Nel corso degli ultimi decenni l’architettura contemporanea ha subìto uno sgretolamento dei confini entro cui si è sempre mantenuta integra per cedere alle influenti pressioni di altre dimensioni della contemporaneità. Questo implica la consapevolezza che per parlare di architettura oggi è importante considerare, accanto alla critica tradizionale, la cultura consumistica e mediatica che ci circonda. La moda, per la sua massificata diffusione e il suo linguaggio simbolico per la società contemporanea, non può più essere relegata a semplice istituzione vanitosa: gli stilisti non sono più interessati al solo abito o negozio ma hanno esteso il loro interesse in modo collaterale verso il campo dell’arte, dell’architettura e del design. Nel primo capitolo del seguente lavoro di tesi è stato analizzato il rapporto di contaminazione che intercorre tra stilista e architetto, in cui il linguaggio architettonico contemporaneo contribuisce a rafforzare l’immagine delle case di moda e, allo stesso tempo, diventa campo di sperimentazione e vetrina dell’architettura moderna. A Milano la presenza della moda è uno degli elementi di possibile interpretazione e comprensione per gli sviluppi della città: dai negozi del centro agli showroom in periferia, attraverso la localizzazione collaterale e l’importanza per le grandi e le piccole firme dei rapporti di prossimità, il fashion system è stato in grado di far rinascere e consolidare ambiti di città precedentemente dismessi o in stato di degrado. Nella seconda parte del lavoro sono state analizzate le esperienze degli attori del sistema moda nella città di Milano, con particolare focus per la zona intorno a via Tortona e l’area di Milano sud-est; queste possono essere considerate delle vere e proprie industrie creative con dichiarata vocazione al mondo design oriented. In seguito allo studio delle esperienze consolidate di rigenerazione urbana, la mia attenzione si è focalizzata su un nodo strategico di recupero: se la moda può essere considerata lo spirito dell’area a est dell’asse Porta Romana-Piazzale Lodi, poco più a sud, intorno allo scalo ferroviario di Lodi TIBB, è in corso un processo di vero e proprio recupero, i cui interventi pionieristici derivano proprio dalle grandi aziende di moda. L’edificio in stato di dismissione dal 2007 dell’ex Cinema Maestoso si trova in una posizione di giunzione tra i due ambiti e, sfruttando i rapporti di prossimità con una grande concentrazione di sedi, fondazioni e spazi per eventi temporanei del sistema moda milanese, diventa un’importante occasione di riqualificazione. Interlude è il progetto per un istituto di ricerca, innovazione e istruzione post laurea per il settore moda, a cui saranno affiancati gli Uffici della Camera Nazionale della Moda Italiana, idealmente considerato l’ente promotore del progetto. È l’abbattimento di limiti fisici e convenzionali, intermezzo tra spazi formali e informali. Interlude è un edificio per la moda che si apre verso la città, in contrapposizione alle architetture roccaforte dei più importanti stilisti, insediandosi in un simbolo storico per il quartiere di Porta Romana. È interludio in un sistema territoriale teatro di grandi trasformazioni in divenire e, allo stesso tempo, importante occasione urbana per lo stesso. Interlude è una sintesi di considerazioni, ipotesi e proposte sotto forma di progetto architettonico.

Interlude. Un dialogo tra città, architettura e moda

MACCABRUNI, SILVIA
2014/2015

Abstract

Nel corso degli ultimi decenni l’architettura contemporanea ha subìto uno sgretolamento dei confini entro cui si è sempre mantenuta integra per cedere alle influenti pressioni di altre dimensioni della contemporaneità. Questo implica la consapevolezza che per parlare di architettura oggi è importante considerare, accanto alla critica tradizionale, la cultura consumistica e mediatica che ci circonda. La moda, per la sua massificata diffusione e il suo linguaggio simbolico per la società contemporanea, non può più essere relegata a semplice istituzione vanitosa: gli stilisti non sono più interessati al solo abito o negozio ma hanno esteso il loro interesse in modo collaterale verso il campo dell’arte, dell’architettura e del design. Nel primo capitolo del seguente lavoro di tesi è stato analizzato il rapporto di contaminazione che intercorre tra stilista e architetto, in cui il linguaggio architettonico contemporaneo contribuisce a rafforzare l’immagine delle case di moda e, allo stesso tempo, diventa campo di sperimentazione e vetrina dell’architettura moderna. A Milano la presenza della moda è uno degli elementi di possibile interpretazione e comprensione per gli sviluppi della città: dai negozi del centro agli showroom in periferia, attraverso la localizzazione collaterale e l’importanza per le grandi e le piccole firme dei rapporti di prossimità, il fashion system è stato in grado di far rinascere e consolidare ambiti di città precedentemente dismessi o in stato di degrado. Nella seconda parte del lavoro sono state analizzate le esperienze degli attori del sistema moda nella città di Milano, con particolare focus per la zona intorno a via Tortona e l’area di Milano sud-est; queste possono essere considerate delle vere e proprie industrie creative con dichiarata vocazione al mondo design oriented. In seguito allo studio delle esperienze consolidate di rigenerazione urbana, la mia attenzione si è focalizzata su un nodo strategico di recupero: se la moda può essere considerata lo spirito dell’area a est dell’asse Porta Romana-Piazzale Lodi, poco più a sud, intorno allo scalo ferroviario di Lodi TIBB, è in corso un processo di vero e proprio recupero, i cui interventi pionieristici derivano proprio dalle grandi aziende di moda. L’edificio in stato di dismissione dal 2007 dell’ex Cinema Maestoso si trova in una posizione di giunzione tra i due ambiti e, sfruttando i rapporti di prossimità con una grande concentrazione di sedi, fondazioni e spazi per eventi temporanei del sistema moda milanese, diventa un’importante occasione di riqualificazione. Interlude è il progetto per un istituto di ricerca, innovazione e istruzione post laurea per il settore moda, a cui saranno affiancati gli Uffici della Camera Nazionale della Moda Italiana, idealmente considerato l’ente promotore del progetto. È l’abbattimento di limiti fisici e convenzionali, intermezzo tra spazi formali e informali. Interlude è un edificio per la moda che si apre verso la città, in contrapposizione alle architetture roccaforte dei più importanti stilisti, insediandosi in un simbolo storico per il quartiere di Porta Romana. È interludio in un sistema territoriale teatro di grandi trasformazioni in divenire e, allo stesso tempo, importante occasione urbana per lo stesso. Interlude è una sintesi di considerazioni, ipotesi e proposte sotto forma di progetto architettonico.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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