan, an important building both architectural and symbolic is the former Borletti factory. Monument of enlightened entrepreneurship and the development of Milanese liberty style, the building today is immersed in a purely residential area, abandoned and deserted, seemingly indifferent to his surroundings. The idea to give new life to the building, a symbol of Lombard manufacturing age, comes from the feeling and atmosphere of charm that the building itself conveys. But what function would have the ability to reactivate the building making it usable and alive, while creating a bridge between past and present? In view of these considerations on the development and memory of the city, the analysis and research about a new function gave rise to some reflections on the changes undergone by society in the contemporary age. Today the three main areas that affect our lives, Living, Work and Leisure, Labour is what powerfully invaded the other two. If today's work permeates our lives and our daily life then it becomes necessary to dedicate a space, abandoned and forgotten, to meet the needs of contemporary life. Born this way the project idea: to create a place dedicated to the job. Office work, punctuated by the traditional 9-17 hours is fading, while it is ever more urgent the need for flexible working times and places. The new work, the "flexible," has brought with it a greater number of choices but it has also caused a widespread sense of liquidity, instability and uncertainty. The issue of the future of work and the spaces that will welcome him has been answered in identifying a hybrid environment, it features that blend into one another, in the mixture between public and private, between domestic and urban.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2015/2016
Il riuso si pone oggi come tematica fondamentale per il recupero di edifici che hanno ormai perso un ruolo all’interno della città. La possibilità di riutilizzare strutture del passato permette di attribuire nuove funzioni a singoli edifici dismessi o ad intere aree abbandonate, rendendoli nuove polarità capaci di attrarre movimento, lavoro e vita. Nel panorama delle aree dismesse della città di Milano, un filone importante è rappresentato da luoghi un tempo destinati all’industria, che ad oggi, in seguito allo sviluppo frammentato della metropoli, si trovano, per la maggior parte dei casi, in zone centrali della città. Concentrando l’attenzione a sud-ovest di Milano, un edificio di importanza sia architettonica che simbolica è l’ex fabbrica Borletti. Monumento di un’imprenditoria illuminata e dello sviluppo dello stile liberty milanese, il fabbricato oggi si trova immerso in una zona prettamente residenziale, abbandonato e deserto, apparentemente indifferente a ciò che lo circonda. L’idea di ridare nuova vita all’edificio, un tempo simbolo dell’industria manifatturiera lombarda, proviene dalla sensazione e dall’atmosfera di fascino che l’edificio stesso trasmette. Ma quale funzione avrebbe la capacità di riattivare l’edificio rendendolo fruibile e vivo, creando allo stesso tempo un ponte fra passato e presente? A fronte di queste considerazioni sullo sviluppo e la memoria della città, l’analisi e la ricerca circa una nuova funzione sono scaturite da alcune riflessioni sul cambiamento subìto dalla società nell’età contemporanea. Oggi dei tre grandi ambiti che investono la nostra vita, Abitare, Lavorare e Tempo libero, il Lavoro è quello che prepotentemente ha invaso gli altri due. Se oggi il lavoro permea la nostra vita e la nostra quotidianità allora diventa necessario dedicargli uno spazio, abbandonato e dimenticato, per rispondere alle esigenze della vita contemporanea.
Nasce in questo modo l’idea progettuale: creare un luogo dedicato al Lavoro. Il lavoro d’ufficio, scandito dalle tradizionali ore 9-17 sta ormai scomparendo, mentre è sempre più pressante l’esigenza di tempi e luoghi lavorativi versatili. Il nuovo lavoro, quello “flessibile”, ha portato con sé un maggior numero di possibilità di scelta ma ha provocato anche un diffuso senso di liquidità, instabilità ed incertezze. La problematica del lavoro del futuro e degli spazi che lo accoglieranno ha trovato risposta nell’identificare un ambito ibrido, dalle funzioni che sfumano una nell’altra, nella commistione fra pubblico e privato, fra domestico ed urbano.
Tesi di laurea Magistrale
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