L’ictus conta in Italia circa 200.000 casi ogni anno, risultando la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, mentre è considerata la principale causa d’invalidità nell’adulto; numeri destinati ad incrementare a causa del sensibile invecchiamento della popolazione1. La tesi qui stilata si concentra sul deficit unilaterale degli arti inferiori con conseguente riduzione delle qualità del cammino, di cui l’ictus è diretto responsabile. L’obiettivo primario è stato quello di implementare i sistemi ortesici presenti sul mercato, al fine di realizzare un prodotto capace di supportare l’atto deambulativo replicando e assecondando quanto più fedelmente, i processi fisiologici coinvolti. La ricerca e la progettazione si sono focalizzati inoltre sull’importanza del percorso riabilitativo, elemento che riveste un ruolo chiave nel ripristino e nella conservazione delle qualità residue. Per questo l’ortesi qui presentata è stata pensata come una base neutra soggetta a setting funzionale periodico, da parte di specialisti ortopedici, che trasferiranno nel dispositivo, il programma riabilitativo, divenendo così non solo supporto al cammino del soggetto deficitario, ma anche ausilio attivo e mutevole nell’oneroso recupero funzionale.
UP. Ortesi per la debolezza dei flessori dell'anca
TURATI, FRANCESCA
2014/2015
Abstract
L’ictus conta in Italia circa 200.000 casi ogni anno, risultando la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, mentre è considerata la principale causa d’invalidità nell’adulto; numeri destinati ad incrementare a causa del sensibile invecchiamento della popolazione1. La tesi qui stilata si concentra sul deficit unilaterale degli arti inferiori con conseguente riduzione delle qualità del cammino, di cui l’ictus è diretto responsabile. L’obiettivo primario è stato quello di implementare i sistemi ortesici presenti sul mercato, al fine di realizzare un prodotto capace di supportare l’atto deambulativo replicando e assecondando quanto più fedelmente, i processi fisiologici coinvolti. La ricerca e la progettazione si sono focalizzati inoltre sull’importanza del percorso riabilitativo, elemento che riveste un ruolo chiave nel ripristino e nella conservazione delle qualità residue. Per questo l’ortesi qui presentata è stata pensata come una base neutra soggetta a setting funzionale periodico, da parte di specialisti ortopedici, che trasferiranno nel dispositivo, il programma riabilitativo, divenendo così non solo supporto al cammino del soggetto deficitario, ma anche ausilio attivo e mutevole nell’oneroso recupero funzionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/121907