Il progetto affronta il riuso dell’Ex Lanificio Maurizio Sella a Biella sul torrente Cervo. La strategia è stata quella di spostare l’asse di lavoro dal manufatto architettonico allo spazio urbano e paesaggistico. Ci si è trovati a leggere il manufatto nel suo rapporto indissolubile con l’elemento fisico che ne ha determinata la disposizione in senso longitudinale: il fiume e il suo ambiente. La necessità era quella non solo del riuso degli spazi dismessi per la creazione di un centro multifunzionale ma in particolare la relazione di essi con il contesto a scala locale e territoriale. La Fondazione assume un nuovo ruolo nella città e nell’ideologia dei cittadini, da luogo chiuso a snodo, un centro di cultura, benessere e lavoro. Come in passato il fulcro dell’intero complesso era basato sull’artigianato in ambito tessile, ora si vuole riportare alla luce questa funzione. L’immagine dell’abito e dell’estetica emergono traducendosi in architettura; piccoli interventi che restituiscono qualità e unicità, così come unici sono i prodotti dell’artigianato. La bellezza e la cura si traducono inoltre in un tema fondamentale nel territorio, oltre al tessile: il benessere; nuovi spazi dedicati alla persona che permettono di vivere l’essenza di questo luogo che diventa pubblico e di passaggio, attraversato da un percorso ciclopedonale e una linea di tram treno parti di un parco fluviale, rendendolo il nodo di una rete che permette di collegare luoghi lontani alla scala della città. A livello morfologico Biella è molto articolata, divisa dal torrente Cervo ma collegata grazie al nuovo nodo del lanificio che, tramite collegamenti trasversali pone in relazione diverse realtà. Il ponte, collegando le due sponde del fiume, connette la Fondazione al centro.  Longitudinale e trasversale compenetrano e istituiscono una rete di relazioni che trova al centro la Fondazione. La piazza garantisce l’accessibilità a questo nodo dandogli una rinnovata immagine attraverso un edificio di nuova costruzione che si inserisce nell’insieme di manufatti storici. Il lanificio si apre così alle dinamiche della città, attivando attraverso piccoli gesti un nuovo paesaggio di relazioni sull’acqua.

Innesti di paesaggio. Snodi e percorsi per ri-abitare uno scenario industriale dismesso. Rigenerazione e cura dei luoghi di relazione lungo il fiume presso l'ex Lanificio Sella a Biella

CONSALES, LUCIA;CORBANI, FEDERICA
2014/2015

Abstract

Il progetto affronta il riuso dell’Ex Lanificio Maurizio Sella a Biella sul torrente Cervo. La strategia è stata quella di spostare l’asse di lavoro dal manufatto architettonico allo spazio urbano e paesaggistico. Ci si è trovati a leggere il manufatto nel suo rapporto indissolubile con l’elemento fisico che ne ha determinata la disposizione in senso longitudinale: il fiume e il suo ambiente. La necessità era quella non solo del riuso degli spazi dismessi per la creazione di un centro multifunzionale ma in particolare la relazione di essi con il contesto a scala locale e territoriale. La Fondazione assume un nuovo ruolo nella città e nell’ideologia dei cittadini, da luogo chiuso a snodo, un centro di cultura, benessere e lavoro. Come in passato il fulcro dell’intero complesso era basato sull’artigianato in ambito tessile, ora si vuole riportare alla luce questa funzione. L’immagine dell’abito e dell’estetica emergono traducendosi in architettura; piccoli interventi che restituiscono qualità e unicità, così come unici sono i prodotti dell’artigianato. La bellezza e la cura si traducono inoltre in un tema fondamentale nel territorio, oltre al tessile: il benessere; nuovi spazi dedicati alla persona che permettono di vivere l’essenza di questo luogo che diventa pubblico e di passaggio, attraversato da un percorso ciclopedonale e una linea di tram treno parti di un parco fluviale, rendendolo il nodo di una rete che permette di collegare luoghi lontani alla scala della città. A livello morfologico Biella è molto articolata, divisa dal torrente Cervo ma collegata grazie al nuovo nodo del lanificio che, tramite collegamenti trasversali pone in relazione diverse realtà. Il ponte, collegando le due sponde del fiume, connette la Fondazione al centro.  Longitudinale e trasversale compenetrano e istituiscono una rete di relazioni che trova al centro la Fondazione. La piazza garantisce l’accessibilità a questo nodo dandogli una rinnovata immagine attraverso un edificio di nuova costruzione che si inserisce nell’insieme di manufatti storici. Il lanificio si apre così alle dinamiche della città, attivando attraverso piccoli gesti un nuovo paesaggio di relazioni sull’acqua.
PE, RAFFAELE
MAGLIO, SANDRA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2016
2014/2015
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/121893