The aim of the following paper is to reread the Architetti Associati’s project of exhibitions and interior design during the period from the last years of university (1951-1953) and the studio foundation (1953) to Architetti Associati denouement in 1969. The paper wants to analyze the first experiences and the projects realized during the studio’s activity, finding in them the elements of our contemporaneity not only in the architectural field, but also in the exhibitions and interior design ones. In particular in the exhibition design is possible to distinguish the actuality of the famous introductive section of the XIII Triennale di Milano (1964) and the neglected Trasformazione spaziale della zona dei servizi at the Casa abitata exhibit (1965), an invitation to renovate the interiors composition, a common intent of all their projects. So this paper has the aim to give relevance to some projects and elements that the historiography has only partially taken into account, considering this period as an initial part in the Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti and Giotto Stoppino careers. However the Architetti Associati’s work could present still today interesting elements thanks to its strong experimentation component and the peculiar relationship with the Modern Movement.

Obiettivo della tesi è riesaminare i progetti di interni e allestimenti degli Architetti Associati (Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino) nel periodo compreso tra gli ultimi anni di università (1951-53), l’apertura dello studio associato (1953) e il suo scioglimento (1969). La tesi propone l’analisi delle prime esperienze personali degli Architetti Associati e dei progetti sviluppati nel periodo di attività dello studio rileggendovi i germi della nostra contemporaneità non solo nel campo dell’architettura a grande scala, ma anche del design degli interni e degli allestimenti. È proprio in quest’ultimo ambito, infatti, che si distinguono per l’attualità la notissima sezione introduttiva alla XIII Triennale di Milano (1964) e la inspiegabilmente poco nota Trasformazione spaziale della zona dei servizi alla mostra La casa abitata (1965), un invito al rinnovamento nella composizione degli interni abitativi, perseguito in tutti i loro progetti. Alla base di questo studio c’è quindi il tentativo di riportare l’attenzione su una serie di progetti e di elementi che la storiografia istituzionale ha solo parzialmente considerato, valutando questo periodo come la parte iniziale della carriera di Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Tuttavia il lavoro degli Architetti Associati ancora oggi può risultare interessante per la sua forte componente di sperimentazione oltre che per la peculiare rilettura del Movimento Moderno.

Gli architetti associati Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino. Interni ed allestimenti 1951-1969

MARCHETTI, VALENTINA
2014/2015

Abstract

The aim of the following paper is to reread the Architetti Associati’s project of exhibitions and interior design during the period from the last years of university (1951-1953) and the studio foundation (1953) to Architetti Associati denouement in 1969. The paper wants to analyze the first experiences and the projects realized during the studio’s activity, finding in them the elements of our contemporaneity not only in the architectural field, but also in the exhibitions and interior design ones. In particular in the exhibition design is possible to distinguish the actuality of the famous introductive section of the XIII Triennale di Milano (1964) and the neglected Trasformazione spaziale della zona dei servizi at the Casa abitata exhibit (1965), an invitation to renovate the interiors composition, a common intent of all their projects. So this paper has the aim to give relevance to some projects and elements that the historiography has only partially taken into account, considering this period as an initial part in the Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti and Giotto Stoppino careers. However the Architetti Associati’s work could present still today interesting elements thanks to its strong experimentation component and the peculiar relationship with the Modern Movement.
FERABOLI, MARIA TERESA
PERUCCIO, PIER PAOLO
DE GIORGI, MANOLO
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2016
2014/2015
Obiettivo della tesi è riesaminare i progetti di interni e allestimenti degli Architetti Associati (Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino) nel periodo compreso tra gli ultimi anni di università (1951-53), l’apertura dello studio associato (1953) e il suo scioglimento (1969). La tesi propone l’analisi delle prime esperienze personali degli Architetti Associati e dei progetti sviluppati nel periodo di attività dello studio rileggendovi i germi della nostra contemporaneità non solo nel campo dell’architettura a grande scala, ma anche del design degli interni e degli allestimenti. È proprio in quest’ultimo ambito, infatti, che si distinguono per l’attualità la notissima sezione introduttiva alla XIII Triennale di Milano (1964) e la inspiegabilmente poco nota Trasformazione spaziale della zona dei servizi alla mostra La casa abitata (1965), un invito al rinnovamento nella composizione degli interni abitativi, perseguito in tutti i loro progetti. Alla base di questo studio c’è quindi il tentativo di riportare l’attenzione su una serie di progetti e di elementi che la storiografia istituzionale ha solo parzialmente considerato, valutando questo periodo come la parte iniziale della carriera di Vittorio Gregotti, Lodovico Meneghetti e Giotto Stoppino. Tuttavia il lavoro degli Architetti Associati ancora oggi può risultare interessante per la sua forte componente di sperimentazione oltre che per la peculiare rilettura del Movimento Moderno.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/121969