Riby. Robot per il sostegno alla terapia di individui adulti affetti da autismo

Autism is classified as a neurodevelopmental disorder and includes several sub-conditions that occur in patients with similar symptoms, including Autism, Asperger syndrome, and PDD-NOS, pervasive behavioral disorders not otherwise classified, and it is credited with an incidence ranging from 5 to 50 people out of 10,000. People with autism show a distinctive imparità in social interactions, whether verbal or non-verbal, which leads to a detachment from everyday reality, and the refuge in their own world. They can show restrictive and repetitive compulsive behaviors, as well as hysterics and tantrums seemingly without explanation. The onset causes of this disease are not clear to date, as they are not definitive classifications symptoms. Cure autism, to date, in 2015, still can not, and scholars believe that it is far from achieving this goal, admitting that there is a cure. Therefore, more than cure, is done with the treatments, starting from childhood, that age has a greater capacity for development and acquisition of new skills: the methods are many, all aimed at achieving greater social integration can not exist yet single answer for each autistic individual. Each person has indeed a "personal Autism", which makes it unique in every facet. The scientific community is very active in recent decades infantile autism, and much is being tested, the confirmation or refutation. But the critical point occurs during analysis of the future of these children. It is believed that over 60% of them will not be able, once they reach the age of majority, to insert themselves in everyday life, with an employment and independent living: adults with autism often find themselves abandoned, with no more syndrome recognized by health entities, with a severe lack of specific treatments, and forced into mental hospitals or imprisoned in the family, and in the best cases in day centers where they can continue to practice to improve their quality of life., as well as that of close relatives . Here takes place the Treaty project here, trying to create a robotic entities which could be of support to the specific treatment of autistic adults in day care centers, to facilitate the task to therapists and test a new way that, from the first tests carried out, it seems to be able to give a smile to many people every day helping them to understand a little more about the society around them, practicing in the interaction with it. The focus is focused on the exercise of specific spatiality of concepts and the learning of abstract concepts with ABA methods but applied in a new manner, with a full-body approach, and on the recognition of the emotional status, in addition to providing to an increase of sociability and mental well-being of the person.

L’ “autismo” è classificato come disordine dello sviluppo neurologico ed include diverse sotto-patologie che presentano nei soggetti affetti sintomi simili, tra cui l’Autismo, la sindrome di Asperger, ed i PDD-NOS, disturbi comportamentali pervasivi non diversamente classificati, ed è accreditato di una incidenza che varia da 5 a 50 persone su 10.000. Le persone affette da autismo dimostrano una peculiare imparità nelle interazioni sociali, che siano verbali o non verbali, la quale porta ad un distacco dalla quotidiana realtà, ed il rifugio in un mondo proprio. Possono infatti mostrare comportamenti compulsivi restrittivi e ripetitivi, così come crisi isteriche e attacchi di rabbia in apparenza senza spiegazione. Le cause dell’insorgere di questa patologia non sono ad oggi chiare, così come non sono definitive le classificazioni dei sintomi. Curare l’autismo, ad oggi, 2015, ancora non è possibile, e gli studiosi ritengono che si sia lontani dal raggiungimento di tale traguardo, ammettendo che esista una cura. Pertanto, più che curare, si interviene con dei trattamenti, partendo dall’infanzia, età che presenta una maggior capacità di sviluppo e di acquisizione di nuove competenze: le metodologie sono molte, tutte volte al raggiungimento della maggior integrazione sociale possibile: non esiste tuttavia una risposta univoca per ogni individuo autistico. Ogni persona ha infatti un “personale autismo”, che la rende unica in ogni sfaccettatura. La comunità scientifica è molto attiva in questi decenni sull’autismo infantile, e molto è in fase di test, di conferma o smentita. Ma il punto critico insorge durante analisi del futuro di questi bambini. Si ritiene che oltre il 60% di essi non sia in grado, una volta raggiunta la maggior età, di inserirsi autonomamente nella vita quotidiana, con una occupazione e una vita indipendente: gli adulti con autismo si ritrovano spesso abbandonati, con la sindrome non più riconosciuta dalle entità sanitarie, con una grave scarsità di trattamenti ad hoc, e costretti in manicomi o rinchiusi in famiglia, e nei casi migliori in centri diurni dove possano continuare ad esercitarsi per migliorare la propria qualità di vita., oltre a quella dei parenti stretti. Qui prende luogo il progetto qui trattato, cercando di creare una entità robotica che possa essere di sostegno al trattamento specifico di adulti autistici all’interno di centri diurni, per facilitare il compito ai terapisti e testare una nuova via che, dai primi test svolti, sembra poter donare il sorriso a molte persone aiutandole a comprendere ogni giorno un poco di più la società che li circonda, esercitandosi nell’interazione con essa. Il focus è incentrato sull’esercizio specifico dei concetti di spazialità e l'apprendimento di concetti astratti con metodi ABA ma applicati in maniera nuova, con un approccio full-body, e sul riconoscimento degli status emotivi, oltre a provvedere ad un aumento della socialità e del benessere psico-fisico della persona.