Nel corso della storia la città è stata in grado, non sempre in maniera efficace, di adattare il suo tessuto alle esigenze del tempo, trasformando le proprie caratteristiche a seconda delle sovrapposizioni di usi, culture e funzioni che ha accolto. Il tempo di risposta delle città odierne non riesce a stare al passo con le trasformazioni in atto a livello globale. Si è perso l’equilibrio tra le istanze sociali, economiche ed ambientali, motrici delle mutazioni urbane, non permettendo il giusto grado di adattabilità alla città. Ma le città odierne sono ancora attrattive? Il modello di sviluppo urbano è sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico? In un mondo che continua a crescere, il tasso di inurbamento segue i valori di crescita della popolazione prevedendo che il 75% della popolazione mondiale entro il 2050 vivrà in città. Per quale motivo le città rimangono attrattive ed in che modo possono rispondere a questa necessità di inurbamento rimanendo efficienti? La spinta all’inurbamento è data dalla volontà di migliorare la qualità di vita. La città contemporanea ha aumentato l’attrattività economica a discapito della sensibilità sociale ed ambientale. La ricerca ha lo scopo di comprendere le potenziali prospettive dei processi di trasformazione della città per individuare alcuni parametri in grado di rispondere alle mutevoli condizioni, odierne e future. Il passaggio necessario da parametri quantitativi a parametri qualitativi indica quello che può essere un possibile percorso futuro della città, che sposta il focus dal valore economico al suo valore sociale ed ambientale alla ricerca di un equilibrio sostenibile tra le parti. Il rapporto tra produzione e consumo di risorse a fini economici lascia spazio ad una lettura sostenibile che prende coscienza dell’impatto ambientale.La volontà è stata quella di determinare un modello di metamorfosi della città che tenga in considerazione e metta in relazione parametri oggettivi e variabili contestuali. Si è cercato di definire più modelli di città, per poter comprendere il processo insito nelle loro possibili variazioni e determinare matrici urbane che al loro interno possano coesistere. Consolidato il processo storico di trasformazione della città per comprenderne la direzione delle future trasformazioni è stata effettuata una ricerca sui nuovi parametri dei macro sistemi globali. In un mondo dove Il tempo e la frequenza di connessione determinano le distanze fisiche dilatando la maglia globale, la prossimità temporale ha annullato le barriere fisiche dei luoghi. Ha ancora senso dunque parlare dei limiti fisici della città? Il passaggio da scala urbana a scala globale definisce nuove prospettive, la città non può guardare a se stessa ma alle connessioni e alla condivisione tra le parti valicando i proprio confini per instaurare relazioni efficienti con il contesto. Il rapporto di scala è stato fondamentale per comprendere i processi di metamorfosi della città: dalle dinamiche macrourbane al rapporto tra le città, a quelle urbane e microurbane, all’interno dei quartieri. I temi che evincono dalla ricerca sono stati la base per una riflessione sulla riqualificazione di un area a sud della cittadina svedese di Lund. Partendo da una concreta previsione di crescita della città, il progetto che prende spunto dalle riflessioni dalle tematiche trattate, si pone come obiettivo quello di ripensare un possibile modello di sviluppo della città. Aree poste ai margini della città vengono proiettate verso un network policentrico regionale, cercando una relazione sinergica tra tessuto urbano e rurale. Problematiche, come la mancanza di connessione tra due parti di città o la presenza nell’area di sistemi industriali ormai obsoleti, che appaiono come un limite per lo sviluppo di queste aree, divengono punti di forza a livello urbano e regionale grazie alla riconversione ed alla connessione tra i sistemi esistenti. Il tutto è possibile definendo matrici di urbanità, ovvero un sistema di mobilità lenta ed un infrastruttura verde radicata nel territorio, capaci di determinare nuovi insediamenti e connessioni fra di essi. Le matrici si tramutano in sistema connettivo e conduttivo capace di invadere l’organismo urbano e di conferire una migliore e propulsiva gerarchia alla metamorfosi della città.
UpDate city : metamorfosi della città contemporanea
MANNACIO SODERINI, MARCO;ZANZICO, BENITO;VIDAL POMA, RUIZ GERARDO
2014/2015
Abstract
Nel corso della storia la città è stata in grado, non sempre in maniera efficace, di adattare il suo tessuto alle esigenze del tempo, trasformando le proprie caratteristiche a seconda delle sovrapposizioni di usi, culture e funzioni che ha accolto. Il tempo di risposta delle città odierne non riesce a stare al passo con le trasformazioni in atto a livello globale. Si è perso l’equilibrio tra le istanze sociali, economiche ed ambientali, motrici delle mutazioni urbane, non permettendo il giusto grado di adattabilità alla città. Ma le città odierne sono ancora attrattive? Il modello di sviluppo urbano è sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico? In un mondo che continua a crescere, il tasso di inurbamento segue i valori di crescita della popolazione prevedendo che il 75% della popolazione mondiale entro il 2050 vivrà in città. Per quale motivo le città rimangono attrattive ed in che modo possono rispondere a questa necessità di inurbamento rimanendo efficienti? La spinta all’inurbamento è data dalla volontà di migliorare la qualità di vita. La città contemporanea ha aumentato l’attrattività economica a discapito della sensibilità sociale ed ambientale. La ricerca ha lo scopo di comprendere le potenziali prospettive dei processi di trasformazione della città per individuare alcuni parametri in grado di rispondere alle mutevoli condizioni, odierne e future. Il passaggio necessario da parametri quantitativi a parametri qualitativi indica quello che può essere un possibile percorso futuro della città, che sposta il focus dal valore economico al suo valore sociale ed ambientale alla ricerca di un equilibrio sostenibile tra le parti. Il rapporto tra produzione e consumo di risorse a fini economici lascia spazio ad una lettura sostenibile che prende coscienza dell’impatto ambientale.La volontà è stata quella di determinare un modello di metamorfosi della città che tenga in considerazione e metta in relazione parametri oggettivi e variabili contestuali. Si è cercato di definire più modelli di città, per poter comprendere il processo insito nelle loro possibili variazioni e determinare matrici urbane che al loro interno possano coesistere. Consolidato il processo storico di trasformazione della città per comprenderne la direzione delle future trasformazioni è stata effettuata una ricerca sui nuovi parametri dei macro sistemi globali. In un mondo dove Il tempo e la frequenza di connessione determinano le distanze fisiche dilatando la maglia globale, la prossimità temporale ha annullato le barriere fisiche dei luoghi. Ha ancora senso dunque parlare dei limiti fisici della città? Il passaggio da scala urbana a scala globale definisce nuove prospettive, la città non può guardare a se stessa ma alle connessioni e alla condivisione tra le parti valicando i proprio confini per instaurare relazioni efficienti con il contesto. Il rapporto di scala è stato fondamentale per comprendere i processi di metamorfosi della città: dalle dinamiche macrourbane al rapporto tra le città, a quelle urbane e microurbane, all’interno dei quartieri. I temi che evincono dalla ricerca sono stati la base per una riflessione sulla riqualificazione di un area a sud della cittadina svedese di Lund. Partendo da una concreta previsione di crescita della città, il progetto che prende spunto dalle riflessioni dalle tematiche trattate, si pone come obiettivo quello di ripensare un possibile modello di sviluppo della città. Aree poste ai margini della città vengono proiettate verso un network policentrico regionale, cercando una relazione sinergica tra tessuto urbano e rurale. Problematiche, come la mancanza di connessione tra due parti di città o la presenza nell’area di sistemi industriali ormai obsoleti, che appaiono come un limite per lo sviluppo di queste aree, divengono punti di forza a livello urbano e regionale grazie alla riconversione ed alla connessione tra i sistemi esistenti. Il tutto è possibile definendo matrici di urbanità, ovvero un sistema di mobilità lenta ed un infrastruttura verde radicata nel territorio, capaci di determinare nuovi insediamenti e connessioni fra di essi. Le matrici si tramutano in sistema connettivo e conduttivo capace di invadere l’organismo urbano e di conferire una migliore e propulsiva gerarchia alla metamorfosi della città.File | Dimensione | Formato | |
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